BIBLIOTECA ARIOSTEA - Inaugurazione in via Scienze giovedì 19 marzo alle 17.30. Visitabile fino al 30 aprile
Rari e preziosi esemplari dell'alta tipografia di Aldo Manuzio in mostra all'Ariostea
17-03-2015 / Giorno per giorno

In occasione dei cinquecento anni dalla morte di Aldo Manuzio (ca. 1450-1515), la Biblioteca Comunale Ariostea dedica al celebre umanista, tipografo ed editore che soggiornò nella Ferrara dei duchi d'Este, una mostra che verrà inaugurata giovedì 19 marzo alle 17.30 nella sala Ariosto della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17) alla presenza del vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto.
L'esposizione - dal titolo appunto "Aldo Manuzio: umanista, tipografo ed editore nelle collezioni antiche della biblioteca comunale Ariostea" - mette in luce la ricchezza culturale del primo editore in senso moderno, fine conoscitore delle lingue greca e latina, che intrattenne relazioni con i più importanti letterati del suo tempo e al quale si deve l'introduzione di importanti innovazioni nella stampa.
La curatrice della mostra Mirna Bonazza, responsabile della Sezione Manoscritti e Rari dell'Ariostea e dell'Archivio Storico, ha selezionato dalle raccolte della Biblioteca Ariostea rari e preziosi esemplari. Nelle vetrine si potranno ammirare edizioni del Quattrocento di grande pregio, uscite dalla tipografia veneziana di Aldo Manuzio, di autori classici in lingua greca: Esiodo, Aristotele, Esichio di Alessandria, Museo Grammatico. Inoltre, cinquecentine stampate da Aldo Manuzio e dai suoi eredi, nonché edizioni di opere dello stesso Manuzio. Spiccano anche importanti edizioni in volgare: la Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna del dicembre 1499 e le Epistole di Santa Caterina da Siena del settembre 1500. Di risalto l'edizione de Le terze rime di Dante Alighieri curata da Pietro Bembo che Aldo Manuzio stampò nell'agosto del 1502, con i nuovi caratteri corsivi da lui stesso introdotti nella tipografia. Grande interesse potranno suscitare le importanti edizioni di opere di umanisti che godevano di un'affinità culturale con Manuzio: Teodoro Gaza, Costantino Lascaris, Angelo Poliziano, Giovanni Francesco Pico della Mirandola, Iacopo Sannazzaro, Pietro Bembo, i ferraresi Tito Vespasiano ed Ercole Strozzi e Daniele Fini. Saranno esposti per la prima volta codici di autori classici dei secoli XIV-XV, quali testimoni della tradizione umanistica. Non poteva inoltre mancare il testamento autografo del 24 agosto 1511.
Un percorso espositivo che vuole offrire Il ritratto di uno studioso attento, aperto alla conoscenza degli ambienti culturali dell'epoca, sempre alla ricerca di codici da stampare, divenuto il tipografo più importante del Rinascimento.
La mostra sarà visitabile fino a giovedì 30 aprile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13.
(Comunicato a cura della biblioteca comunale Ariostea)
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