BIBLIOTECA ARIOSTEA - Venerdì 25 marzo alle 16.30 nella sala Agnelli
Le 'Amazzoni' aprono il nuovo ciclo di conversazioni "Il presente remoto"
23-03-2011 / Giorno per giorno

Avrà per tema "Amazzoni guerriere. Figure inquietanti fra storia, leggenda e immaginario mediatico" l'incontro che venerdì 25 marzo alle 16.30 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17) aprirà il programma 2011 del ciclo di conversazioni etno-antropologiche sviluppate dal Centro Etnografico Ferrarese "II presente remoto".
Immutata l'idea che conferisce il titolo al ciclo - che ha cadenza mensile -: indagare mode mediatiche e tendenze culturali odierne, cercando di scoprire quali legami, spesso non dichiarati, sussistano con il passato e in particolare con le tradizioni popolari delle società che ci hanno preceduto. L'edizione 2011 de 'Il presente remoto' si annuncia particolarmente ricca di proposte. Presentazioni di novità librarie, proiezioni di documentari inediti, incontri con scrittori, studiosi ed artisti di vaglia arricchiranno la formula delle conversazioni, già positivamente sperimentata lo scorso anno. La medicina popolare, le amazzoni guerriere e altre figure dell'inquietante femminile, il tatuaggio, le leggende lunari, particolari ritualità popolari legate alla sessualità sono solo alcuni dei temi che Roberto Roda e i suoi numerosi ospiti affronteranno durante il prosieguo dell'anno. Nemmeno la ricorrenza del 150° dell'Unità d'Italia sarà trascurata, ma affrontata dal punto di vista etno-antropologico.
La conversazione di apertura (venerdì 25 marzo ndr) sviluppata da Roberto Roda cercherà di ripercorrere sinteticamente la vicenda delle donne guerriere, dalla classicità al medioevo, dalla scoperta delle Americhe all'invasione mediatica avvenuta in questi ultimi decenni (dal cinema al fumetto alla letteratura di genere). Si tratta di un viaggio nell'immaginario popolare le cui origini sono perse nel mito e nella leggenda, ma sembrano, secondo le più recenti scoperte archeologiche, poter ricevere conferme dalla Storia. Non solo guerriere, ma pure Signore incontrastate della natura e delle bestie selvatiche e feroci, le amazzoni sono diventate una grande metafora del femminile, variamente e storicamente inteso. In questo viaggio l'uditore troverà le storie di Erodoto, gli antichi popoli delle steppe, il regno medievale del Prete Gianni, i conquistadores che per primi risalirono il Rio delle Amazzoni. E poi conoscerà le amazzoni della letteratura e dell'arte moderna e contemporanea, le pentesilee di von Kleist e Buzzati, le guerriere del grande pittore simbolista Franz von Stuck e ancora le infinite eroine dei fumetti, in testa a tutte l'intramontabile Wonder Woman.
Il pomeriggio culturale si concluderà nei suggestivi spazi del teatro Anatomico, dove gli intervenuti potranno ammirare dal vivo alcune delle realizzazioni di Salvatore Romano e conversare con l'artista, siculo di nascita ma fiorentino d'adozione, le cui eleganti opere grafiche rileggono attualizzandole le inquietanti figure femminili partorite dall'immaginario simbolista.
LA SCHEDA - Salvatore Romano è nato a Palermo nel 1957. Nel 1982 si è trasferito nei pressi di Firenze ove tuttora vive e lavora. Il suo lavoro artistico è caratterizzato da un uso del "puntinato" che sconfina nel virtuosismo Le sue opere, rigorosamente in bianco e nero, sono spesso incentrate sulla figura femminile. Molte mitologie muliebri e inquietanti (amazzoni, streghe, ninfe funeste, ecc) che furono care al Simbolismo dell'Ottocento e dei primi del Novecento, vengono recuperate dall'artista siculo che le proietta, però, in una dimensione totalmente moderna, sospesa fra iperrealismo ed effetto para-fotografico; questo conferisce loro significati nuovi, inaspettati, a volte surreali, mai banali.