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MUSEO DI STORIA NATURALE - Alla Sala Estense giovedì 9 aprile alle 21

"Anthropos": incontro con gli studiosi per approfondire le origini dell'uomo

07-04-2015 / Giorno per giorno

Nell'ambito degli incontri di approfondimento organizzati in collegamento con la mostra multisensoriale "ANTHROPOS. Alle origini dell'uomo", allestita fino al 3 maggio al Museo di Storia Naturale di Ferrara, si terrà giovedì 9 aprile  alle ore 21 alla Sala Estense la conferenza aperta al pubblico dei noti studiosi Telmo Pievani e Guido Barbujani, che aggiorneranno sugli studi e le ricerche su questi argomenti.

Sarà Telmo Pievani, docente di filosofia delle scienze biologiche e di antropologia all'Università di Padova, a dare avvio alla serata affrontando il tema " L'Evoluzione dell'intelligenza umana: una o molteplici?", posto dalle scoperte recenti relative all'intelligenza simbolica (arte rupestre sapiens a Sulawesi; possibili oggetti simbolici già in Homo erectus a Giava; comportamenti simbolici in Neandertal) nel contesto della pluralità di specie recenti nel genere Homo.

Seguirà Guido Barbujani (nella foto in alto), docente di genetica delle popolazioni all'Università di Ferrara, che parlerà del " Perchè non possiamo non dirci africani", alla luce dei moderni studi sul genoma che hanno permesso di capire perché nell'uomo non si trovano le nette differenze geografiche comuni in altre specie (per esempio, nello scimpanzè).  Ogni popolazione è in qualche modo diversa da ogni altra popolazione, ma ciascuna contiene, in media, quasi il 90% della diversità dell'intera specie, cosicché le differenze sono in realtà sfumature in una variabilità continua, al cui interno è arbitrario tracciare linee di separazione. Comprendere la diversità umana è fondamentale, non solo per la ricerca clinica e farmacologica, ma per ricostruire la nostra storia remota, dall'uscita dall'Africa di un piccolo gruppo di cacciatori ai processi di espansione, isolamento e contatto che hanno dato forma alle nostre differenze.

 

SCHEDE RELATORI

Telmo Pievani - E' professore associato presso il Dipartimento di Biologia dell'Università degli studi di Padova, dove ricopre la prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze Biologiche. Presso lo stesso Dipartimento è anche titolare dell'insegnamento di Antropologia. Dal 2001 al 2012 è stato in servizio presso l'Università degli studi di Milano Bicocca. Filosofo della biologia ed esperto di teoria dell'evoluzione, è autore di 152 pubblicazioni nazionali e internazionali nel campo della filosofia della scienza fra le quali: Homo sapiens e altre catastrofi (Meltemi, 2002); Introduzione alla filosofia della biologia (Laterza, 2005; edizione portoghese 2010); La teoria dell'evoluzione (Il Mulino, 2006 e 2010); Creazione senza Dio (Einaudi, 2006, finalista Premio Galileo e Premio Fermi; edizione spagnola 2009); In difesa di Darwin (Bompiani, 2007); Nati per credere (Codice Edizioni, 2008, con V. Girotto e G. Vallortigara); La vita inaspettata (Raffaello Cortina Editore, 2011; finalista Premio Galileo; Premio Serono Menzione Speciale 2012); Homo sapiens. La grande storia della diversità umana (Codice Edizioni, 2011, con L.L. Cavalli Sforza; edizione inglese 2012); Introduzione a Darwin (Laterza, 2012); La fine del mondo. Guida per apocalittici perplessi (Il Mulino, 2012); Anatomia di una rivoluzione. La logica della scoperta scientifica di Darwin (Mimesis, 2013). 

Fa parte del Comitato Etico e del Comitato Scientifico della Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle scienze, per la quale collabora ai comitati di programma delle conferenze mondiali "The Future of Science" e "Science for Peace". E'componente del Direttivo dell'Istituto Italiano di Antropologia, fa parte dell'Editorial Board di riviste scientifiche internazionali come Evolutionary Biology e Evolution: Education and Outreach. E' referee per case editrici e riviste internazionali nel campo della filosofia della biologia. E' direttore di Pikaia, il portale italiano dell'evoluzione. 
 Insieme a Niles Eldredge, è stato direttore scientifico del progetto enciclopedico "Ecosphera - Il futuro del pianeta" di UTET Grandi Opere (2010). Ha curato il volume ottavo ("Le scienze e le tecnologie") dell'enciclopedia "La Cultura Italiana" di UTET Grandi Opere (2010), diretta da Luigi Luca Cavalli Sforza. Insieme a Niles Eldredge e Ian Tattersall ha curato l'edizione italiana rinnovata della mostra internazionale "Darwin. 1809-2009" (Roma-Milano-Bari 2009-2010). Insieme a Luigi Luca Cavalli Sforza è curatore del progetto espositivo internazionale "Homo sapiens: la grande storia della diversità umana" (Roma, Palazzo delle Esposizioni, 2011-2012; Trento, 2012-2013; Novara, 2013). 
Collabora con Il Corriere della Sera e con le riviste Le Scienze, Micromega e L'Indice dei Libri.

  

Guido Barbujani - Ha lavorato alla State University of New York a Stony Brook ( New York)), alle Università di Padova e Bologna, e dal 1996 è professore di genetica all' Università di Ferrara.

Si è formato in genetica delle popolazioni, ha lavorato su diversi aspetti della diversità genetica umana e della biologia evoluzionistica. In collaborazione con Robert R. Sokal, è stato fra i primi a sviluppare i metodi statistici per confrontare dati genetici e linguistici, e così ricostruire la storia evolutiva delle popolazioni umane. Le sue analisi della variabilità genetica in Europa sono fra i principali elementi a favore del modello di diffusione demica neolitica proposto per primo da Luca Cavalli Sforza, secondo cui l'agricoltura si è diffusa in Europa soprattutto grazie all'immigrazione di agricoltori neolitici provenienti dal sudest. Attraverso lo studio del DNA e di come le differenze genetiche sono distribuite fra popolazioni umane, è arrivato a dimostrare come il concetto tradizionale di razza non rappresenti una descrizione soddisfacente della diversità umana. Al contrario, sembra che ogni gene o gruppo di geni presenti una diversa distribuzione, il che spiega come mai non si sia mai raggiunto un accordo fra i diversi cataloghi razziali proposti a partire dal Settecento.

Nei suoi studi recenti si è occupato di DNA antico, nell'uomo di Cro-Magnon, negli Etruschi e nei nuragici.

E' autore di quattro romanzi e tre saggi scientifici.

Nel 2007 con il saggio L'invenzione delle razze vince il quinto Premio letterario Merck Serono, premio dedicato a saggi e romanzi, pubblicati in italiano, che sviluppino un confronto ed un intreccio tra scienza e letteratura, con l'obiettivo di stimolare un interesse per la cultura scientifica rendendo accessibile anche ai meno esperti.

Nel 2014 vince il Premio Napoli  con la motivazione: Genetista di fama internazionale, Guido Barbujani si è segnalato per la sua opera di divulgazione scientifica, che ha avuto come oggetti privilegiati l'evoluzione umana e il tema delle 'razze'; nonché per la sua produzione narrativa, tra fiction, autobiografia e documento. Per entrambe le vie, ha fornito al dibattito culturale utili antidoti a pericolose tendenze ideologizzanti e pseudo-scientifiche. La sua prosa, limpida ed efficace, e il senso innato della narrazione, ne fanno una figura singolare nello scenario italiano dove, a dispetto di Galilei, la qualità media della divulgazione scientifica appare oggi modesta

 

A cura del Museo Civico di Storia Naturale

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