BIBLIOTECA ARIOSTEA - Iniziative martedì 28 e mercoledì 29 aprile alle 17 nella sala Agnelli
Gli appuntamenti con 'La compagnia del libro' e 'Il Presente Remoto 2015'
28-04-2015 / Giorno per giorno
La Compagnia del libro
Martedì 28 aprile alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea (via Scienze 17) per il ciclo "La Compagnia del libro" si tiene la presentazione del volume di Matteo Pazzi "Angeli in culo alla balena bianca" (Antipodes, Palermo, 2015). Dialoga con l'autore Alberto Amorelli.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) - Tempo: data stellare 12675990089776544343.89. Protagonisti: un uomo di 36 anni piuttosto confuso e le sue paranoie, un cagnolino mitico di nome Ugo, una città nella quale il tempo non passa mai del tutto, un turbinio di persone fantastiche, l'amore impossibile per l'attrice Sara Tommasi. Plot: una sana risata simile ad una ciliegina sulla torta di una quotidianità ritratta un po' come farsa un po' come commedia.
E, alla fine, quel maledetto bastardo di Billy Bones.
In collaborazione con Associazione Culturale Il Gruppo del Tasso.
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Il Presente Remoto 2015
Mercoledì 29 aprile alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea (via Scienze 17) per il ciclo "Il Presente Remoto 2015 - Ciclo di conversazioni etno-antropologiche a cura di Roberto Roda", si terrà l'iniziativa 'In memoria di Bruno Vidoni', presentazione del progetto didattico promosso dal Liceo Artistico Dosso Dossi in sinergia con la vedova dell'artista e con la collaborazione scientifica del Centro Etnografico Ferrarese.
Interverranno all'incontro Massimo Maisto vicesindaco di Ferrara, Claudia Tassinari assessora alla Cultura del Comune di Cento, Fabio Muzi preside del Liceo Artistico "Dosso Dossi", Enrico Spinelli dirigente del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara e Marina Ferriani moglie dell'artista Bruno Vidoni.
A seguire alle 17.40, Roberto Roda intratterrà sul tema "Occhi grandi sul pianeta arte". Gli ipertrofismi oculari dal Simbolismo al Pop surrealismo (senza dimenticare Bruno Vidoni).
Il recente film di Tim Burton, Big Eyes, dedicato alla pittrice americana Margareth Keane e alle sue figure umane con grandi occhi da cerbiatto, popolarissime negli States degli anni Sessanta, impone una riflessione su una deformazione figurativa che oggi caratterizza un intero movimento pittorico, quello del pop surrealismo (Low Brow Art). Negli anni Sessanta, mentre la Keane diventava popolare in California, in Italia, l'artista centese Bruno Vidoni, all'oscuro di quanto la pittrice statunitense stava facendo, iniziò a produrre dipinti in cui le figure umane erano tutte segnate da ipertrofismo oculare. A ben guardare l'ipertrofismo appartiene a una più complessa "ossessione dell'occhio" che si sviluppa, sorprendentemente, dalle fantasie dell'Ottocento. La conversazione cerca di mettere ordine nella moda dei grandi occhi dell'arte contemporanea, individuando origini e itinerari di sviluppo.
L'appuntamento fa da introduzione alla mostra "Bruno Vidoni (1930-2001). Occhi, nudi e immensi" e rientra in un più ampio progetto culturale e didattico dedicato a all'artista, insegnante, fotografo centese, entrato di diritto nella storia della fotografia italiana del Novecento, che in gioventù fu studente del Dosso. L'iniziativa è a cura del Centro Etnografico Ferrarese.