PRESENTAZIONE VOLUME - Venerdì 18 settembre alle 17.30 al Circolo dei Negozianti (corso Giovecca 47). Con la collaborazione del Museo del Risorgimento e della Resistenza
La storia della pellagra a Ferrara nel periodo 1859-1933 nel libro "Legati mani e piedi con rozze funi"
16-09-2015 / Giorno per giorno
Venerdì 18 settembre alle 17.30 al Circolo dei Negozianti (corso Giovecca 47, a Ferrara) verrà presentato il libro "Legati mani e piedi con rozze funi. Le carte raccontano la pellagra a Ferrara - 1859-1933" di Magda Beltrami, Mara Guerra, che si è avvalso della consulenza scientifica di Delfina Tromboni e di Antonella Guarnieri. Alla presentazione, durante la quale sarà il presidente del circolo dei Negozianti Giovanni Piepoli a fare gli onori di casa, interverranno Alessandro Bratti Senatore della repubblica, Antonella Guarnieri responsabile Museo Risorgimento e Resistenza di Ferrara, Massimo Masotti e Riccardo Modestino presidente e vice presidente dell'associazione De Humanitate Sanctae Annae, oltre alle autrici che daranno vita insieme agli altri partecipanti ad un dibattito sul volume, moderato dal giornalista de "La Nuova Ferrara" Daniele Predieri.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) - Il volume, pubblicato per i tipi della casa editrice ferrarese Tresogni, nella collana storica a cura del Museo del Risorgimento e della Resistenza, Cantieri di ricerca, è frutto del lavoro e della collaborazione tra le due curatrici, il Museo e l'Istituto per la Storia del Risorgimento sezione di Ferrara e attraverso un certosino ed appassionato lavoro sulle carte conservate presso gli archivi cittadini, racconta la storia della drammatica situazione socio-sanitaria nelle campagne, non solo estensi, nel periodo tra il 1859 ed il 1933, quando la "pellagra" mieteva vittime e provocava sofferenza difficilmente immaginabili. Tante foto e tanti documenti originali, ma anche uno studio quantitativo dell'evoluzione del male che nella provincia di Ferrara trovò un luogo di massima diffusione a causa della grande povertà dei braccianti.
Spicca tra gli altri aspetti trattati nel volume, lo scontro scientifico che contrappose il dottor Clodomiro Bonfigli, nel 1878 direttore del manicomio di Ferrara ed il professor Cesare Lombroso, celeberrimo psichiatra dell'Università di Torino, a proposito dell'origine della malattia e di come curarla, utile per comprendere lo spirito di quei tempi che vedevano contrapporsi le istanze conservatrici a quelle che miravano ad una evoluzione della società che sollevasse i lavoratori delle campagna da una centenaria storia di sofferenze e di morte precoce. Mentre, infatti, Lombroso riteneva che la causa della malattia fosse da ricercarsi in una tossina, contenuta nel cuore del mais avariato del quale i contadini si cibavano, non potendo permettersi quello che non aveva subito alterazioni, Bonfigli riteneva invece che la pellagra fosse legata strettamente all'esclusiva consumazione di farina di polenta che caratterizzava le classi rurali e considerava marginale il ruolo della tossina. A lungo, prevalse, a torto, la tesi di Lombroso proprio perché non metteva in discussione le cause sociali e politiche che erano alla base della malattia.