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PALAZZINA MARFISA D'ESTE - Domenica 17 aprile alle 16.30

Presentazione del libro "L'eco di Micòl. Itinerario bassaniano"

15-04-2011 / Giorno per giorno

Domenica 17 aprile alle 16.30 alla palazzina Marfisa d'Este (corso Giovecca, 170), per iniziativa della direzione dei Musei Civici d'Arte Antica verrà presentato il libro di Monica Pavani "L'eco di Micòl. Itinerario bassaniano" (2G Editrice, Ferrara 2011).
Assieme all'autrice interverranno la curatrice della pubblicazione Giulia Gruppioni, la realizzatrice della mappa di Ferrara Paola Rossi, il curatore della traduzione inglese Thomas Marshall e gli autori della copertina e delle foto Alberto Lunghini e Paolo Zappaterra (che proietterà un suo video dedicato a Giorgio Bassani 'poeta').

LA SCHEDA - Monica Pavani - "L'eco di Micòl. Itinerario bassaniano", traduzione inglese di Thomas Marshall, mappa di Ferrara di Paola Rossi, foto di Paolo Zappaterra. Ferrara, 2G Editrice, 2011.
Immaginate di essere non turisti ma viaggiatori, e poco importa se venite da fuori, magari anche da molto lontano, o se siete ferraresi. Quello che conta è che, invece di comprare un biglietto d'aereo o di treno a lunga percorrenza, vi venga il desiderio di compiere un viaggio - all'apparenza così normale e poco esotico - proprio qui, a Ferrara. In fondo l'attrattiva di un luogo, di qualunque luogo, dipende dalla scelta della guida a cui si sceglie di affidarsi. L'eco di Micòl di Monica Pavani è un itinerario poetico che conduce per strade, vicoli, scorci, monumenti e valli protette al seguito della voce di Giorgio Bassani, l'autore che più ha tradotto, amato, criticato e reinventato Ferrara con le parole.
Il libro - in versione italiana e inglese a cura di Thomas Marshall - si propone infatti di "mappare" concretamente la città, traendo spunto dalle direttive contenute nel Romanzo di Ferrara e con l'ausilio di una vera e propria mappa disegnata da Paola Rossi, che tratteggia una città essenziale e non turistica secondo le linee semplificate che la caratterizzano negli anni Quaranta del secolo scorso; ma anche emotivamente, rileggendo cioè i luoghi più significativi della Ferrara odierna (ripresa dalle foto di Paolo Zappaterra) alla luce dei vissuti dei personaggi che la abitano o la abbandonano nei racconti e romanzi di Bassani. Se Micòl, i Finzi Contini, Malnate, il dottor Fadigati, Pino Barilari, Edgardo Limentani e le varie voci narranti di volta in volta scelte dall'autore si alternano nell'accompagnarci, l'invisibile guida è sempre e soltanto Bassani poeta, come lui stesso amava definirsi. L'intento di questo itinerario è infatti anche quello di riscoprire l'immagine indelebile della città, abitata dai suoi vivi e dai suoi morti, così come l'autore l'ha ritratta nelle sue poesie più note e meno note.
L'eco di Micòl è suddiviso in due parti: nella prima alcuni brevi capitoli, concepiti come altrettante concise suggestioni di lettura, intendono ricostruire non solo il rapporto fra Bassani e la sua città, ma anche il tragitto politico e culturale che lo porta a confrontarsi con altri autori e personaggi di rilievo e a elaborare una sua personale visione della storia così come si concreta nelle vicende della piccola borghesia ebraica e dei goìm di Ferrara. Segue l'itinerario vero e proprio, composto di dodici punti o 'stazioni' che - a partire da un percorso sulle Mura, scendendo al cimitero ebraico e alla Certosa, passando per il centro e il Castello, soffermandosi per le vie del Ghetto e infine uscendo dalla Prospettiva per raggiungere le Valli di Comacchio - si propone di collegare ciascun luogo prescelto ai personaggi, poesie, racconti e romanzi che vi sono ambientati. I dodici punti dell'itinerario sono riportati anche sulla mappa, dove sono inoltre indicati altri luoghi bassaniani, o perché rilevanti nel Romanzo di Ferrara ma non altrettanto significativi dal punto di vista artistico-culturale, o perché legati alla biografia dell'autore.
L'eco di Micòl è dunque un libro che, paradossalmente, vorrebbe rendere i lettori inconsapevoli della lettura, e invitarli piuttosto a passeggiare, inforcare la bicicletta o salire in auto per esplorare l'affascinante 'sfasatura' tra la città che ci circonda e quella che emerge dalle pagine di Bassani. La sua intera opera ricostruisce infatti una città sepolta o sommersa nella memoria, che tuttavia in ogni attimo è possibile riportare alla luce con le parole. Solo l'ampio respiro della poesia, incarnata in un'onnipresente Micòl che come Eco continua ad aleggiare dentro e fuori i libri anche dopo la sua scomparsa dal Giardino, può infatti riunire Ferrara e il suo fantasma rimpianto o immaginato in un unico sogno percorribile ancora oggi e sempre da tutti noi.
MONICA PAVANI, ferrarese, coltiva in parallelo le passioni per la poesia e per la traduzione. Ha la fortuna di andare spesso a Venezia, dove è dottoranda in Americanistica presso l'Università di Ca' Foscari. Non farà la tesi su Emily Dickinson come Micòl, anche se le piacerebbe.
Ha pubblicato tre raccolte di poesia: Fugatincanti (1996, Mobydick), Con la pelle accanto (2000, Mobydick) e Luce ritirata (2005, Edizioni La Fenice, Premio Senigallia - Spiaggia di Velluto 2005). Nel 2006 per la Old World Books di Venezia è uscita la plaquette Angeli muti. Una selezione di suoi testi è stata tradotta in sloveno da Jolka Milič. Come traduttrice oltre che con Mobydick (nel 2002 ha pubblicato Due passioni di Corinna Bille, e nel 2004 Teatro della parola e Geometria dell'illimitato di Sylviane Dupuis), collabora con Adelphi, Fazi, Guanda, Il Saggiatore, Playground, Rizzoli, Taschen e Tufani Editrice. Le sue più recenti traduzioni sono: La sovrana lettrice di Alan Bennett (Adelphi) e Movimento dalla fine di Philippe Rahmy (Mobydick). Collabora regolarmente con le riviste letterarie "Tratti" e "Leggere Donna", mentre per "Il Resto del Carlino" di Ferrara recensisce spettacoli di danza, teatro e concerti di musica classica. Tiene corsi di lingua e letteratura italiana per "Middlebury College School in Italy" presso l'Università di Ferrara, che nascono come percorsi di lettura degli autori che più hanno saputo catturare il fascino di questa città.