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MUSEI CIVICI D'ARTE ANTICA - Presentati da ass. Maisto insieme ai dirigenti del Museo e rappresentanti associazioni

I nuovi interventi di restauro su altorilievi rinascimentali a Palazzo Schifanoia

02-02-2016 / Giorno per giorno

Si è svolta questa mattina, martedì 2 febbraio alle 11.30 a Palazzo Schifanoia - Fabbrica Trecentesca, una conferenza stampa per presentare i nuovi interventi di restauro su due altorilievi rinascimentali in terracotta policroma: "Il Bambino Bacia la Vergine" e "Madonna con Bambino".

I recuperi sono sostenuti dalle associazioni Ambassador Club Ferrara, Ferrariae Decus e Soroptimist International club di Ferrara grazie ad un rapporto di collaborazione con i Musei civici di Arte Antica formalizzato da una recente convenzione.

Per illustrare nel dettaglio presupposti e modalità dell'intervento all'incontro con i giornalisti sono intervenuti l'assessore alla Cultura/Turismo Massimo Maisto, il dirigente Servizio Musei di Arte Antica e Storico-Scientifici Angelo Andreotti, la responsabile Ufficio Conservatori e Storici dell'Arte dei Musei di Arte Antica Elisabetta Lopresti, il responsabile del laboratorio di Restauro C.R.C di Molinella Fabio Bevilacqua e i presidenti delle associazioni culturali sponsor: Pier Giorgio Borasio (Ambassador Club di Ferrara), Michele Pastore (Ferrariae Decus), Daniela Fratti (Soroptimist International Club di Ferrara).

 

LA SCHEDA (a cura della direzione dei Musei civici di Arte antica e storico scientifici)

 

Nell'ottobre 2014, i Musei di Arte Antica e Storico Scientifici, in attesa che Palazzo Schifanoia danneggiato dal sisma del 2012 fosse ristrutturato per essere completamente riaperto al pubblico, organizzò un evento espositivo e promozionale titolato significativamente Aspettando Schifanoia... si espone a Bonacossi. In quell'occasione le sale di Palazzo Bonacossi ospitarono una selezione delle opere che si prevede figureranno nel futuro allestimento di Palazzo Schifanoia. Accanto alle sezioni in cui si potevano ammirare noti capolavori, prese corpo uno spazio dedicato alle opere che erano state oggetto di recenti restauri e che venivano presentate al pubblico per la prima volta, come la cinquecentesca Madonna del cedro, proveniente dalla Certosa di San Cristoforo e restaurata grazie alla sensibilità e al contributo dei soci di Ambassador Club di Ferrara.
Attualmente non è ancora possibile ipotizzare con ragionevole certezza la data di riapertura di Schifanoia, ma l'impegno conservativo dei Musei di Arte Antica continua ed ancora una volta è accompagnato dall'entusiasmo e dal concreto aiuto delle Associazioni Culturali della nostra città.
Nell'autunno 2015, il Comune di Ferrara ha attivato una Convenzione con le seguenti associazioni: Ambassador Club di Ferrara, Ferrariae Decus e Soroptimist International Club di Ferrara. Gli intenti fissati nella convenzione sono principalmente quelli di dar corpo ad un programma pluriennale, basato sulla collaborazione fra le Associazioni sottoscrittrici e i Musei di Arte Antica per il recupero e la valorizzazione del patrimonio artistico ferrarese con particolare interesse verso le opere inedite, che potranno essere finalmente valorizzate e fruite non solo dagli studiosi ma anche da un pubblico più vasto.
Gli interventi di restauro che saranno presentati nel corso di questa conferenza sono ancora una volta sostenuti dalle Associazioni che hanno stipulato la già citata Convenzione, ed hanno come oggetto il recupero di due opere rinascimentali in terracotta policroma: "Il Bambino bacia la Vergine" e "Madonna con Bambino", dono dell'ingegniere Giuseppe Gatti-Casazza.
Le operazioni di restauro saranno eseguite da Fabio Bevilacqua, responsabile del Laboratorio di Restauro C.R.C. di Molinella (BO), con la direzione lavori di Elisabetta Lopresti dei Musei di Arte Antica, congiuntamente alla competente Soprintendenza e con l'ausilio delle analisi conoscitive, condotte dai tecnici dell'Istituto per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali - organo del CNR di Milano, che attraverso una campagna di indagini non invasive e micro distruttive, contribuiranno ad accrescere le conoscenze sui materiali e sulle tecniche di esecuzione delle sculture, supporto indispensabile per la stesura di un adeguato programma di restauro.
Al termine dei restauri si prevede di poter realizzare un ciclo di conferenze dedicate all'inquadramento storico artistico delle opere ed agli interventi di restauro. In fase di progetto è la realizzazione di un allestimento dedicato alla preziosa collezione di cotti policromi, ora nei depositi di Schifanoia, nel quale troveranno collocazione i due altorilievi oggi presentati. L'allestimento sarà realizzato grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Ferrara, ed in particolare con l'arch. Rita Fabbri (professore associato di Restauro) e il prof. Fabio Bevilacqua (docente incaricato di Tecnologia dei materiali e chimica per i beni culturali) da tempo impegnati nello studio delle decorazioni in cotto nell'architettura ferrarese, e sarà teso a illustrare le peculiarità materiche, tecniche ed artistiche dei manufatti in cotto policromo, mettendo in relazione le opere intese come sculture mobili con le decorazioni in cotto inseriti in un contesto architettonico

"Il Bambino bacia la Vergine" Autore Ignoto Altorilievo in terracotta policroma, fine XV sec. dimensioni: cm. 85 h , lag. 59

L'opera, di cui non si conosce l'autore, era da lungo tempo conservata nei depositi dei Musei di Arte Antica e la sua provenienza a tutt'oggi non risulta documentata dalle fonti.
La superficie cromatica si presenta pesantemente modificata da incongrue ridipinture, presumibilmente apposte nel XIX secolo, che alterano e celano la sottostante policromia originale, ancora presente in gran parte della scultura.
La struttura compositiva ricalca un modello iconografico già molto frequente sin dai primi decenni del XV secolo, e la spirituale eleganza con cui è modellata la Vergine, unita alla dolcezza del gesto affettuoso del Bambino, caricano l'opera di un raffinato sentimento famigliare, avvicinandola alla maniera dei grandi scultori attivi in una ambito tosco-padano.
Il restauro assume importanza a più livelli, in primo luogo è fondamentale per l'aspetto conservativo, in secondo luogo diventa un'operazione funzionale alla ricerca poiché sarà possibile studiare l'opera in maniera corretta, avendo come base l'immagine originale ed una approfondita conoscenza dei materiali costruttivi e delle tecniche di esecuzione.
L'intervento si articola innanzitutto sull'eliminazione delle ridipinture che ricoprono in modo uniforme la superficie della scultura alterandone sia il modellato che il primitivo pigmento pittorico. Ad oggi sono stati eseguiti alcuni sondaggi per verificare la consistenza materica del colore antico e analisi chimiche per testare le caratteristiche composizionali dei pigmenti e dei leganti.
Tali analisi aiuteranno anche la formulazione dei prodotti di restauro, che saranno utilizzati per la delicatissima rimozione delle ridipinture.

Dopo queste fasi conoscitive, di pulitura e di consolidamento per bloccare e riparare i problemi di distacco, erosione, esfoliazione e decoesione della materia, la scultura potrà, grazie ad un calibrato intervento di integrazione pittorica, essere presentata al pubblico nell'ambito di una adeguato evento espositivo accanto alle altre sculture in terracotta policroma che compongono la ricca collezione di "cotti", di pertinenza dei Musei di Arte Antica.

"Madonna con Bambino" (dono di Giuseppe Gatti-Casazza) Autore Ignoto Altorilievo in terracotta policroma, XVI sec. -  dimensioni : cm. 60 h , larg. 46,5

 

La bella immagine in terracotta della Madonna con Bambino è entrata a far parte delle collezioni dei Musei di Arte Antica grazie alla generosità dell'ing. Giuseppe Gatti-Casazza, (Verona, 1870 - Milano, 1947).

La terracotta in origine era posta in un tabernacolo in muratura presente sulla facciata di una casa di via Ghisiglieri, dalla quale fu rimossa per salvarla dai vandali. Dopo varie vicissitudini, nel 1915 l'opera venne ritrovata imballata per essere spedita in Germania presso l'antiquario bolognese Rambaldi. Fortunatamente fu riconosciuta ed acquistata dall'ing. Giuseppe Gatti-Casazza che, a pochi mesi dalla morte, dispose per testamento che l'opera venisse lasciata al Museo Municipale di Arte Antica.

Il restauro a cui oggi viene sottoposto l'altorilievo non interessa il fronte, che non presenta problematiche conservative, ma il retro. L'intervento si articolerà prima di tutto nelle operazioni necessarie alla rimozione di una spessa stuccatura eseguita con malta cementizia sul retro del bassorilievo, in gran parte già staccata, successivamente si affronterà la delicata fase di consolidamento della matrice ceramica.

 

"Abbiamo messo in campo - ha affermato l'assessore Maisto - una convenzione con le associazioni culturali cittadine che è il frutto di un lavoro condiviso e avviato molto tempo fa. Questa collaborazione ci consente di recupreare, valorizzare e tutelare il nostro patrimonio artistico in parte ancora custodito nei magazzini e negli archivi, per renderlo fruibile a cittadini e turisti".   

"Non scordiamo l'origine delle sovrintendenze che si sono succedute nei secoli - ha proseguito Angelo Andreotti - e che affondano le radici nel concetto di tutela, proveniente dall'Ottocento francese. All'epoca una classe virtuosa di politici per preservare il patrimonio artistico dai primi atti vandalici, riuscì a trasmettere ai cittadini il valore della loro identità culturale. Un'identità storica e territoriale che oggi continuiamo a condividere senza inutili barriere concettuali, perché la condivisione attraverso una conservazione consapevole significa maggiore forza contro l'usura del tempo. Ciò si è materialmente tradotto nell'impegno per ottenere il finanziamento necessario a un restauro contenuto, quindi meno appariscente dei grandi interventi, ma ugualmente prezioso".

"Grazie a quest'opera di restauro - ha prescisato Elisabetta Lopresti - saremo in grado di recuperare parte del nostro patrimonio e destinarlo ai prossimi allestimenti di Palazzo Schifanoia. L'anno scorso abbiamo scelto di restaurare del materiale lapideo, quest'anno invece abbiamo pensato ad alcuni esemplari di cotti policromi, che potrebbero diventare un nucleo espositivo pari a pochi altri nei musei del nord Italia. Una particolare attenzione verrà data al contesto architettonico - monumentale che ruota attorno alle opere, e in quest'ottica il percorso museale rifletterà quello cittadino. L'idea è quella di ripristinare alcuni modelli di iconografia mariana; uno dei più significativi è la straordinaria Madonna con bambino, di attribuzione incerta - forse di ambito pagano-toscano - che si presenta con un'originale impostazione figurativa: è il bambino, infatti, a baciare la scultura materna, uno dei pochi casi conosciuti nell'arte sacra."

Immagini scaricabili:

IL bambino bacia la vergine madonna con bambino