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ASSESSORATO ALLA SANITA'/SERVIZI ALLA PERSONA - Martedì 16 febbraio alle 9.15 al Centro Studi opera Don Calabria

In un convegno gli esiti del progetto triennale O.R.O. per persone con disabilità acquisita

12-02-2016 / Giorno per giorno

Si è svolta in mattinata (venerdì 12 febbraio) in residenza municipale, la conferenza stampa di presentazione degli esiti del progetto triennale ORO (Opportunità Reinserimento Occupazionale per persone con disabilità acquisita). Realizzato a livello regionale da Aeca (Associazione Emiliano romagnola Centri Autonomi), il progetto ha visto il coinvolgimento di Ferrara - capofila - , Bologna, Modena, Forlì/Cesena e la partecipazione complessiva di circa 200 utenti. Risultati e finalità del progetto saranno al centro di un convegno in programma martedì 16 febbraio alla sala Bovelli del Centro Studi Opera Don Calabria (via Don Calabria 13).

All'incontro con i giornalisti erano presenti l'assessora comunale ai servizi alla Persona Chiara Sapigni, il direttore della Città del Ragazzo Giuseppe Sarti e un rappresentante di Aeca.

 

PROGETTO ORO: 200 adulti con disabilità acquisita entrano nel mondo del lavoro (a cura degli organizzatori)

 Sono 205, hanno una media di 40-45 anni e soffrono di disabilità acquisita. Sono i destinatari del Progetto ORO (Possibilità Reinserimento Occupazionale), realizzato a livello regionale da Aeca (Associazione Emiliano Romagnola Centri Autonomi), nel triennio 2012-2015 col coinvolgimento di Bologna (Opera dell'Immacolata), Modena (Aeca), Forlì/Cesena (Engim Emilia Romagna) e Ferrara (Città del Ragazzo). E proprio nella residenza municipale della città estense - che forte di una pluridecennale e consolidata collaborazione tra la Città del Ragazzo (ente di formazione intitolato a Don Giovanni Calabria) e Centro di Riabilitazione San Giorgio ha fatto da capofila - , sono stati presentati ieri (venerdì) presupposti ed esiti di ORO. L'obiettivo, come ha spiegato Franco Iannelli, coordinatore Aeca, era realizzare un sistema integrato di servizi attraverso la presa in carico, l'analisi del potenziale, l'attivazione di percorsi personalizzati di orientamento e la creazione di unità produttive per l'inclusione lavorativa. Dal telelavoro a Modena alla corniceria interna alla Città del Ragazzo a Ferrara, diversi ed eclettici sono su quest'ultimo fronte gli esempi. «Il tutto - ha puntualizzato Iannelli - superando le logiche territoriali e attuando una comune prassi», che nel caso specifico è stata tradotta anche in un manuale. Gli esiti li ha elencati Giuseppe Sarti, direttore della Città del Ragazzo. Delle 205 persone prese in carico, equamente suddivise tra le 4 province, 143 hanno attuato un percorso professionale. Per 58 di loro si è addirittura «conseguito l'obiettivo del rientro occupazionale, sia con veri e propri contratti di lavoro, sia con l'impiego nelle unità produttive». Come ha sottolineato l'assessore competente, Chiara Sapigni, «si tratta di un ausilio per la realizzazione di un nuovo progetto di vita attraverso il recupero di abilità spendibili». Un traguardo che va ben oltre la questione economica, ma che ha a che fare con la partecipazione sociale che un'occupazione quotidiana può garantire, «evitando - ha sottolineato Sapigni - l'isolamento». L'ottica - la voce unanime - è che tutti possono dare un contributo. Nelle sue molteplici declinazioni, ORO verrà illustrato martedì mattina alla Sala Bovelli della Città del Ragazzo (Via Don Giovanni Calabria, 13, Ferrara).  

 

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