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Mercoledì 22 luglio in piazza Castello

Affidata a David Byrne la chiusura di Ferrara sotto le Stelle 2009

21-07-2009 / Giorno per giorno

(Comunicato stampa a cura dell'associazione Ferrara sotto le stelle)

Leader storico di quei Talking Heads che rappresentarono la punta di diamante della new wave, l'artista newyorkese si è divertito in oltre 30 anni a scandagliare i ritmi delle altre culture del mondo e a sperimentare le estreme possibilità dell'elettronica. Uno spirito libero per creatività, eclettismo e curiosità intellettuale, impegnato in questo tour a ripercorrere la sua collaborazione con Brian Eno, dal recentissimo Everything That Happens... ai seminali Fear of Music e Remain in Light. In scaletta solo brani scritti da Byrne insieme a Brian Eno. Uno spettacolo composito, nel quale troveranno spazio cinque musicisti, tre danzatori e tre vocalist.

La serata conclusiva dell'edizione 2009 del festival Ferrara Sotto Le Stelle è affidata a una personalità della musica che non necessita certo di profuse presentazioni, da molti anni sulla breccia e per nulla intenzionato a cedere il passo, se è vero che i suoi show sono in grado oggi più che mai di scatenare il tripudio tra fan di diverse generazioni.
Vulcanico, camaleontico, dinamico: David Byrne, il geniale leader dei Talking Heads, dopo la fortunatissima esperienza con la band che ha letteralmente dettato le regole dell'evoluzione musicale negli anni '70 e '80 sperimentando con il rock più nervoso e angolare, precorrendo il punk-funk e dando vita alla new wave più intellettuale, da anni è attivo oltre che come musicista solista anche come fotografo, regista, compositore e artista visuale. I suoi progetti e le sue esibizioni dal vivo si propongono come imponenti opere multimediali, attentamente strutturate e concepite a più livelli, risentendo dell'influenza delle varie "pelli" che l'istrionico personaggio ha rivestito nel corso di più di 30 anni, durante i quali ha dato origine a una discografia e a una produzione estremamente eterogenea.

Newyorkese di origini scozzesi, David Byrne forma i Talking Heads nel 1975 insieme a Chris Frantz (batteria) e Tina Weymouth (basso), ex compagni di scuola presso un istituto di design del Rhode Island. Rinforzato dall'arrivo del tastierista Jerry Harrison, il quartetto debutta con 77, segnalandosi subito come una delle realtà più originali e interessanti della scena new wave statunitense. Psycho Killer, brano di punta dell'album, sintetizza al meglio il loro rock asciutto e sincopato, esaltato dal talento irrequieto e dalla surreale presenza scenica di Byrne, che di lì in avanti condurrà il gruppo attraverso molteplici mutazioni stilistiche, raggiungendo i suoi vertici espressivi nella fusion funk-tribal-elettronica di Remain in Light (1980).
Il quasi contemporaneo My Life In The Bush Of Ghosts, inciso in coppia con Brian Eno, si guadagna accoglienze altrettanto calorose da parte della critica, segnalandosi come pilastro fondamentale nella sintesi tra elettronica e proto-world music.
Con l'opera multimediale True Stories (disco e film, 1986), Byrne si avventura, con eccellenti risultati, nella regia cinematografica (le prime incursioni nel mondo della celluloide risalgono però a Stop Making Sense, suggestiva ripresa live di un concerto della band ad opera di Jonathan Demme). Da quel momento il musicista, che già aveva mostrato la sua versatilità artistica componendo musiche per balletti e per allestimenti teatrali, amplia ulteriormente il suo raggio d'azione: nel 1987 vince un Oscar (in coppia con Ryiuchi Sakamoto) per la colonna sonora de "L'ultimo imperatore" di Bernardo Bertolucci, due anni dopo lancia un'etichetta discografica, la Luaka Bop, rivolta a soddisfare la sua insaziabile curiosità per le "musiche del mondo", mentre a metà degli anni '90 pubblica il primo libro di fotografia, altra sua grande passione a fianco di musica e cinema.
La produzione solista, avviata quando ufficialmente è ancora un membro dei Talking Heads, ne rivela una volta di più la poliedricità, zigzagando tra i sapori brasiliani di Rei Momo e le influenze multiculturali di Uh-Oh, la spartana essenzialità rock di David Byrne e il "taglia e incolla" di Feelings, dove collabora, fra gli altri, con gli emergenti Morcheeba e con il Balanescu Quartet. Look Into The Eyeball lo vede tornare a una dimensione più acustica e ad originali commistioni tra suoni d'archi e percussioni: modulo sonoro poi ripreso e sviluppato anche nel successivo Grown Backwards. Poco prima della sua uscita, Byrne contribuisce alla realizzazione di un cofanetto retrospettivo dedicato ai Talking Heads e collabora con membri di Mogwai e Belle & Sebastian (scozzesi come lui) alla colonna sonora del film "Young Adam" diretto da David MacKenzie.
Tra le sue altre opere di rilievo, va citata anche The Catherine Wheel, colonna sonora che Byrne incide per un balletto della coreografa Twyla Twarp. L'esperienza che lo accosta al teatro verrà ripetuta successivamente per dare un accompagnamento sonoro alle opere del regista Robert Wilson Music For the Knee Plays e The Forest. E, infine, In Spite of Whishing and Wanting è la colonna sonora per le coreografie di danza contemporanea della compagnia Ultima Vez, musica modellata sul movimento corporeo.
Fino a che, nell'attuale tour, il balletto non entra finalmente a fare parte integrante dello show, l'interpretazione figurativa e possente dei ballerini forma un tutt'uno col suono dei musicisti.
Questo tour celebra il sodalizio, storico e duraturo, di David Byrne con Brian Eno, scienziato della ambient music, non-musicista per autodefinizione, glam-rocker e produttore ricercato, che trasforma in oro ciò che tocca (a lui vanno in buona parte ascritte le fortune dei primi U2 e degli ultimi Coldplay, per citarne solo alcuni). All'interazione di questi due geni di creatività sono dovuti capolavori dei Talking Heads come More Songs About Buildings and Food, Fear of Music e Remain in Light, oltre che il primo lavoro composto interamente a quattro mani dai due, My Life in the Bush of Ghosts, licenziato nel 1981.
È proprio in occasione di un party in occasione di una riedizione di questo disco a cura di Nonesuch Records che i due si rincontrano e finiscono per instaurare una fitta collaborazione telematica transoceanica (uno è di stanza nel Regno Unito, l'altro a New York), nella quale Eno propone brani strumentali su cui lavorava da molto tempo e Byrne ne compone le liriche e ne esegue le parti vocali.
Everything That Happens Will Happen Today ne è il frutto, maturo nell'agosto del 2008. Un disco, a detta di Eno, di "gospel elettronico"; un lavoro dai temi nobili, sorprendentemente pieno di empatia verso gli esseri umani.
La scaletta dell'esibizione si propone come una summa di tutta la collaborazione tra i due artisti, senza disdegnare alcuni dei brani più acclamati dei Talking Heads, dei quali viene offerta non una semplice riesecuzione, ma una vera e propria glorificazione, interpretata con ritrovato vigore, per la gioia dei nostalgici fan della prima ora ma anche dei più giovani, che avranno così l'eccezionale opportunità di familiarizzare con un pezzo di storia della musica nella dimensione più consona, quella del live, e in un contesto magico e suggestivo come quello di Piazza Castello.

Questa è la line-up completa della serata:

Musicians
David Byrne, voce e chitarra
Mauro Refosco, percussioni
Paul Frazier, basso
Graham Hawthorne, batteria
Mark Degliantoni, tastiere

Singers
Kaissa Doumbe Moulongo
Ray Frazier
Jenni Muldaur

Dancers
Lily Baldwin
Steven Reker
Natalie Kuhn


DAVID BYRNE, Songs of David Byrne and Brian Eno
Piazza Castello - Ferrara
Mercoledì 22 luglio - ore 21:30
Ingresso (posti a sedere non numerati): 30 euro

Info: 0532-241419
Ulteriori informazioni sono reperibili presso il sito web della rassegna: www.ferrarasottolestelle.it
Risorse in rete:
www.davidbyrne.com
www.myspace.com/davidbyrnemusic