MUSEO DEL RISORGIMENTO E RESISTENZA - Consegna di una targa sabato 11 giugno alle 11. Donata al Museo la medaglia d'oro al valor militare del valoroso concittadino
Gratitudine dell'Amministrazione comunale per gli eredi del partigiano Bruno Rizzieri
09-06-2016 / Giorno per giorno

Sabato 11 giugno alle 11 al Museo del Risorgimento e della Resistenza (corso Ercole I d'Este 19), nel corso di una breve cerimonia il vice sindaco Massimo Maisto e la responsabile del Museo Antonella Guarnieri consegneranno una targa dell'Amministrazione comunale al nipote del partigiano Bruno Rizzieri, anch'egli di nome Bruno. Scopo del riconoscimento è quello di esprimere la gratitudine della comunità ai familiari dell'eroe ferrarese, per avere donato al Museo la medaglia d'oro al valor militare attribuita a Rizzieri per la morte in combattimento contro i fascisti.
Giornalisti, fotografi e videoperatori sono invitati
>> Bruno Rizzieri era nato a Ferrara nel 1918 ed abitava in via Piangipane 41. Apparteneva ad uno dei primi GAP sorti in città, del quale era responsabile Amerigo Storari, ucciso poi nel Modenese, dove si era trasferito prima di essere individuato. Era stato precettato dai nazisti come "agente ausiliario addetto alla vigilanza stradale" e la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 1944 doveva prestare servizio presso la barriera di via Porta Catena. Quella notte non fu tranquilla: un'esplosione sul ponte del canale Boicelli danneggiò un pilone della energia elettrica che la distribuiva in zona industriale.
Proprio quella notte Rizzieri, il cui nome di battaglia era "Guerrino", in compagnia del giovanissimo Ivano Bortolazzi, "Pevar", figlio di un vecchio antifascista di Borgo San Luca, Leandro, che venne deportato in campo di concentramento, si trovarono a passare nella zona del Ponte dell'Impero, attuale Ponte della Pace, ed incapparono in una pattuglia di tre "Tupin", fascisti, appartenenti ad una polizia speciale fascista, della quale era a capo Carlo Tortonesi e che era alle dirette dipendenza del Capo della provincia (Prefetto) Enrico Vezzalini, noti entrambi per la crudeltà nei confronti degli avversari politici. Bruno aprì il fuoco per proteggere la fuga di "Pever" che, così, riuscì a salvarsi. Rizzierì venne crivellato di colpì e ucciso, non prima di avere, a sua volta, ucciso un fascista, Marino Giorgi, alla cui memoria i brigatisti neri intitolarono una compagnia ausiliaria e ferito un altro. I partigiani intitolarono alla memoria di Bruno Rizzieri la 35° Brigata partigiana Garibaldi, di istanza a Ferrara.
>> Il Museo del Risorgimento e della Resistenza, oltre ad una preziosa bandiera della 35° Brigata Garibaldi, a foto e documenti relativi a Bruno Rizzieri, ora, grazie alla generosità dei suoi eredi, può esporre la medaglia d'oro al valor militare della quale è stato insignito alla memoria.
Un giovane di 26 anni che aveva deciso di mettere la propria vita al servizio della comunità per lottare per il raggiungimento della libertà per tutti, un giovane di 26 anni che decise lucidamente di morire per salvare il compagno più giovane. Un grande ferrarese al quale sabato si renderà omaggio, nella speranza che la sua storia venga conosciuta anche dai più giovani.
(Comunicazione a cura del della direzione del Museo del Risorgimento e della Resistenza)
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