SERVIZI ALLA PERSONA - Il convegno in mattinata nella sala dei Comuni del Castello Estense
L'esperienza ferrarese a confronto con le politiche migratorie e dell'integrazione sociale
22-06-2016 / Giorno per giorno

(Comunicazione a cura dell'Ufficio stampa Provincia di Ferrara)
"Abbiamo uno straordinario bisogno di conoscere, di una maggiore cultura di questi problemi, per andare oltre gli schieramenti tra buonisti e razzisti che troppo spesso caratterizzano e limitano la discussione".
Con queste parole il sindaco di Ferrara - Tiziano Tagliani - ha chiuso l'incontro "Le politiche migratorie e dell'integrazione sociale: pratiche ed esperienze a confronto", ringraziando organizzatori e relatori.
Appuntamento tenutosi in mattinata (mercoledì 22 giugno) nella sala dei Comuni in Castello Estense nell'ambito della Presidenza di turno olandese del Consiglio dell'Unione europea e organizzato dall'Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia, dal Comune di Ferrara, da Università e Arci, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e dell'Anci regionale.
Dopo i saluti iniziali del console generale del Regno dei Paesi Bassi in Milano, David de Waal, e del presidente di Arci Ferrara comitato territoriale, Paolo Marcolini, è toccato ad Aart Heering, dell'Ambasciata olandese in Italia, coordinare i vari interventi.
"Il Paese in arrivo. Punti di forza e di debolezza dell'immigrazione in Olanda. Quali lezioni?", è stato il titolo dell'intervento di Paul Scheffer, docente all'Università di Tilburg.
Necessità di politiche dell'immigrazione e di distinzione tra immigrazione per cercare lavoro e obblighi umanitari per la gestione di un futuro controllato, è stato l'incipit del professore che è poi passato a tracciare i limiti del modello del multiculturalismo, fallito perché incapace di leggere il cambiamento culturale. Cambiamento che emerge da tutte le ricerche sul campo che rilevano come gli immigrati di seconda e terza generazione siano molto spesso storie di perdita di culture, tradizioni e lingua di genitori e nonni.
Ultimo punto della riflessione di Scheffer è stato sull'idea d'integrazione, concetto che a sua volta rimanda al significato di cittadinanza.
Tre punti, quindi, di una riflessione che ha posto il tema di "come il fenomeno migratorio - ha detto - ci costringa a pensare, a riflettere, a fare i conti con la nostra idea di cittadinanza".
Temi sviluppati in seguito da Paolo De Mas, docente all'Università di Amsterdam e all'Institute of migration and ethnic studies, presentato da Heering come il massimo esperto in Olanda dei flussi migratori dal Marocco.
Il docente di origini bellunesi ha spiegato la differenza tra le fasi della partecipazione (ossia le mansioni giornaliere come andare al lavoro o portare i figli a scuola), dell'integrazione e dell'assimilazione. Il titolo del suo intervento è stato: Tra integrazione e integralismo. I problemi della seconda generazione marocchina in Olanda".
Hanno chiuso le relazioni Orsetta Giolo, docente alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Ferrara, ("Le politiche italiane per l'integrazione: modelli pluriculturali e processi di inclusione. Un'analisi") e l'assessore comunale alla Sanità, Servizi alla persona e politiche familiari, Chiara Sapigni ("Gli interventi di integrazione sociale nell'esperienza ferrarese").
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