Venerdì 7 agosto nella piazzetta del Carbone
La pratica del loto: breve drammaturgia in atto unico
05-08-2009 / Giorno per giorno
(Comunicato stampa a cura degli organizzatori)
Venerdì 7 Agosto alle 21 nella suggestiva piazzetta del Carbone (vicino al Cinema Apollo) verrà rappresentata "La pratica del loto", breve drammaturgia in atto unico.
L'opera teatrale affronta il tema dell'esperienza quale principale veicolo di conoscenza nella vita, e nell'arte che ne è una sua versione dissacrante e rivelatrice.
Due fratelli si congedano dalla terraferma per lo scorrevole abbraccio di un fiume. I loro destini inscritti nell'acqua.
L'angusto perimetro dell'imbarcazione il teatro dei rispettivi deliri esistenziali,in un gioco di reciproche moine e fendenti.
Con un padre assente di cui invano attenderanno una pronuncia.
L'arte attraverso il viaggio di questi naufraghi volontari, indagherà pure su se stessa e su quel rapporto, talvolta inestricabile, tra il dentro-fuori dell'esistenza e l'ora in cui questa si fa creazione.
Roberta Bertozzi e Domenico Settevendemie fondono la loro scrittura in una pronuncia reciproca. A cui si aggiungono le sonorità del sitar di Matteo Arevalos e i contrappunti plastici di Riccardo Bottazzi.
La manifestazione gode del patrocinio del Comune di Ferrara.
In questa occasione i poeti Roberta Bertozzi e Domenico Settevendemie propongono una lettura incrociata dei loro testi, sperimentando la possibilità di un dialogo tra una pronuncia vicina alla prosa e una pronuncia dettata dalla poesia: una performance in cui i testi di Roberta Bertozzi, tratti dalla sua ultima opera Gli enervati di Jumièges (peQuod 2007), incontrano e si contaminano con le riflessioni in prosa di Domenico Settevendemie. L'intenzione è di fondere queste due scritture in una pronuncia reciproca, in un reciproco ascolto.
Gli enervati di Jumièges è un poema per frammenti ispirato a una tela del pittore Evariste Vital Luminais (1880), da cui trae anche il titolo, approfondendone le potenzialità simboliche. Il dipinto raffigura i due figli del re Clodoveo II di Francia che, puniti con la bruciatura dei tendini delle caviglie (di qui l'appellativo "énervés"), furono abbandonati su una zattera lungo la Senna, perché colpevoli di cospirazione contro il padre. Gli enervati diventano metaforicamente gli amputati o gli inabili, gli incapaci di reazione: la mutilazione subita dal padre li ha resi inerti, innocui. Il padre, inteso anche come status quo, nell'opera della Bertozzi si fa macellaio dei propri figli, affermando il proprio potere come inscalfibile, il proprio modello di realtà come legge immutabile.
La lettura che l'autrice farà di alcuni brevi passi di questo libro si intreccia con quella di Domenico Settevendemie che in questa occasione presenterà al pubblico un suo testo in prosa ancora inedito, dal titolo "Artisti, questi soliti impropri". Si tratta di un lavoro centrato, come scrive lo stesso Settevendemie, "sul tema dell'esperienza quale veicolo di conoscenza nella vita. E nell'arte che ne è una sua versione rivelatrice ed anticipatoria. L'artista, infatti, saggia la propria vèrve creativa alla luce degli avvenimenti che ne caratterizzano l'esistenza. Aggiungendovi quelle parti di destino che egli stesso sia in grado di costruire. Ogni gesto, ogni azione è punto di non ritorno. Questo l'unico lascito trasmissibile alle generazioni future. Non il talento, bensì una lunga sequela di atti irreparabili.".
La lettura interagisce con le musiche di Matteo Arevalos che proporrà dei brani al sitar: la scelta di questo strumento, dal timbro orientale, contribuisce a rafforzare la drammaticità del dialogo, a fare da contrappunto e insieme da complemento delle parti vocali.
A recintare lo spazio della performance starà una installazione scenica dello scultore Riccardo Bottazzi, una serie di leggere strutture di alluminio poste a perimetro del luogo destinato alla parola.
LA PRATICA DEL LOTO
breve drammaturgia in atto unico
Galleria del Carbone
Piazzetta del Carbone - Via del Carbone, 18/A - Ferrara
VENERDì 7 AGOSTO - ore 21
testo a cura di: Roberta Bertozzi e Domenico Settevendemie
musiche di: Matteo Arevalos
installazione scenica di: Riccardo Bottazzi
I PROTAGONISTI:
Roberta Bertozzi è nata a Cesena, città dove vive e lavora. Ha pubblicato due raccolte di poesia: Il rituale della neve (Raffaelli 2003) e Gli enervati di Jumièges (peQuod 2007). È presente nell'antologia Il miele del silenzio, a cura di Giancarlo Pontiggia (Interlinea 2009). Collabora con il mensile «Poesia» e con diverse riviste letterarie. Fa parte del comitato scientifico dell'Annuario di poesia della casa editrice Puntoacapo. Nel 2000 ha fondato l'Associazione Culturale Calligraphie, che promuove seminari, laboratori, readings e conferenze sulla poesia contemporanea, tra cui la rassegna "D'altrocanto" tenutasi per quattro anni consecutivi al Teatro Bonci di Cesena. Attualmente collabora con Giordano Giunta e Giampiero Cignani, musicista dei Bevano Est, nella realizzazione di performance e letture riguardanti la poesia del Novecento. Nell'aprile del 2008 è stata invitata come rappresentante per l'Italia al 4th International Festival of Contemporary Poetry di Zagabria. La sua attività critica e poetica è archiviata sul sito www.interno38.it
Domenico Settevendemie nasce a Pescara, attualmente vive e lavora tra Cesena e Ravenna. Per Manni editore ha pubblicato due raccolte di poesia, 'Grazie' e 'Metti le mani' con avallo critico di Edoardo Sanguineti. Di prossima uscita un libro di racconti per la Effigie di Milano. Collabora con riviste.
Matteo Ramon Arevalos si diploma nel 1995 in pianoforte al Conservatorio Maderna di Cesena con Flavio Meniconi col massimo dei voti e la lode, successivamente si perfeziona con Rudolf Kehrer all'Hochschule di Vienna e con Oxana Yablonskaya a New York. Per due anni studia musica classica indiana, suonando il sitar all'interno del gruppo musicale Monson Mood. Segue corsi di composizione a Roma con Francesco Telli, a Lugano con Paul Glass e a Parigi con Narcis Bonet nella Schola Cantorum. Collabora con la compagnia teatrale Fanny & Alexander al progetto "Ada - cronaca familiare", partecipando anche all'incisione per il dvd "Rebus per Ada" , Luca Sossella editore. Compone il brano "Honey Moon" per voce, pianoforte e violoncello, colonna sonora del film "Morning Smile" di Zapruder filmmakers Group. Pubblica per College music ed. musicali, due delle sue composizioni per pianoforte "Vivo marcia fantasia e nocturne 1996". Collabora con la regista Elisabetta Sgarbi per la composizione e l'esecuzione della colonna sonora del film "La stanza della segnatura". E' di recente uscita il cd "Messiaen et autour de messiaen" in duo con l'ondista Nadia Ratsimandresy per ReR Megacorp.
Riccardo Bottazzi nasce a Ferrara dove vive e lavora. Scultore, i propri studi in gemmologia lo portano ad una predilezione per la lavorazione della pietra e del marmo. Nel tempo sperimenta l'uso di lamiere, alluminio ed altri materiali. Opera anche in pittura, fotografia e videoarte. Ha fondato il gruppo Topoi05, di cui la scultura "Giano" ne diviene il simbolo. Oltre a personali e collettive, è stato presente con un'istallazione per Elena Bucci del gruppo teatrale "le belle bandiere"di Russi (Ra), nella sala M. Moreni con Roberto Pagnani a palazzo S. Giacomo, ed ha collaborato con il Teatro Rasi di Ravenna per "Nobodaddy" nel 2007.