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ARIOSTEA - Venerdì 27 maggio alle 16,30 alla sala Agnelli

E' dedicato a Furio Jesi l'incontro del ciclo 'Il presente remoto'

26-05-2011 / Giorno per giorno

Avrà per tema "La macchina mitologica. Alla riscoperta dell'antropologia critica di Furio Jesi (1941-1980)" l'appuntamento di domani venerdì 27 maggio alle 16,30 alla sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea. L'iniziativa è inserita nel ciclo 'Il presente remoto 2011', conversazioni etnoantropologiche dedicate alle tradizioni etnografiche e alle mode mediatiche sviluppate da Roberto Roda del Centro Etnografico Ferrarese.
Nel corso dell'incontro verranno presentati i volumi 'Furio Jesi. Cultura di destra. Con tre inediti e un'intervista' a cura di Andrea Cavalletti - Roma Nottetempo 2011 e 'Furio Jesi' numero 31 della rivista "Riga" a cura di Marco Belpoliti ed Enrico Manera - Milano Marcos y Marcos 2010. Introduce e modera Roberto Roda, interverranno i curatori Andrea Cavalletti, Enrico Manera e lo scrittore Wu Ming 1.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) - Morto prematuramente nel 1980 a soli 39 anni, Furio Jesi si è dedicato in maniera originale all'antropologia culturale. È stato anche archeologo, storico delle religioni, germanista, traduttore, scrittore, pittore. Il suo lavoro antropologico risulta caratterizzato da una innovativa riflessione sull'immaginario mitico e sul suo uso sociale e politico: Jesi ha studiato il mito nel mondo antico, le sue sopravvivenze moderne e le sue "tecnicizzazioni" (strumentalizzazioni) politiche nel corso del Novecento. Ha teorizzato l'inconoscibilità dei miti originari ed elaborato la definizione di "macchina mitologica" per indagare la produzione di "materiali mitologici" attraverso cui il potere cerca di legittimarsi. A trent'anni dalla sua scomparsa, il lavoro di Jesi appare ancora di grande importanza teorica e di estrema attualità. Già nel 1991 il Centro Etnografico Ferrarese, a dieci anni dalla scomparsa dello studioso, si era reso promotore di un importante convegno nazionale sull'antropologia jesiana e di una mostra dedicata alle, allora ancora sconosciute, produzioni artistiche dell'autore torinese: dipinti, grafiche, design di gioielli, che proprio a Ferrara trovarono per la prima volta un palcoscenico qualificato. Personalità eclettica e geniale, Furio Jesi sta godendo da alcuni anni di una meritata riscoperta. Negli ultimi mesi hanno raggiunto le librerie due importanti volumi: Furio Jesi, numero 31 monografico della rivista "Riga", a cura di Marco Belpoliti ed Enrico Manera, Editore Marcos y Marcos e la nuova edizione critica di Cultura di destra , curata da Andrea Cavalletti per l'editore romano Nottetempo.
Cultura di destra (uscito in prima edizione per Garzanti nel 1979) rimane una delle opere jesiane più affascinanti e intellettualmente "scomode". Nella nuova edizione lo scritto originale si arricchisce di alcuni preziosi saggi rimasti finora inediti. La conversazione de IL PRESENTE REMOTO intende ricordare la figura e il lavoro intellettuale di Furio Jesi, presentando i due volumi e dialogando con i rispettivi curatori: Enrico Manera e Andrea Cavalletti. All'incontro interverrà lo scrittore Wu Ming 1, che ha collaborato al numero di "Riga" dedicato a Jesi.