Al festival Internazionale David Randall spiega le potenzialità del citizen journalism
Il giornalismo dell'uomo comune, dal telefonino a Youtube
02-10-2009 / Giorno per giorno

Telefonino alla mano, diventare reporter è possibile per chiunque. A confermarlo è David Randall, giornalista britannico del settimanale Independent on Sunday, che nel pomeriggio di oggi ha mostrato al giovanissimo pubblico del cinema Apollo alcuni dei tanti video amatoriali inviati dai lettori di Internazionale in risposta all'invito lanciato dal settimanale alcuni mesi fa. Tutti realizzati con cellulari, videocamere o macchine digitali, i filmati sono stati selezionati dal giornalista inglese per tracciare un quadro delle infinite potenzialità del 'citizen journalism', il giornalismo dell'uomo comune, oggi in forte diffusione e nato, secondo Randall, con il famoso video di Zapruder dell'assassinio di Kennedy.
Ad accomunare molti dei video proiettati è la volontà di denunciare crimini o fenomeni di degrado: dai veleni di un'azienda chimica di Padova alla condizione delle bidonville palermitane, dalla vita di strada nelle città cinesi all'attività dei phone center di Vicenza. Il tutto raccontato con occhi e mezzi diversi da quelli dei media tradizionali, ma non per questo, secondo Randall, meno interessanti. I due tipi di giornalismo, a detta del redattore britannico, si trovano su due piani diversi, e l'informazione prodotta dai cittadini non potrà sostituire quella convenzionale, ma continuerà a influenzarla, svolgendo un importante ruolo di garante della libertà di stampa.
E al termine del suo intervento, Randall ha lanciato a tutti gli aspiranti reporter l'esortazione a tentare la strada del citizen journalism, come via realmente democratica per la diffusione delle informazioni. "E' sufficiente - ha concluso il giornalista - trovare persone straordinarie e raccontarne le storie. L'importante è credere in ciò che si fa, perché solo così si può davvero influire sull'operato dei media".
David Randall
È un giornalista britannico nato a Ipswich, in Inghilterra, nel 1951. Nella sua carriera ha collaborato con giornali britannici, africani, statunitensi e russi. È senior editor del settimanale Independent on Sunday di Londra. In Italia ha pubblicato Tredici giornalisti quasi perfetti (Laterza 2007) e Un giornalista quasi perfetto (Laterza 2004).