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CULTURA E MEDIAZIONE SOCIALE - Lunedì 13 novembre alle 16.30 inaugurazione nel Salone d'onore del Municipio di Ferrara - FOTO

In due mostre le iniziative per la pace attraverso la pratica nonviolenta, ricordando Pietro Pinna

09-11-2017 / Giorno per giorno

[Nelle foto in testa e in fondo alla pagina alcuni momenti dell'inaugurazione della mostra in Residenza Municipale il 13 novembre 2017]

 

AGGIORNAMENTO - Obiezione di coscienza, nonviolenza e servizio civile. Due mostre nel Salone del Municipio di Ferrara
Le mostre "Senza offesa. Strategie di opposizione nonviolenta" e 50 anni di Azione nonviolenta", sono state allestite con l'opera di giovani in servizio civile, sotto la direzione di Paolo Volta. Altri giovani assicureranno nei giorni seguenti l'illustrazione dei contenuti ai visitatori. Ragazzi e ragazze in servizio civile nel nostro territorio, 160 in gruppi di 20 alla volta, visiteranno le mostre e ne approfondiranno i temi in incontri condotti con Daniele Lugli e i responsabili della loro formazione.
Si evidenzia anche così il forte legame che le attività illustrate in queste mostre hanno con il Servizio Civile Volontario, erede del servizio civile sostitutivo al servizio militare per gli obiettori, rimasto in uso fino alla sospensione della leva obbligatoria. Protagonista delle lotte per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza, con l'introduzione del servizio civile, fu proprio Pietro Pinna, il concittadino che, con Silvano Balboni, viene ricordato in questa e in altre iniziative. Già al processo si disse disposto non ad apprendere ad uccidere, ma, previa formazione, a disinnescare mine e bombe inesplose, delle quali era costellato, nel dopoguerra, il nostro territorio. Quanto a Balboni, obiettore in tempo di guerra, diede ogni impegno per la diffusione del Servizio Civile Internazionale, nato dall'azione di obiettori alla Prima guerra mondiale e volto a riparare le distruzioni operate, in primo luogo, dalla guerra.
La significativa partecipazione dei giovani in servizio civile si deve alla loro personale disponibilità e alla attenzione degli Enti, che della loro opera sia avvalgono, uniti nel Coordinamento Provinciale degli Enti di Servizio Civile (Copresc)



Foto allestimento in corso con Lucia Boni (Galleria del Carbone) e Caterina del Torto (Movimento nonviolento), giovani in servizio civile. allestitori sotto l'attenta regia di Paolo Volta.

 

 

 

 

 

 

 

Giornalisti, fotografi e operatori video sono invitati

Saranno inaugurate lunedì 13 novembre 2017 alle 16.30 nel Salone d'Onore del Municipio di Ferrara e successivamente in scuole della città le due mostre "Senza Offesa. Strategia di opposizione nonviolenta" e "50 anni di Azione nonviolenta". La prima presenta fotografie di azioni promosse dal Movimento Nonviolento per la pace e il riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza. La seconda documenta la storia della rivista nei suoi primi 50 anni, a partire dalla pubblicazione nel 1964. Delle azioni, oggetto della prima mostra, Pietro Pinna, concittadino ferrarese e obiettore di coscienza nel 1948, è stato principale animatore, promotore e ispiratore, quando le condizioni di salute e l'età non gli hanno consentito la diretta partecipazione. Della rivista, voluta da Aldo Capitini, è stato responsabile fino alla morte avvenuta lo scorso anno.

All'inaugurazione saranno presenti il sindaco Tiziano Tagliani, la responsabile dell'Istituto di Storia contemporanea Anna Quarzi e il presidente emerito del Movimento Nonviolento Daniele Lugli che proporrà una visita guidata ai contenuti delle due mostre. L'incontro si concluderà con un intervento musicale del Trio Khore (Chiara Alberani voce e chitarra; Arianna Tieghi clarinetto; Ilaria Farina fisarmonica). 
L'esposizione, allestita a cura della Galleria Carbone, rientra nel programma più ampio in ricordo di Pietro Pinna e Silvano Balboni condiviso tra Movimento nonviolento, Istituto di Storia contemporanea e Comune di Ferrara.

Le mostre saranno visitabili fino al 28 novembre ore 9-18 e saranno successivamente ospitate in alcune scuole cittadine.

L'esposizione fa parte di un ciclo di iniziative, che si svilupperà particolarmente nel prossimo anno, volto a ricordare due concittadini, Silvano Balboni e Pietro Pinna, che hanno impegnato la loro vita contro la guerra e per la nonviolenza. In tal modo il Comune di Ferrara, con l'Istituto di Storia Contemporanea e il Movimento Nonviolento, intende ricordarli. Ad aprire il programma, il 26 ottobre scorso, è stata la presentazione, che ha incontrato molto interesse, del libro "Silvano Balboni era un dono" di Daniele Lugli.

LE SCHEDE a cura degli organizzatori
SENZA OFFESA - 
Strategie di opposizione nonviolenta
La mostra consiste di cinque totem e presenta fotografie relative ad azioni del Movimento Nonviolento, fondato nel 1962 da Aldo Capitini e Pietro Pinna, all'indomani della prima marcia Perugia Assisi del 1961. Il primo, con la riproduzione della testa del corteo della Perugia-Assisi 1961 - tra Italo Calvino e Giovanni Arpino, che reggono lo "striscione",  il cantautore Fausto Amodei -  illustra il significato della mostra. "Perugia-Assisi. Le marce della pace" sottolinea marce successive nelle quali particolare è stato l'impegno e l'apporto del Movimento: la Marcia "Mille idee contro la guerra", nel 1978, nel decimo anniversario della morte di Aldo Capitini, nel 1981 "Contro la guerra ad ognuno di fare qualcosa", nel 1985 per il blocco delle spese militari. Altri si assunse l'onere di riproporre la Marcia. Con una propria iniziativa nel 2000 il Movimento, raccogliendo un invito di Pinna, cercò di proporre al più ampio arco di forze pacifiste l'impegno contro guerre ed eserciti. Infine, con la stessa volontà, si impegnò nella Marcia del 2011 nel cinquantesimo della prima.
"Obiezione di coscienza. Il gruppo di Azione Nonviolenta" ricorda l'attività, sotto l'impulso e il coordinamento di Pinna, di un piccolissimo gruppo con l'obiettivo di porre all'attenzione l'obiezione di coscienza e ottenerne il riconoscimento legale. La decisione venne presa a Perugia nell'agosto del '63 al termine di un Seminario internazionale sulle tecniche della nonviolenza. A dare l'esempio è ancora Pietro Pinna, nell'ottobre dello stesso anno. Seguono poi diverse  azioni nelle quali è considerevole la presenza di giovani ferraresi. Denunce e qualche processo, concluso con l'assoluzione, accompagnano l'attività. Si ricordano pure iniziative al termine di Campi di lavoro, studio e addestramento alla nonviolenza a Hospental (Svizzera, 1964) e a Signa (Firenze, 1965) e la marcia "specifica", così la chiamava Pinna, del Movimento Nonviolento a Roma il 16 aprile 1965.
 "Antimilitarismo. Le marce. Il 2 giugno e il 4 novembre" documenta alcune delle marce estive condotte in collaborazione con il Partito Radicale: dal '67 al '70 la Milano-Vicenza e, dal '72 al 75, la Trieste-Aviano, tutte di una decina di giorni. Nel '76 è la marcia internazionale dal Friuli Venezia Giulia, in Francia, fino alla Sardegna, quasi quattro settimane con 700 persone di vari paesi europei. Non mancano marce di minore impegno diffuse nel territorio. La contestazione delle celebrazioni del 2 giugno e del 4 novembre, per le modalità che le caratterizzano è pure ricordata. Costa a Pinna di nuovo il carcere. C'è pure una manifestazione a Genova, tenuta nonostante il divieto, al termine del campo di lavoro tenuto a Montoggio nell'estate del '67.
"Disarmo War Resisters' International L'impegno continua" presenta iniziative della WRI in Italia: a Perugia, nel 1965, mano nella mano con Pinna è Devi Prasad, allora responsabile della WRI, allevato nell'ashram di Gandhi, e immagini della triennale dell'associazione a Roma e della marcia che l'accompagna nel 1966 Roma. È pure presente un momento delle iniziative a Comiso contro l'installazione dei missili e una Marcia particolare, da Catania a Comiso (14 dicembre 1982 - 3 gennaio 1983), con varie iniziative nel percorso. Un blocco nonviolento di un treno che portava mezzi militari è avvenuto in occasione della guerra del Golfo, nel 1991, a Pescantina (Verona). Gli autori sono stati assolti in primo grado e in appello. Infine l'Arena di pace del 2014 dalla quale è partita l'iniziativa "Un'altra difesa è possibile". Il Movimento nonviolento ha funzionato da segreteria della campagna che ha raccolto molte associazioni. La proposta di legge è ora in commissione, che ascolterà i promotori.

50 ANNI DI AZIONE NONVIOLENTA
Una copertina per ciascun anno, a partire dal 1964, ripercorre la storia della rivista voluta e fondata da Aldo Capitini della quale Pietro Pinna sempre curò edizione e diffusione e, divenuto direttore responsabile, lo restò fino alla morte.
La rivista, mensile, da qualche anno è divenuta bimestrale con numeri prevalentemente monografici, disponibili anche in versione telematica. Il sito www.azionenonviolenta.it, attraverso articoli e rubriche, ne costituisce una integrazione più attenta all'attualità.
La mostra offre anche una prospettiva particolare, ispirata alla nonviolenza, su mezzo secolo di storia italiana e non solo. 

Pietro Pinna, nato a Finale Ligure, ma a Ferrara dall'infanzia, chiamato alle armi sul finire del '48, rifiutò il servizio di leva per motivi di coscienza. Aveva, attraverso Silvano Balboni, conosciuto il pensiero di Aldo Capitini ispirato alla nonviolenza. La notizia della morte di Silvano lo decise a un rifiuto al quale da tempo pensava. Condannato e ricondannato e infine riformato per una "nevrosi cardiaca". Ripreso il suo lavoro di ragioniere bancario, lo abbandonò prima per collaborare con Danilo Dolci in Sicilia e quindi dal '62 con Aldo Capitini. Con lui fondò il Movimento Nonviolento e ne fu il principale organizzatore e promotore, come pure della rivista Azione nonviolenta diretta fino alla morte.
Denunce e condanne non gli mancarono per la sua tenace azione, condotta sempre in modo rigorosamente nonviolento, per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza, per il rifiuto della guerra, del militarismo e l'affermazione dei valori della nonviolenza. Responsabile del Gruppo di Azione Diretta Nonviolenta, al quale presero parte giovani ferraresi, e del Movimento, alla morte di Capitini, promotore di marce antimilitariste, di campi internazionali di lavoro e studio, di iniziative varie a sostegno dell'obiezione, di azioni per l'opposizione integrale alla guerra in stretto rapporto con War Resisters' International, non ha fatto mancare, fino all'ultimo, critica e sostegno all'azione del Movimento Nonviolento.
Nel 2008 ha ricevuto il Premio Nazionale Nonviolenza e, nel 2012, la laurea honoris causa in Scienze per la Pace dalla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa.
È morto a Firenze il 13 aprile 2016.

Immagini scaricabili:

Locandina delle mostre sulla nonviolenza a Ferrara dal 13 al 28 novembre 2017