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GARANTE DEI DETENUTI - Illustrati i contenuti dai Garanti provinciale e regionale insieme all'ass. comunale Sapigni e ai rappresentanti dei soggetti coinvolti

Un progetto che punta al "Benessere sul luogo di lavoro per il personale operante nella Casa circondariale di Ferrara"

12-02-2018 / Giorno per giorno

E' stato illustrato lunedì 12 febbraio 2018 nella sala degli Arazzi del Comune di Ferrara il progetto "Benessere sul luogo di lavoro per il personale operante nella Casa circondariale di Ferrara", iniziativa che ha l'obiettivo di migliorare la qualità della vita lavorativa degli operatori della struttura penitenziaria ferrarese che prenderà il via a metà febbraio e si svilupperà fino al prossimo luglio.

All'incontro con i giornalisti sono intervenuti Stefania Carnevale, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Ferrara e responsabile del progetto, Chiara Sapigni, Assessore a Sanità, Servizi alla Persona, Politiche Familiari, Marcello Marighelli, Garante delle persone private della libertà personale della Regione Emilia-Romagna, Annalisa Gadaleta, Comandante del reparto di Polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Ferrara, e Claudia Tinti, psicologa e psicoterapeuta, responsabile Jonas onlus di Firenze e coordinatrice del progetto. Grande apprezzamento è stato espresso da parte degli intervenuti a un progetto molto sentito che prende corpo a Ferrara e coinvolge in sinergia enti e istituzioni del territorio con modalità e caratteristiche attualmente uniche in Italia. Per la garante Carnevale si è trattato di "concretizzare esigenze più volte espresse dal personale interno alla struttura durante le numerose visite alla struttura. L'idea è stata quindi raccolta con grande convinzione dai vertici operativi del penitenziario e dall'Amministrazione comunale che ha subito sostenuto l'operazione".

LA SCHEDA (a cura dell'Ufficio della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Ferrara)

Il progetto, che prenderà il via il 13 febbraio e si svilupperà fino a luglio di quest'anno, è volto a migliorare la qualità della vita lavorativa degli operatori della Casa circondariale di Ferrara, fornendo opportunità di confronto guidato e ascolto su temi e problematiche inerenti lo svolgimento della professione in carcere.

Chi lavora negli istituti detentivi deve continuamente fronteggiare situazioni di elevata complessità e delicatezza, che possono risultare stressanti o logoranti anche per chi abbia una lunga esperienza nel campo. Il personale è costantemente esposto all'alto tasso di sofferenza e conflittualità proprio della vita detentiva, deve affrontare rischi concreti o misurarsi con eventi critici, non di rado traumatici, in un contesto contrassegnato da insufficienze di organico e ambienti di lavoro che, per la loro peculiare destinazione, non facilitano il benessere di chi vi passa lungo tempo. Si tratta di un progetto-pilota (per articolazione degli interventi e quantità e provenienza delle figure coinvolte) che punta a creare occasioni di dialogo, riflessione e condivisione sui problemi e le difficoltà legate al lavoro in una struttura carceraria e sulle opportunità di miglioramento che possono essere coltivate per incrementare il benessere del personale. Non di rado i lavoratori impiegati negli istituti penitenziari lamentano (e legittimamente) assenza di attenzione e di presa in carico delle loro specifiche esigenze.

A questa richiesta di ascolto hanno voluto prestare la massima attenzione le istituzioni territoriali (Garante dei detenuti, promotrice; Comune di Ferrara e Regione Emilia-Romagna, enti finanziatori) che si sono rivolte ad una associazione molto nota sul piano nazionale e internazionale (Jonas onlus, fondata dal celebre psicoanalista Massimo Recalcati) per strutturare un progetto dedicato esclusivamente alla trattazione condivisa dei problemi del personale. Gli esperti di Jonas verranno a Ferrara per molti mesi da tutto il territorio nazionale: in una prima fase per tenere degli incontri a tema sulle maggiori problematiche relative al lavoro in una istituzione totale; in una seconda fase per guidare dei gruppi di discussione su questioni più specifiche. L'associazione Jonas sosterrà autonomamente parte delle spese del progetto, contribuendo anche sul piano economico alla sua riuscita.

L'iniziativa si rivolge a tutte le diverse professionalità operanti presso la Casa circondariale di Ferrara: agli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, che rappresentano la percentuale di gran lunga maggioritaria dei soggetti impiegati in istituto; ai funzionari dell'Area giuridico-pedagogica; ai medici e infermieri che svolgono la loro attività nella Casa della Salute "Arginone" (presidio della ASL locale). I momenti di incontro e ascolto puntano a creare spazi di confronto e dialogo interprofessionali, in grado di migliorare le condizioni lavorative anche mediante lo scambio di opinioni e la condivisione di problematiche comuni.

>> SCHEDA dettagliata del progetto scaricabile in fondo alla pagina (documentazione a cura della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Ferrara)

Per info e comunicazioni: Stefania Carnevale, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Ferrara - E-mail: garantedetenuti@comune.fe.it (Segreteria: M.Tansini - tel. 0532 419661)

 

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