CASTELLO ESTENSE - Venerdì 22 luglio alle 20.30. La prima delle due date di "Bands Apart"
CocoRosie + John Grant a Ferrara sotto le Stelle 2011
21-07-2011 / Giorno per giorno
Dopo i bagni di folla delle prime date, il Festival si concentra sulla sua parte più riflessiva e, in qualche modo, più avventurosa, con le quattro "Acoustic Sessions" di Bands Apart.
La prima serata è incentrata sul set estroverso ed eccentrico delle CocoRosie e su quello più intimo e malinconico di John Grant.
Il freak-folk viscerale delle sorelle Bianca e Sierra Casady, nato in un appartamento parigino, ma dallo spirito nomade, reinventa il genere con l'ausilio di beat hip-hop e delle sonorità aliene di giocattoli e orpelli naif.
In apertura, l'ex frontman degli Czars, autore del miglior disco del 2010 per l'autorevole rivista inglese "Mojo", mette a nudo i suoi demoni con atmosfere delicate e liriche emozionanti e dolorose, enfatizzate dal profondo timbro vocale.
I destini di Sierra e Bianca Casady sono separati fin dalla nascita: la prima nasce nell'Iowa, la seconda nelle Hawaii; unite solo da bambine, nel girovagare per gli States in compagnia dei genitori (la madre, nativa d'America, insegnante e artista; il padre, un cultore dello sciamanesimo), si dividono nuovamente quando Sierra, cantante di gospel, vola a Parigi a studiare da soprano in conservatorio, mentre Bianca, aspirante poetessa hippie, prosegue il suo itinerario nomade attraverso il Vecchio Continente.
Poi, nel 2003, il rendez-vous fatale: Bianca bussa all'appartamento della sorella a Montmartre, e quella che sembrerebbe una semplice rimpatriata familiare si traduce in una prodezza musicale. Un disco registrato in cameretta, in mezzo alle cianfrusaglie, alle sedie che scricchiolano e ai giocattoli. Con un quattro piste, una chitarra, sample elettronici e qualche bizzarro rumore catturato "sul campo" (tra cui: una macchina da popcorn, una caffettiera, il canto di un gallo).
"La maison de mon rêve" esce nel 2004, a nome CocoRosie (sigla ricavata dai nomignoli infantili delle due sorelle), ed è una magia di quelle irripetibili. Musicalmente, l'album si muove su due coordinate differenti: la prima è rappresentata da canzoni di stampo classico, spesso accompagnate dalla sola chitarra acustica e da rumori di sottofondo, la seconda è un'inedita commistione tra il trip-hop e l'estetica lo-fi.
Il disco è un trionfo. Persino la critica più arcigna e snob si scioglie al cospetto del gospel in lo-fi delle CocoRosie: "Quello che si dice un piccolo grande album, di quelli che resteranno nel tempo", sentenzia inappellabilmente Blow-Up.
Il secondo album, "Noah's Ark" (2005) presenta una produzione più meticolosa e una base ritmica più marcata, oltre ad alcuni ospiti di spicco (Antony, Devendra Banhart). Le CocoRosie cesellano dodici ballate folk da cameretta, condite dalla consueta girandola di trovate: un piano giocattolo, squilli di telefoni, pianti di bambini, versi di animali, carillon... Fatate filastrocche lo-fi, con il solito mix di artigianato naif e soluzioni d'avanguardia.
Nel 2007 viene dato alle stampe "The Adventures of Ghosthorse and Stillborn", registrato in Islanda, che prende le distanze rispetto al suo predecessore. Prima di tutto il suono è più pulito, meno lo-fi e meno abbozzato, e le voci delle sorelle sono limpide; l'influenza hip-hop viene messa in marcata evidenza, compaiono delicate poesie per voce e diradate note di piano, piacevoli inserti d'arpa a sporadici toni d'Opera.
.E infine, nel 2010, arriva il passaggio alla prestigiosa label americana Sub Pop per "Grey Oceans", l'ennesima riprova di uno stile originale e spiazzante, senza eguali nella scena internazionale.
Storia come tante nel mondo del rock, quella degli Czars di John Grant: partiti giovanissimi da Denver in cerca di successo e riconoscimento, nonostante un discreto seguito di culto, i quattro americani non sono mai riusciti a compiere quel salto di qualità necessario a lasciare il segno. E così, tra dissidi, problemi di ego e gli inevitabili abusi di sostanze stupefacenti ed alcool, la band sparisce nel nulla, lasciando una manciata di buoni album e qualche canzone di assoluta bellezza. Chiunque abbia ascoltato almeno un brano degli Czars, comunque, non ha potuto far a meno di notare la straordinaria e inconfondibile voce, calda, profonda e commovente, del loro leader e cantante John Grant.
Dopo il definitivo scioglimento della band, John si trasferisce a New York e, nella speranza di esorcizzare i propri demoni e di non gettare al vento quanto di buono aveva costruito, suona in giro per gli States, di supporto a grandi nomi del rock alternativo, quali i Flaming Lips e i Midlake. Proprio questi ultimi, letteralmente incantati dai brani che Grant presentava dal vivo, decidono che sarebbe un vero crimine se John e le sue nuove canzoni rimanesseo sconosciuti a un pubblico più vasto. Così, per contribuire fattivamente alla "redenzione" del talentuoso cantante e musicista del Colorado, la band aiuta Grant ad incidere il proprio esordio solista.
Registrato in due mesi e suonato da tutta la band di Austin, "Queen Of Denmark" è il risultato di questo sforzo congiunto e sembra davvero essere l'album che John Grant era nato per incidere. Emozionante e sfrontato, cinico e doloroso, l'esordio del musicista di Denver racchiude in sé tutto il talento e la poetica che John ha sempre dimostrato di padroneggiare, senza però mai riuscire, prima d'ora, a esprimere compiutamente.
La voce di Grant, il cui timbro baritonale caldo e profondo si arricchisce qui di sfumature e acquisisce una pulizia cristallina, è indubbiamente ancora l'elemento portante dell'intero album. Le canzoni di "Queen Of Denmark" parlano del disagio di essere un giovane omosessuale in uno sperduto paese della provincia americana, circondato da bigotti e osteggiato dalla famiglia di origine, del desiderio di essere qualcun altro: argomenti affrontati con sarcasmo, grazia, rabbia, sventatezza, lasciando alle spalle ogni ipocrisia.
Album sublime di melodie pop malinconiche, profonde e amare, "Queen Of Denmark" è stato salutato dalla stampa internazionale come un autentico capolavoro.
COCOROSIE + JOHN GRANT
Cortile del Castello Estense - Ferrara
Venerdì 22 luglio - ore 20.30
Ingresso: 15 euro
· (in abbonamento "Bands Apart" con il concerto di Joanna Newsom + Josh T. Pearson del 27 luglio: 25 euro)
Info: 0532-241419
Ulteriori informazioni sono reperibili presso il sito web della rassegna: www.ferrarasottolestelle.it
Il Festival è organizzato dall'Associazione "Ferrara sotto le Stelle" con il sostegno del Comune di Ferrara, dell'Amministrazione Provinciale di Ferrara e della Regione Emilia-Romagna.