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FERRARA SOTTO LE STELLE - Mercoledì 27 luglio nel cortile del castello dalle 20,30

Joanna Newsom e Josh T. Pearson chiudono Ferrara sotto le Stelle 2011

26-07-2011 / Giorno per giorno

(Comunicato a cura dell'Associazione "Ferrara sotto le Stelle")

Con le seconde "acoustic sessions" di "Bands Apart" si chiude la sedicesima edizione di "Ferrara sotto le Stelle".

Considerata la più originale e sorprendente cantautrice della sua generazione, l'arpista e pianista californiana ha elaborato uno stile inimitabile, nel quale il timbro infantile della voce si fonde in un rock ancestrale che attinge sia dalla tradizione che dall'avanguardia. In apertura, il fingerpicking ascetico e tormentato del talentuoso musicista texano, con le sue armonie intense e struggenti.


Nata a Nevada City (California), Joanna Newsom, 29 anni e tre acclamati album all'attivo, è un'artista la cui musica non appartiene a nessun genere musicale codificato.
Cresciuta in una famiglia di musicisti, a soli 7 anni Joanna comincia a studiare l'arpa classica. Nel frattempo, si lascia irretire dal bluegrass e dal folk. E sogna di emulare le gesta dei suoi beniamini: Bob Dylan, Neil Young, Nick Drake, Patti Smith. Si iscrive al Mills College di Oakland, dove studia composizione e scrittura creativa. Ed è qui che avviene la nuova folgorazione, sulle rotte dei fratelli Lomax e del loro folk degli Appalachi.
Joanna scava nelle pieghe di quel canto ancestrale, così lontano e così vicino a quello tradizionale irlandese. E' attratta dai fantasmi del passato: la sua arpa diventa lo strumento del riscatto di un mondo antico, costretto a un inesorabile oblio. Ma dietro quella ragnatela di corde, Joanna mette in mostra uno slancio moderno, un piglio sbarazzino di matrice quasi "pop".
Dopo due Ep autoprodotti, ancora acerbi, ma che già trasudano quel gusto per il folk trasognato e per l'arrangiamento neoclassico che maturerà nei due album successivi, Joanna colpisce al cuore il capofila del nuovo alt-folk americano, Will Oldham, che la prende sotto la sua ala protettiva, portandosela in tour come spalla e "accasandola" sotto le rassicuranti insegne della Drag City.
Il suo primo album, "The Milk-Eyed Mender" (2004) è un debutto di valore, promosso da prestigiose apparizioni in alcuni show al fianco dell'amico Devendra Banhart e dell'altra stella del songwriting in rosa, Cat Power. Dodici vignette, tenere e gracchianti, dodici favole fra folk tradizionale e cantautorato indipendente.
Due anni dopo, la musicista si chiude in una casa isolata sulle colline nel nord della California. Prepara cinque composizioni, dai sette ai sedici minuti. Affonda ancor più nelle radici. Il nuovo disco vive una lunga gestazione. Le prove dal vivo, gli arrangiamenti di archi, le collaborazioni eccellenti: Steve Albini alla produzione, Van Dyke Parks alle orchestrazioni, Jim O'Rourke al missaggio. "Ys" finisce in rete con due mesi di anticipo rispetto all'uscita ufficiale: quando il lavoro appare nei negozi, ormai è già il disco più chiacchierato dell'anno.
La Newsom ha tagliato le asprezze del disco d'esordio. Il canto è più misurato, centrato e potente. Melodicamente colpisce invece la grazia delle linee, che hanno rotto i ponti con i riferimenti contemporanei, affondando in paesaggi più lontani e meno esplorati.
"Ys", a dispetto di una pesantezza strutturale, vuoi per la lontananza da canoni noti, vuoi per la scelta di usare gli archi in modo spesso disturbante, si rivela una piccola opera d'arte, la conferma di un'artista curiosa e geniale.
La consacrazione internazionale arriva nel 2010, con l'uscita dell'ambizioso "Have One On Me", nel quale i tre piani strutturali (voce, arpa e archi) si fondono e si arricchiscono, grazie alla maturità raggiunta dalla Newsom musicista, ormai padrona dello sbizzarrio della sua voce e delle sue composizioni.
Un lunghissimo percorso di fantasia in cui una musicista con una personalità profonda e fuori dagli schemi cerca - e trova - uno status di classico moderno.

In apertura di serata, il cantautore americano che più di ogni altro ha attirato su di sé l'attenzione della critica specializzata in quest'ultimo anno.
Nativo del Texas, Josh T. Pearson inizia la sua carriera nel 1996, in una band che durerà il tempo di un album ("The Texas-Jerusalem Crossroads", 2001), destinato però a diventare un disco di culto per gli anni a venire. Il lavoro si muove sulle direttive rock-noise ed è letteralmente imbevuto di contenuti sacri ispirati alla Bibbia.
L'esibizione dei Lift To Experience (questo è il nome del gruppo) al prestigioso festival South By Southwest di Austin impressiona Robin Guthrie della Bella Union, che mette immediatamente sotto contratto la band.
Pearson scopre successo e notorietà, ma non è pronto ad affrontarli: troppo puro e integralista per accettare di lasciarsi strumentalizzare come merce, di vedere le sue parole di fede storpiate per scalare le classifiche indie. Così fa perdere le sue tracce, passa un po' di tempo a fare l'inserviente in una chiesa sperduta nel cuore del Texas e infine si trasferisce a Parigi. Ma è a Berlino, nel 2010, che finalmente rompe il digiuno e in soli due giorni registra il suo primo disco solista, "Last of the Country Gentlemen".
Il viaggio intrapreso ha fatto emergere una introspezione profonda e matura che si riflette non solo nelle parole ma anche nella musica. Il disco contiene l'intenso resoconto del dramma di non riuscire ad aiutare una persona amata, dello smarrimento esistenziale, dello struggimento della solitudine. Musicalmente il lavoro è scarno, spogliato da ogni orpello, solo chitarra e voce, eccetto qualche inserto del violino di Warren Ellis (Dirty Three).
Un disco ascetico e senza compromessi che ha fatto segnare la nascita di un grande autore.



JOANNA NEWSOM + JOSH T. PEARSON
Cortile del Castello Estense - Ferrara
(in caso di maltempo: Teatro Nuovo, piazza Trento Trieste, 52)
Mercoledì 27 luglio - ore 20.30
Ingresso: 15 euro
• (in abbonamento "Bands Apart" con il concerto di CocoRosie + John Grant del 22 luglio: 25 euro)
Info: 0532-241419
Ulteriori informazioni sono reperibili presso il sito web della rassegna: www.ferrarasottolestelle.it

Il Festival è organizzato dall'Associazione "Ferrara sotto le Stelle" con il sostegno del Comune di Ferrara, dell'Amministrazione Provinciale di Ferrara e della Regione Emilia-Romagna.