CITTA' SOLIDALE E SICURA - Assegnati al progetto 'Noès' 134mila euro per azioni di coesione sociale
Unione europea e Ministero dell'Interno premiano l'impegno ferrarese per l'integrazione degli immigrati
29-08-2011 / Giorno per giorno

Primo su centonovantanove. Il progetto ferrarese per l'integrazione degli immigrati ha conquistato la vetta della graduatoria nazionale stilata dal Ministero dell'Interno per l'assegnazione dei finanziamenti del Fondo Europeo per l'Integrazione dei cittadini di Paesi terzi. Una conquista che metterà a disposizione delle politiche locali di coesione interculturale una somma complessiva di 134mila euro, il 75% dei quali di provenienza europea e la quota restante in arrivo dal Ministero dell'Interno.
"Si tratta - ha commentato stamani in conferenza stampa l'assessore comunale Chiara Sapigni - di un risultato di grande portata, ottenuto probabilmente grazie sia al coinvolgimento di un ampio numero di realtà istituzionali e associative del territorio, sia alla vasta copertura geografica del progetto. Ma non meno determinante è stato anche il consolidato lavoro di integrazione tra i servizi locali per l'immigrazione da cui è scaturita la presentazione di un piano di azioni molto articolato, al posto di tante piccole proposte frammentate".
Il progetto, dal titolo "Noès: mediazione sociale, orientamento ai servizi e dialogo interculturale nella provincia di Ferrara" riunisce infatti una serie di iniziative che da settembre a giugno prossimi saranno realizzate dai numerosi soggetti coinvolti, a prosecuzione di azioni in corso già da diversi anni (come il progetto Ferrara città solidale e sicura) per fronteggiare le esigenze di integrazione via via emerse nel territorio provinciale. "L'attuale presenza nell'area provinciale ferrarese di quasi trentamila immigrati - ha sottolineato il coordinatore del Centro Servizi Integrati per l'immigrazione Carlo de Los Rios - comporta problemi di molteplicità linguistica, religiosa e culturale, oltre che difficoltà di natura organizzativa e certificativa, con dinamiche che sempre più spesso creano contrasti tra la popolazione locale e quella straniera. Di qui l'esigenza di azioni coordinate tra istituzioni e soggetti del Terzo settore, per migliorare la vivibilità del territorio e la qualità della vita sociale, diminuendo la conflittualità abitativa, e il senso di insicurezza urbana".
I soggetti istituzionali coinvolti nel progetto Noès per la pianificazione di azioni di integrazione dei cittadini stranieri nell'ambito dei servizi locali sono: Comune di Ferrara (capofila), Provincia di Ferrara, azienda Usl, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, Prefettura e Comuni di Comacchio, Portomaggiore, Codigoro, Argenta, Cento e Unione Terre e Fiumi. Altrettanto numerose sono le realtà partner che operano quotidianamente sul territorio: Cooperativa sociale Camelot, Centro Servizi Integrati per l'Immigrazione, Centro di mediazione sociale, Centro Donna Giustizia, Acer Ferrara, Polizia Municipale di Ferrara, Istituzione Servizi Educativi e Scolastici, Centro Territoriale Permanente e altre associazioni del territorio (Agire Sociale, Sonika, SonArte, Cittadini del Mondo, Nadiya).
LA SCHEDA a cura dei responsabili del progetto
A FERRARA L'INTEGRAZIONE E' AL PRIMO POSTO
Dal mese di settembre prenderà avvio "Noès: mediazione sociale, orientamento ai servizi e dialogo interculturale nella provincia di Ferrara.". E' questo il nome del progetto con cui una rete di partner della provincia di Ferrara ha ottenuto il primo posto - su 199 domande presentate a livello nazionale - nella graduatoria recentemente stilata dal Ministero dell'Interno relativamente alle azioni finanziate dal Fondo Europeo per l'Integrazione dei Cittadini di Paesi Terzi (Annualità 2010 - Azione 4 - Avviso Pubblico 7964 del 29 novembre 2010). Un risultato che può definirsi "storico", tale da dimostrare il livello di eccellenza raggiunto negli anni dalle politiche per l'integrazione attuate su questo territorio. Sin dal 2001, la Provincia di Ferrara, con l'istituzione del Centro Servizi Integrati per l'Immigrazione, ha costantemente perseguito una compiuta integrazione dei servizi territoriali nell'ambito di politiche per l'immigrazione e l'intercultura. Proprio in virtù dell'esperienza accumulata in questi anni, il CSII ha felicemente coordinato la progettazione FEI 2010 con il fondamentale contributo del Centro di mediazione sociale, entrambi gestiti dalla Cooperativa Sociale Camelot - Officine cooperative.
L'ampia rete di soggetti istituzionali e del Terzo Settore - con capofila il Comune di Ferrara - beneficerà complessivamente di 134.000 euro per l'attuazione di azioni destinate ad applicare i principi fondamentali comuni della politica di integrazione degli immigrati nell´UE, secondo l'ottica del dialogo interculturale e del coinvolgimento della società ospitante nel processo di integrazione. Noès si pone in continuità con le azioni indicate nel "Patto per Ferrara Sicura", approvato da Prefettura e Comune di Ferrara il 31 gennaio 2011, in modo da dare seguito anche a livello provinciale ad un´intesa che confermi il modello operativo di rete tra i soggetti istituzionali, mediante la definizione strategica e condivisa di linee sinergiche di azione: promuovere la vivibilità del territorio e la civile convivenza attraverso azioni integrate, realizzando interventi su aree urbane ritenute prioritarie per la cura della coesione sociale della comunità (grattacielo e zona stazione a Ferrara); attivare percorsi di ascolto e confronto tra le diverse espressioni del tessuto sociale, associativo, del mondo del lavoro, delle comunità, al fine di definire in maniera condivisa e partecipata le specifiche esigenze a cui rispondere; favorire il monitoraggio delle situazioni territoriali critiche (episodi di conflittualità, intolleranza e discriminazione) incentivando la comunicazione delle istituzioni e degli organi di controllo del territorio con i cittadini autoctoni e le comunità di immigrati.
Occorre sottolineare che le azioni sono interamente finanziate dall'Unione Europea, senza alcun costo diretto per il territorio. In questo momento di sofferenza per gli enti locali, emerge quindi come dato particolarmente significativo che il Terzo Settore - in accordo con le istituzioni locali della provincia - sviluppi sempre più la professionalità, la creatività e la capacità di attirare sul territorio finanziamenti europei e ministeriali che consentono, senza attingere alle risorse economiche delle amministrazioni locali, di costruire azioni dall'importante ricaduta sociale ed occupazionale.