Comune di Ferrara

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POLITICHE PER LA PACE - Mercoledì 23 ottobre alle 14.30 in sala Arazzi la consegna del 'Premio Pace 2019' all'attivista indiana. FOTO

Una targa del Comune a Juliana Lohar per l'impegno a tutela di minori vittime di sfruttamento e violenza in India

23-10-2019 / Giorno per giorno

Oggi nel primo pomeriggio (mercoledì 23 ottobre) nella sala degli Arazzi della residenza municipale di Ferrara, si è svolta la "Cerimonia di assegnazione di una targa ad honorem a Juliana Lohar, per l'impegno a tutela dei minori vittime di sfruttamento e violenza in India". Juliana Lohar è la vincitrice del Premio Internazionale Daniele Po assegnato a Bologna dall'associazione Le Case degli Angeli di Daniele, di Nedda Alberghini Po.

All'incontro con Juliana Lohar erano presenti il sindaco Alan Fabbri, il vicesindaco Nicola Lodi, l'assessore alle Pari Opportunità Dorota Kusiak e la presidente dell'associazione "Le Case degli angeli di Daniele" e del "Premio Internazionale Daniele Po" Nedda Alberghini Po.

 

Documentazione fotografica allegata a fondo pagina

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(Comunicazione a cura Ufficio Manifestazioni culturali e Politiche per la Pace del Comune di Ferrara)

Motivazione Premio 2019 a Juliana Lohar

Juliana Lohar, attivista indiana che da vent'anni lotta contro il fenomeno delle Devadasi, giovanissime schiave sessuali dei templi a cui vengono vendute dalle stesse famiglie e sacrificate ad una vita di rassegnata sottomissione, senza futuro sotto una parvenza di sacralità.

Il Premio Internazionale Daniele Po le viene conferito per il suo coraggio nel contrastare una pratica millenaria, illegale ormai da decenni ma in realtà tollerata con il silenzio omertoso delle autorità locali religiose e civili e per la sua determinazione nel conseguire l'obiettivo di liberare da un triste destino queste prostitute bambine ipocritamente chiamate "ancelle di Dio" tutte poverissime e analfabete.

In un ventennio di attività indefessa Juliana Lohar ha registrato successi straordinari in un contesto difficile ed ostile operando meritevolmente su due diversi fronti: anzitutto quello di sottrarre centinaia di vittime innocenti ad una condizione di schiavitù e di emarginazione con progetti di reinserimento sociale attraverso il sostegno economico e psicologico necessario per il recupero dell'autostima e di una certa indipendenza economica, ma anche, non meno importante, la sua opera di sensibilizzazione, educazione e formazione in ogni ambito all'interno della comunità per la promozione di una società più equa e rispettosa dei diritti e della dignità di ogni essere umano a cominciare dai diritti dei bambini e delle bambine che sono le vittime più vulnerabili della iniquità sociale.

Il Premio conferito a Juliana Lohar vuole essere un riconoscimento e al contempo un'espressione di gratitudine e di ammirazione per la sua instancabile lotta contro la drammatica realtà di un'infanzia vergognosamente violata.

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