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SCUOLA E FAMIGLIA - Iniziativa di sabato 14 dicembre. Presente anche l'Osservatorio Adolescenti del Comune di Ferrara partner della ricerca

"Figli e genitori assieme", all'istituto Einaudi un'occasione di confronto organizzata dalla Regione Emilia Romagna

16-12-2019 / Giorno per giorno

(Comunicazione a cura degli organizzatori)

Si è svolta nella mattinata di sabato 14 dicembre 2019 all'Istituto Einaudi di Ferrara un'occasione di confronto tra adolescenti e adulti su alcuni temi decisamente importanti quali autonomia, regole, studio, benessere, tempo libero. Erano presenti gli studenti dell'Istituto e i loro genitori, guidati dal gruppo tecnico che presiede alla rete ConCittadini - progetto della Regione Emilia Romagna per la valorizzazione della cittadinanza attiva degli adolescenti - composto da operatori e formatori esperti di questo tipo di attività, peraltro già svoltesi con ottimi risultati a Bologna e a Piacenza.

"Anche a Ferrara, grazie alla disponibilità della dirigente scolastica dell'Einaudi Fornasiero e del docente Paltrinieri, si potranno raccogliere le considerazioni e le riflessioni di un gruppo nutrito di genitori e di figli adolescenti per comprendere cosa avviene nel rapporto, talvolta conflittuale, nel momento in cui i ragazzi chiedono autonomia dalla famiglia" spiega Sabina Tassinari dell'Osservatorio Adolescenti del Comune di Ferrara in quanto partner in questa ricerca con la Regione.

All'Einaudi ormai da tre anni viene attivato un progetto dedicato ai genitori degli studenti dell'Istituto che ha la finalità di migliorare la qualità della relazione e della comunicazione Scuola-famiglia-studenti, di promuovere spazi di ascolto per i bisogni dei genitori in relazione all'esperienza scolastica dei figli, di incentivare la collaborazione docenti-famiglia .
Permangono ancora quindi di grande attualità le parole dell'intervento di Edgar Morin al convegno "Cultura, Scuola Persona" del 2007, intervento recepito integralmente nel decreto del regolamento attuativo 16 novembre 2012 n.254, "Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione".Scrive Morin:
"La scuola si apre alle famiglie. In quanto comunità educante, la scuola deve generare una diffusa convivialità relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi, ed essere anche in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria. La scuola può affiancare al compito dell'insegnare ad apprendere anche quello dell'insegnare a essere".

D'altro canto, allo stesso tempo, ci troviamo di fronte ad un sistema sociale che è cambiato profondamente e che sembra andare in direzione contraria.
Nel contesto sociale tradizionale, famiglia e Scuola erano al centro del sistema e garantivano integrazione e coesione sociale.
Oggi si parla di emergenza educativa. A fronte di una condizione giovanile segnata dal disagio, dipendenze e ,per quello che riguarda la scuola, dall'abbandono, sembra che il mondo degli adulti abbia perso il suo ruolo e la sua funzione di permettere la costruzione del futuro da parte delle giovani generazioni.
Senso e scopo della Scuola e della famiglia è quello di sostenere i ragazzi nella costruzione del loro progetto di vita, ma sembra proprio che oggi le loro relazioni, i loro rapporti siano connotati da un evidente malessere. La cronaca in merito è spietata!
Si stanno imponendo altri linguaggi, altri codici e, purtroppo, altre relazioni dove dominante è la logica del conflitto o quello della delega.
Ci troviamo anche noi insegnanti, genitori e studenti, come nel racconto di Italo Calvino "sulla strada di San Giovanni": su quella strada cioè che partendo dalla stessa casa poi unisce e allo stesso tempo divide due mondi contrapposti, così come univa e divideva il mondo di Italo e quello di suo padre.
Ed ecco che il progetto avviato anche in questo anno scolastico all'Einaudi, attraverso l'organizzazione di diverse attività proposte ai genitori e ai ragazzi, ha proprio lo scopo di sperimentare forme di comunicazione empatica, di provare a diminuire la conflittualità cercando di mettersi in posizione di ascolto attivo nei confronti dell'altro, di poter passare insieme ai genitori del tempo extra scuola in modo da conoscersi meglio e constatare l'esistenza di molti elementi comuni su cui è possibile costruire una intesa formativa.
Provare insomma a costruire quella comunità dove docenti, studenti e genitori possano essere a diverso titolo, ma a giusto diritto, attori fondamentali.  

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