GOVERNINCONTRA, lunedì 28 settembre, a Palazzo dei Diamanti (Pinacoteca)
Dalle Amministrazioni locali e dal mondo economico e imprenditoriale le sollecitazioni al Governo
28-09-2009 / Giorno per giorno

Questo il testo del sindaco Tiziano Tagliani inserito nella documentazione ufficiale dell'incontro promosso dal Governo e consegnato al ministro Gianfranco Rotondi
ll.mo Sig. Ministro
LA CRISI ECONOMICA
Siamo di fronte, come è noto, ad una grave crisi economica e finanziaria che si avverte pesantemente, una cosa sola in premessa mi preme ricordare la unitarietà delle istituzioni, delle forze economiche e sociali, siamo infatti in grado di affrontare un confronto sereno, costruttivo e in spirito di collaborazione proporre soluzioni condivise, la crisi, sig. Ministro a Ferrara vogliano affrontarla insieme, anche con il Governo auspicabilmente !
Nel nostro territorio la crisi ha rivolto come altrove i suoi effetti sulle imprese che da mesi soffrono:
costrette tra la riduzione delle commesse e le restrizioni del credito. Nell'esprimere dunque la preoccupazione per la salvaguardia dell'impresa come fonte della ricchezza, non nascondo la peculiare fragilità del territorio ferrarese debitore di decisioni che spesso stanno fuori dal territorio e talvolta anche fuori dal nostro paese.
Quando la ripresa ci sarà davvero e tutti lo auspichiamo è necessario che le aziende non siano già chiuse e le professionalità del lavoro disperse, per questo il sostegno diretto ai redditi da lavoro è condizione ineludibile della ripresa.
Parlare oggi di chimica a Ferrara è necessario ed indispensabile per l'importanza strategica che il settore ancora riveste rispetto la crescita economica ed industriale: è uno dei settori ad alta tecnologia i cui prodotti sono fonte di innovazione per altri settori produttivi di primaria importanza e intorno al settore nascono piccole e medie imprese che si inseriscono in lavorazioni secondarie non coperte dai grandi gruppi.
Per questo diventa fondamentale rafforzare il sistema e l'integrazione produttiva del quadrilatero che collega (anche tecnologicamente) Ferrara con Ravenna, Marghera e Mantova.: unica area produttiva italiana confrontabile con le grandi concentrazioni chimiche del Nord Europa.
Sappiamo bene, però, quanto sia importante garantire una "compatibilità " ambientale, in una prospettiva di sostenibilità crescente, che deve rassicurare i lavoratori e gli abitanti preoccupati per la sicurezza delle persone e del territorio.
Le industrie chimiche devono impegnarsi a fare dei temi del disinquinamento e della sicurezza uno dei loro obiettivi, uno dei loro mercati di crescita. Per questo negli accordi di programma sottoscritti abbiamo convenuto che le industrie chimiche garantiscano una trasparente e chiara INFORMAZIONE e COMUNICAZIONE ed un impegno finanziario non trascurabile.
E' una prospettiva che ci affascina quella di riuscire,( con il contributo del Ministero delle attività produttive e del ministero dell'ambiente), a far crescere a Ferrara il Know - how in materia di bonifiche ambientali, magari attivando attività di spin off in tal senso proprio all'interno dello stabilimento petrolchimico ed in collaborazione con la nostra Università. Raccomandiamo quindi attenzione al settore ed investimenti concreti nel settore delle bonifiche e della green economy.
Sul piano più generale la collaborazione con la Regione Emilia Romagna colloca, nel medio periodo, Ferrara anche al centro di un nuovo incrocio infrastrutturale la autostrada Cispadana da Est ad Ovest
LEGISLAZIONE VINCOLI FINANZIARI
Accanto alla grande impresa il nostro tessuto produttivo si qualifica per la presenza di numerose piccole e medie imprese di carattere anche artigiano che sollecitano, in un momento di crisi della domanda di investimento, un intervento pubblico che stimoli la commessa
La legge finanziaria ed il patto di stabilità 2009, tuttavia impongono alle amministrazioni di ridurre la spesa per contribuire a mantenere basso il deficit dello Stato, ma impediscono a quei Comuni che hanno, come il nostro, i bilanci in ordine, di utilizzare risorse per finanziare ad esempio opere pubbliche o spese dedicate a servizi sociali.
Queste difficoltà e il malessere che tantissimi sindaci denunciano ormai da troppo tempo richiedono risposte certe e credibili. Risposte che non si risolvono con la "piccola" deroga presentata che consente lo sblocco dei pagamenti per una percentuale del 2,7 dei residui passivi al 2007. Si tratta di una misura che giudichiamo insufficiente e di scarsa utilità. Questa norma, per diventare un effettivo contributo alle politiche anticrisi, dovrebbe essere modificata portando l'importo previsto al di sopra del 10%.
VALORIZZAZIONE DEMANIO
Con l'Agenzia del Demanio, si è proceduto con lo studio di fattibilità relativo al Programma Unitario di Valorizzazione ( PUV) che comprende 10 immobili di proprietà dello Stato e 22 immobili di proprietà del Comune (Superficie fondiaria totale : circa 195.000 mq) che sono interessati da operazioni di recupero e valorizzazione, in coerenza con gli indirizzi di sviluppo urbano e territoriale previsti per la città.
Da questo rilevante progetto che concerne importanti contenitori in città non ci attendiamo solo una convergente valutazione sulle possibilità di valorizzazione, ma anche la canalizzazione su progetti condivisi di progetti nazionali di investimento come è positivo esempio in itinere la scuola di Formazione per la dirigenza dello stato con foresteria nel complesso monumentale di San Benedetto restituito alla comunità che raccomandiamo, Sig. Ministro alla sua attenzione.
GESTIONE PATRIMONIO MUSEALE
Questa esperienza, per il momento unica in Italia, apre la strada ad un rapporto più stretto tra lo Stato ed il nostro territorio che può portare a mettere in rete e promuovere congiuntamente emergenze culturali a prescindere dalla titolarità delle stesse. E' il caso, ad esempio, del sistema museale. E' fondamentale infatti promuovere una più stabile collaborazione tra le realtà museali comunali e statali, che devono dialogare per condividere e concordare percorsi comuni che favoriscano la conoscenza delle ricchezze depositate nei vari Musei e ne valorizzino l'utilizzo anche in funzione turistica e promozionale. In proposito i contatti avviati con il Ministero dei Beni culturali e relativo al Museo Archeologico Nazionale ed alla Pinacoteca che tanto dignitosamente ci accoglie, lasciano ben sperare per le future sinergie.
Ferrara, Sig. Ministro è infatti faticosamente emersa dall'anonimato delle città della provincia Italiana in questi anni grazie al perseguimento della via della "città d'arte e di cultura", da Abbado ad Harding, dalle mostre delle Galleria Civica dei Diamanti al riconoscimento di Sito UNESCO, alla sede in Ferrara dell'Ermitage in questa direzione il Comune di Ferrara da anni investe risorse ingenti, e se la economia locale non consente un adeguato sostegno economico di questo sforzo, solo una forte sinergia con gli obiettivi nazionali ci consentirà di continuare ad essere una città rinascimentale, tutt'ora viva, sposata alla cultura, aperta al turismo ed alla nuova economia del sapere e dei beni culturali.
Con questo spirito nasce il Museo Nazionale della cultura ebraica (istituito con la legge 91/2003)., che dal 2011 sarà il punto di riferimento italiano per la storia dell'ebraismo e per la documentazione della più grande tragedia del secolo scorso. Il Comune di Ferrara parteciperà della gestione con il Ministero dei Beni Culturali, la Provincia di Ferrara, la Regione Emilia Romagna, l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, le comunità ebraiche, il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC). e altri soggetti pubblici e privati.
UNESCO
Nostro dovere è quello di garantire una buona gestione di questi beni che non sono solo architettonici e d'arte ma anche paesaggistici e naturali si pensi al PO , impegnandoci nel salvaguardare gli elementi di eccellenza che ne hanno determinato l'inserimento nella Lista Unesco.
Proprio in questa ottica segnaliamo, anche a questo Governo come impegnativo sia l'onere che l'organizzazione mondiale affida ai Siti nel conferire loro l'ambìto riconoscimento attraverso l'inserimento nella lista del patrimonio mondiale. Siamo certi pertanto che di questo il Ministero dei beni culturali si ricorderà nella prossima tornata di fondi della legge 77/06.. Ma vorremmo approfittare di questo incontro per segnalare al Governo che può fare qualcosa di più importante per i Siti e che non costa niente:
può, per esempio, fare in modo che l'attività di tutti i Ministeri tenga conto della particolarità dei siti stessi ( evitando di pianificare o autorizzare interventi che mettano a rischio il valore dei beni inseriti nella lista )
può, per esempio, intervenire sul codice della strada, prevedendo che nei centri storici, o comunque nelle zone a traffico limitato, nelle quali cioè si può circolare solo previa autorizzazione dei Comuni, i Comuni stessi possano disciplinare la circolazione e la sosta mediante gli atti autorizzativi, eliminando, di conseguenza, una quantità enorme di segnaletica stradale che oggi deturpa strade e monumenti unici al mondo.
Riteniamo che in relazione a quest'ultima proposta l'Associazione possa essere di grande utilità nel ricercare forme di standardizzazione ed informatizzazione dei sistemi alternativi alla segnaletica. In ogni caso candidiamo fin d'ora la nostra città per poter attivare una sperimentazione in tal senso.
LA CRISI SOCIALE
Concludo sig. Ministro, sul tema più delicato i costi sociali della crisi:
Da valutazioni recenti il sistema sociale del comune ha speso nel 2009 fino ad ora circa un milione di euro in più a fronte della crescente domanda delle famiglie per concorso nei costi di utenza, spese scolastiche, contributi per la spesa e gli affitti
Colgo l'occasione per informarLa che in merito alla legge sul Piano Casa, che l'obiettivo di puntare alla riqualificazione di un'abitazione ( un fatto positivo soprattutto per dare una sferzata all'economia anche locale), siamo nella fase operativa e abbiamo già valutato quali ambiti della città possano eventualmente essere esclusi o meno dall'applicabilità della legge. Nelle nostre scelte siamo in sintonia con gli indirizzi regionali: per l'Emilia Romagna occorre che ogni comune punti sulla rigenerazione delle città, su un sempre minor consumo del territorio e guardi con molta attenzione all'inclusione sociale attraverso la realizzazione di edilizia popolare. Punti di programmazione urbanistica che anche il Comune di Ferrara intende rispettare.
E parlando di inclusione non posso non fare riferimento al tema della coesione sociale degli immigrati. Due riflessioni e proposte:
- Garantire fondi per l'integrazione almeno equivalenti a quelli stanziati per la repressione di fenomeni connessi all'immigrazione
Oggi la spesa per la repressione, il trattenimento, il respingimento delle persone prive dei titoli di soggiorno è enormemente superiore a quella sostenuta per l'integrazione. La coesione sociale è costruita invece con interventi di accoglienza che prevedano la possibilità di conoscere le regole, i valori e la lingua delle società di insediamento, oltre che con l'apertura di luoghi di incontro, confronto e mediazione dei conflitti. Servono le risorse per fare tutto ciò.
- Rivedere il sistema di gestione dei titoli di soggiorno attribuendo la competenza ai comuni.
La crescita del numero di cittadini stranieri residenti richiede alle Questure un ingente lavoro per gestire rilasci, rinnovi e verifiche dei titoli di soggiorno. Tali procedure hanno risultati discutibili in termini di efficienza del servizio reso e causano grandi difficoltà ai cittadini stranieri, che peraltro sopportano costi sempre crescenti, senza avere un miglioramento della qualità del servizio.
L'esperienza della collaborazione tra Questura, Enti Locali e forze sociali maturata a Ferrara in questi anni, ha dimostrato che esistono procedure più snelle ed efficaci.
In particolare la scelta di delegare ai Comuni la gestione delle procedure relative ai titoli di soggiorno consentirebbe di:
> riservare alla Questura i compiti di controllo e sicurezza che sono propri delle forze dell'ordine liberando personale per il controllo del territorio,
> permetterebbe ai Comuni di avere maggiori informazioni sui cittadini stranieri residenti, oltre a ottimizzare il servizio con personale apposito e specificamente formato,
> garantirebbe ai cittadini stranieri un servizio svolto da personale civile diffuso sul territorio e con buona probabilità meno oneroso.
Lei sa perfettamente cosa questo voglia dire per il bilancio comunale, ecco, in questo quadro mi è obbligo invitare, Suo autorevole tramite, il Governo a non considerare la spesa sociale alla stregua di spreco di risorse, il mantenimento infatti di condizioni di dignità è precondizione per la sviluppo e direi per una comunità civile, in Emilia Romagna sta cambiando la struttura sociale stessa con percentuali di anzianità e di immigrazione non registrabili altrove, i sindaci in questo contesto di tensione sono come si dice in "prima linea" e l'auspicio non le nascondo è quello che le risorse disponibili (che saranno necessariamente poche Lei lo sa) vengano spese a livello locale e non come oggi avviene per l'immigrazione e la "social card " secondo strategie centralistiche e lontane.
La ringrazio della attenzione assicurando a Lei ed al Governo la massima disponibilità agli approfondimenti che Le dovessero risultare necessari; ringraziandoLa anche, a nome della città, per la sensibilità dimostrata nel volerci ascoltare.
Il Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani
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Da "Cronacacomune.it" del 26 settembre 2009
"A Ferrara solleciteremo il rappresentante del Governo su temi che sono ben noti all'opinione pubblica: politiche della casa, dell'occupazione, dell'ambiente, delle politiche sociali e dell'integrazione". Così il sindaco Tiziano Tagliani ha anticipato gli elementi che saranno oggetto del suo intervento lunedì 28 settembre (alle 15.30 - Palazzo dei Diamanti) nell'ambito di "Governincontra Ferrara", tappa locale della campagna di comunicazione e promozione delle attività e delle iniziative del Governo per la realizzazione del programma. All'incontro di presentazione dell'iniziativa, questa mattina (25 settembre) in Camera di Commercio erano presenti anche il prefetto di Ferrara Provvidenza Delfina Raimondo, l'assessore provinciale alle Politiche industriali e Attività produttive Carlotta Gaiani, il presidente della Camera di Commercio Carlo Alberto Roncarati e il presidente della Fondazione Carife Sergio Lenzi, tutti concordi nel giudicare importante questo momento di confronto e di analisi tra Governo e Amministrazioni del territorio. "Concentreremo il nostro intervento sulle problematiche infrastrutturali del nostro territorio, sulle politiche energetiche e sugli investimenti in favore dell'economia " ha detto il presidente della Camera di Commercio Roncarati, mentre l'assessore provinciale Gaiani ha toccato anche i temi della riqualificazione dell'asse fluviale e della Fondazione Ermitage. Per Sergio Lenzi, designato per l'occasione portavoce del mondo bancario, richiamerà l'attenzione su una maggiore flessibilità operativa in un contesto di crisi globale, soprattutto nei rapporti con il mondo imprenditoriale e del lavoro. A rappresentare il Governo e a raccogliere le istanze del territorio ferrarese sarà il ministro per l'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi.
Il programma del pomeriggio prevede: alle 15 la registrazione dei partecipanti, alle 15.30 l'intervento del sindaco Tiziano Tagliani cui seguirà l'introduzione del ministro Gianfranco Rotondi e la relazione del prefetto Provvidenza Delfina Raimondo. Seguiranno gli interventi di Marcella Zappaterra (presidente Provincia), Carlo Alberto Roncarati (Camera di Commercio), Patrizio Bianchi (rettore Università), Sergio Lenzi (fondazione Carife a nome delle fondazioni e banche locali). Alle 18 interverrà il sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e Trasporti Bartolomeo Giachino e concluderà il ministro Gianfranco Rotondi. Moderatore: Dalia Bighinati, responsabile redazione Telestense.