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ASSESSORATO AREA GIOVANI - A Salonicco dal 6 ottobre al 6 novembre

Otto ferraresi alla Biennale Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo

05-10-2011 / Giorno per giorno

Otto giovani artisti ferraresi prenderanno parte a Salonicco alla XV edizione della Biennale Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo, che avrà luogo dal 6 ottobre al 6 novembre.
La Biennale rappresenta la più importante vetrina della creatività giovanile europea e delle aree geografiche del Medio Oriente e del Nord Africa. Nell'edizione 2011 della manifestazione saranno oltre 200 i giovani artisti, nelle discipline artistiche arti visive, arti applicate, performance e gastronomia, che esporranno le loro creazioni nei suggestivi spazi dei docks del porto di Salonicco, allestiti per l'occasione come un ampio spazio espositivo abitato da opere di arte contemporanea.
A Salonicco il Comune di Ferrara invierà la giovane artista visiva Giulia Bonora (nell'immagine l'opera in concorso) ed il gruppo artistico Facegroup, composto da sette elementi.
Giulia Bonora è stata selezionata nell'ambito del corso triennale regionale di formazione avanzata per giovani artisti "Il Mestiere delle Arti", finanziato dal Ministero della Gioventù e dalla Regione Emilia Romagna, ed organizzato dall'Associazione Giovani Artisti dell'Emilia Romagna (GA/ER), dal Comune e dalla Provincia di Ferrara e dal Consorzio Provinciale Formazione (CPF).

LE SCHEDE (a cura dell'Ufficio giovani Artisti del Comune di Ferrara)
- Giulia Bonora alla Biennale di Salonicco presenta un'opera legata al tema della manifestazione - Symbiosis? - dal titolo 'Fare cambio' dove la figura del sarcofago viene associata alla pratica del mangiare carne. Giulia Bonora lega questa pratica al tema del parassitismo. Il parassitismo è un meccanismo che entra in atto anche alla morte di una persona. Il processo di putrefazione del corpo è contenuto nel sarcofago, o nella tomba in tempi contemporanei. In origine, si credeva che il sarcofago fosse la causa della decomposizione del corpo. Infatti, si pensava che la pietra di cui era fatto fosse in grado di consumare la carne del defunto. Per questa ragione, il termine sarcofago deriva dalle parole greche sarx, carne, e phaghein, mangiare o consumare, e significa mangiare carne. E la tematica del mangiare carne è un'immagine di quest'ultimo periodo storico che vede la nascita di nuovi conflitti nel bacino del Mediterraneo. Da qui è nata l'idea realizzare un'opera sulla figura del sarcofago, alla quale l'artista stava già lavorando, assieme all'idea del mangiare in modo autonomo. La carne diventa, in questo modo, la materia proibita con cui realizzare l'opera: portare un materiale al posto di un altro per modificare il peso della realtà, forse per tentare di cambiare qualcosa. Fare cambio è un'azione che l'artista utilizza nel processo creativo, ma è anche un termine sportivo adoperato per le sostituzioni dei giocatori. E' un'azione che cerca di portare un cambiamento nella realtà, come in genere dovrebbe fare l'arte.
Giulia Bonora è nata a Ferrara nel 1986 e vive e lavora fra Ferrara e Bologna. Ha preso parte a numerose mostre collettive e realizzato diverse mostre personali. Nel 2010 ha vinto il premio nazionale "Autofocus 2", organizzato da Vanni Occhiali, a Torino.
- Il gruppo Facegroup presenterà un'installazione dal titolo Mettiti nei miei panni.
L'installazione si compone di sette valigie in legno e carta da pacchi, con finiture in tessuto. Al loro interno trovano posto i calchi dei visi degli artisti. Ogni calco, realizzato in gesso, è un manufatto facilmente replicabile in serie, ma, riportando le linee dei volti (impronta/traccia), diventa un oggetto unico che non si presta più alla logica della serialità. Ogni singola espressione facciale, fermata nel senza-tempo della materia, rappresenta un hic et nunc difficilmente replicabile, che sfugge allo scorrere frenetico della nostra contemporaneità.
Il lavoro, da un punto di vista materico, è un dialogo fitto con la tradizione, ed ha visto l'utilizzo di materiali naturali e sostenibili come il gesso, il legno e la carta, rifiutando in toto l'uso di materiali sintetici e plastici. Anche la tecnologia viene volutamente messa da parte, favorendo un' indagine attraverso la manualità più pura e semplice del gesto artigianale.
Facegroup nasce all'interno della Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Ferrara. Sette protagonisti: quattro partecipano al seminario sulle Arti Sceniche dell'A.A. 2010 - 2011 (Fabio De Martini, Lina Guolo, Agostino Maiurano, Andrijana Sekulic), gruppo originale che coinvolge Claudio Esposito e Carlo Ottaviani, anche loro studenti di Architettura, e Nicola Utili studente del Liceo Artistico "Dosso Dossi" di Ferrara. Studenti agli ultimi anni di Architettura, che dialogano con uno studente che persegue le regole delle Arti Applicate. Il workshop non ha attivato veri criteri di selezione ma, partendo dalle necessità espresse dal primo nucleo, con l'inserimento degli ultimi tre partecipanti ha raggiunto quell'equilibrio che ha permesso di avvicinarsi ad un percorso poetico condiviso.