CIVICO LAPIDARIO - Venerdì 7 ottobre apertura straordinaria del museo dalle 18 alle 20
Una visita guidata serale e un laboratorio alla riscoperta di Ferrara in epoca romana
06-10-2011 / Giorno per giorno

Riscoprire l'eredità culturale della civiltà romana, è questo l'impegno messo in campo dall'Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna che da settembre a dicembre ha coinvolto i musei del sistema regionale in un programma di iniziative all'insegna di "Sotto il segno di Roma - civiltà romana in Emilia Romagna". A Ferrara al progetto hanno aderito i Civici musei d'Arte Antica che effettueranno venerdì 7 ottobre dalle 18 alle 20 un'apertura serale straordinaria del Lapidario (via Camposabbionario 1) proponendo anche una visita guidata e gratuita dell'esposizione (alle 18). Rivolta ad un pubblico adulto e coordinata da Maria Teresa Gulinelli - conservatore archeologico - la visita avrà come filo conduttore "La collezione civica di marmi iscritti e il territorio di Ferrara in età romana" e sarà per tutti un'occasione per approfondire la storia del nostro territorio e insieme la conoscenza di una delle più importanti realtà museali della città. Le iniziative del Lapidario si completeranno poi domenica 9 ottobre (alle 10) con un laboratorio-gioco dal titolo "Giovani epigrafisti" riservato a bambini dai 6 ai 12 anni. Curato da Alessandra Muroni il percorso sarà a pagamento e con prenotazione obbligatoria (tel. 328 4909350).
LA SCHEDA - (a cura degli organizzatori) Nel 1735 il marchese Ercole Bevilacqua istituisce il Museo lapidario in Palazzo Paradiso, sede dell'Università. Alle prime iscrizioni donate dallo stesso fondatore e dal duca di Modena Rinaldo d'Este si aggiungono materiali provenienti dalle collezioni personali degli eruditi locali,marmi antichi reimpiegati in diversi edifici e numerosi reperti archeologici scoperti nel ferrarese. Dopo una serie di spostamenti , dal 1984 il lapidario è allestito nella recuperata chiesetta di Santa Libera, sull'angolo tra le vie Scandiana e Camposabbionario, di fronte a Palazzo Schifanoia. La raccolta, importante per la storia della cultura cittadina nel Settecento , costituisce anche una fondamentale testimonianza del popolamento nel territorio ferrarese nei primi secoli dell'età romana imperiale. Aprono l'esposizione i marmi di collezione e i monumenti un tempo reimpiegati nella Cattedrale di Ferrara; a questi fanno seguito le testimonianze dei numerosi aggregati abitativi sorti lungo gli antichi rami deltizi del Po; tra questi si distinguono i nuclei da Voghenza e Gambulaga. Il percorso si chiude con una serie di monumenti epigrafici non ferraresi, confluiti nel lapidario tra XVIII e XIX secolo. (nella foto: monumento del medico Pupius /I° secolo d.C).