Convegno alla sala Boldini venerdì 9 ottobre alle 20.30
Quegli intrecci pericolosi tra 'mafia e Stato' e il ruolo della Giustizia
05-10-2009 / Giorno per giorno

Venerdì 9 ottobre alle 20.30, nella sede della sala Boldini (via Previati a Ferrara) avrà luogo un convegno sul tema "Mafia e Stato" organizzato dalla Camera Penale di Ferrara e patrocinato anche dal Comune di Ferrara. Nel corso dell'incontro sarà presentato il libro "Mafia Pulita" di Elio Veltri e Antonio Laudati. Interverranno in apertura di convegno autorità cittadine.
Questo in dettaglio il programma:
"Mafia ed Economia Legale"
- Dott. Elio Veltri, medico chirurgo, già Deputato dell'Ulivo, membro delle Commissioni affari costituzionali, anticorruzione, giustizia e antimafia.
"Patriot Act. La legge contro il riciclaggio di denaro sporco americano. L'Europa e l'irresistibile ascesa della 'ndrangheta"
- Dott. Antonio Laudati, Procuratore Capo della Repubblica di Bari. E' Stato per molti anni Pubblico Ministero alla Procura Nazionale antimafia. E' esperto di cooperazione internazionale e ha pubblicato studi sul contrasto patrimoniale alla criminalità organizzata. "La Costituzione e l'obbligo dell'azione Penale" L'Articolo 112 della Costituzione. I reati da perseguire
- On. Pasquale Ciriello, deputato del PD, membro della Commissione giustizia, Costituzionalista, già rettore dell'Università degli Studi di Napoli.
"L'indipendenza della Magistratura. L'efficacia delle indagini Penali."
- Avv. Gioacchino Genchi, Vice questore, consulente giudiziario.
"Il facchino con la Ferrari. Storia dell'Ortomercato di Milano"
- Dott.ssa Clementina Forleo; G.I.P presso il Tribunale di Cremona. "La passione per gli appalti di Cosa Nostra"
- Dott. Francesco Caruso, Presidente Sezione Penale del Tribunale di Ferrara. " La famiglia e il clan alle radici"
- Dott. Carlo Negri; G.I.P. presso il Tribunale di Rovigo. "Le intercettazioni telefoniche e la libertà di stampa.
- Avv. Franco Romani, Presidente Camera Penale di Ferrara.
Moderatore della serata: Dott. Vincenzo Musella
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) -
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.nei piani e nelle considerazioni dell'organizzazione criminale influivano alternativamente i "suggerimenti", le "notizie", i contatti che la stessa manteneva con elementi del mondo esterno, in qualche modo interessati a condizionare i movimenti e i ragionamenti dei malavitosi eo, in certe circostanze, a svolgere una vera e propria opera di induzione al delitto. Gli esponenti dell'organizzazione dal loro canto non erano certamente alieni dal compiere valutazioni di natura "politica" e dal calibrare le proprie mosse sugli interessi, le reazioni, gli effetti che esse potevano avere rispetto alle complesse strategie che il nucleo dirigente elaborava, avvalendosi di contatti e collegamenti riservati, mediati da un ampio gruppo di soggetti operanti in un'area grigia tra mondo legale e mondo criminale.]
(Tratto dalla Sentenza di appello "BORSELLINO BIS", emessa dalla corte di Caltanisetta, presieduta dal dott. Francesco Caruso, il 18 marzo 2002 e confermata integralmente in via definitiva dalla Corte di Cassazione il 3 luglio 2003)
In un articolo pubblicato sul "Corriere della Sera" Sciascia qualche decennio fa descriveva dell'inarrestabile espansione della "Mafia" che,come le "linee della palma",ogni anno sale verso Nord. Tanto è salita, centinaia poi migliaia di chilometri fino ad espandersi in tutto il mondo. Di tali fenomeni i fatti narrati in questo libro, "Mafia Pulita" di Elio Veltri e Antonio Laudati ed. Longanesi, e nelle cronache quotidiane dei giornali e delle indagini parlamentari, ne sono tangibile riprova,delineando un sistema di potere criminale che sembra avvolgere tutto,luoghi e realtà disparate, territori ed istituzioni. Gli autori riescono a mettere in primo piano tutto ciò,non mediante raffinate analisi,ma solo attraverso la semplice descrizione dei fatti.
Sciascia nello stesso articolo, scrivendo della Sicilia la considerava terra irrimediabile. Uguale considerazione potremmo fare per l'Italia, un paese ormai considerato irrimediabile. Tuttavia noi non ne siamo convinti: irrimediabile lo diventa nella misura in cui una classe politica si appoggia, si avvale e fa proprie le condotte, apparentemente legali, di un ceto dirigente abituato alla pratica dell'illegalità. D'altra parte, da tali considerazioni non conseguono conclusioni nefaste. Se una classe dirigente non può redimersi, può invece essere cambiata. Dipende dai cittadini rendersene conto e agire di conseguenza. Primo fra tutti, un libero accesso all'informazione su quel che accade nel nostro paese. Gli spazi dell'informazione certo non aiutano i cittadini e molti cominciano a convincersi che sia inutile darsi da fare e guardare al futuro, molto meglio rimanere immobili. Per fortuna c'è un'altra Italia, un'Italia che ha sete di verità e di giustizia e che non è disposta a cedere alla rassegnazione. Un'Italia pronta a lottare,non solo contro la violenza e gli abusi di potere, ma anche contro ogni forma di apatia della volontà.
[nella foto i Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi dalla mafia]