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CELEBRAZIONI DI NOVEMBRE/2 - Mercoledì 4 novembre 2020 alle 10.30 cerimonia di deposizione di una corona alla Torre della Vittoria. Allestimento in Municipio dell'Istituto di Storia Contemporanea

Iniziative commemorative a Ferrara per la Festa dell'Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate

02-11-2020 / Giorno per giorno

(Nella foto un momento della visita all'allestimento nel Salone d'Onore della residenza municipale il 4 novembre 2020)

Mercoledì 4 novembre 2020 si celebrerà a Ferrara, con una formula ridotta rispetto al passato, la 'Festa dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate', appuntamento coordinato come ogni anno dal Comitato cittadino per le onoranze composto da Prefettura di Ferrara, Comune e Provincia di Ferrara. In relazione ai provvedimenti restrittivi connessi all'emergenza sanitaria in atto, su indicazione del Ministro della Difesa è stato circoscritto lo svolgimento delle celebrazioni ad un numero limitato di città italiane, tra cui Ferrara, e con modalità contenute.

Pertanto mercoledì 4 novembre (alle 10.30), nel rispetto delle disposizioni governative, è prevista esclusivamente la cerimonia di deposizione di una corona alla Torre della Vittoria, con la sola partecipazione del prefetto di Ferrara Michele Campanaro, del sindaco di Ferrara Alan Fabbri e del Comandante del COA generale di divisione aerea Claudio Gabellini. Non sono previsti discorsi e alzabandiera.

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In contemporanea, a cura dall'Istituto di Storia Contemporanea con il patrocinio di Comune di Ferrara, Comunità ebraica e Meis, nel salone d'Onore di palazzo Municipale, sarà in esposizione l'anteprima della mostra "Materiali per una mostra. Gli ebrei ferraresi nella Prima Guerra Mondiale: l'ufficiale Silvio Magrini". Al termine della cerimonia alla Torre della Vittoria sarà quindi possibile (nel rispetto delle norme anti-covid - distanziamento fisico, mascherina) visitare l'allestimento di palazzo Municipale.

LA SCHEDA (a cura della direzione dell'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara)

"Materiali per una mostra: Gli ebrei ferraresi nella prima guerra mondiale: l'ufficiale Silvio Magrini" - Si tratta di una piccola esposizione (promossa dall'Istituto di Storia Contemporanea e curata dal prof. Giorgio Rizzoni collaboratore dell'Istituto) che sarà aperta presso il salone d'onore del Municipio il giorno 4 novembre (rimarrà allestita per due settimane), giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, preludio di una mostra che verrà allestita il prossimo anno dedicata all'importante figura di Silvio Magrini e alla partecipazione dei cittadini ferraresi ebrei alla prima guerra mondiale.

Le carte che vengono presentate sono solo una piccola parte, per quanto rappresentativa, del corposo patrimonio gelosamente conservato dalla famiglia Magrini- Pesaro per più di un secolo: lettere, cartoline, fotografie e documenti, una testimonianza della partecipazione alla Grande Guerra di Silvio Magrini.
Ci restituiscono il ritratto di un uomo di saldi principi morali, fortemente legato alla famiglia e a quegli ideali patriottici post-risorgimentali grazie ai quali agli ebrei italiani erano state aperte le porte dei ghetti, come scrive lui stesso per spiegare la decisione di partire volontario per il fronte.
Un sentire largamente diffuso tra le comunità ebraiche, non ultima quella ferrarese, come attestato dai dati riguardanti la partecipazione dei suoi membri al conflitto, e tragicamente destinato a essere tradito alcuni anni più tardi.
La vicenda di Silvio Magrini, pur nella unicità in cui ogni percorso umano deve essere collocato, si propone quindi come esemplare, per quel tanto di significato universale che essa contiene, e per la testimonianza che ci offre del senso del dovere con cui tanti cittadini italiani di religione ebraica affrontarono il momento storico della Prima Guerra Mondiale.
I materiali esposti rappresentano in questa prospettiva l'anticipazione di un'esposizione più vasta e organica in via di progettazione.
Si ringrazia la famiglia Magrini Pesaro e in particolare il nipote Andrea Pesaro per aver messo a disposizione l'importante documentazione.

Silvio Magrini nasce a Ferrara l'8 gennaio 1881 in una casa del ghetto, da una agiata famiglia ebraica. Laureato in fisica a Bologna nel 1905 con il Prof. Augusto Righi, ne diventa assistente prendendo la libera docenza in Fisica Sperimentale nel 1913. Uomo dai molti interessi, compie numerosi viaggi in America e in Europa sia con l'Associazione Elettrotecnica Italiana che a titolo personale.
Alla morte del padre nel 1914, da Bologna rientra a Ferrara per occuparsi delle proprietà di famiglia ed in particolare della campagna nelle sue implicazioni agricole e sociali. Va a vivere insieme alla moglie Albertina Bassani nella casa di via Borgo dei Leoni.
Nel 1915, entrata l'Italia in guerra, si arruola volontario nell'arma del Genio con l'intenzione di lottare per quegli ideali che avevano dato la libertà agli ebrei italiani. Partecipa attivamente alla campagna militare sulla Bainsizza, guadagnandosi la Croce di Guerra.
Nel 1921 è al centro di una vivace polemica per l'applicazione dei patti agrari nella sua tenuta, che volle prevedessero la partecipazione dei contadini all'andamento del raccolto.
Aderisce al movimento sionistico e nel 1931 visita la Palestina con tutta la famiglia.
Nel 1930 è nominato Presidente della Comunità Ebraica di Ferrara, carica che ricoprirà sino al 15 Novembre 1943.
A metà dell'anno accademico 1938-39 a seguito della promulgazione delle Leggi razziali fu costretto a lasciare l'insegnamento all'Università di Bologna, unitamente a una quarantina di docenti.
Nel1943 fu catturato dai fascisti e consegnato alle SS tedesche. Transitato dal campo di Fossoli, deportato ad Auschwitz, morì presumibilmente il 26 febbraio 1944. Fortemente legato alla famiglia che definisce "catena lungo la quale si deve trasmettere l'avito patrimonio spirituale di correttezza e di bontà sociale, di lealtà cittadina, di conforto religioso", nella sua autobiografia Silvio Magrini così definisce il suo modo di essere: La mia attività si presenta sotto tre aspetti: la scienza, gli interessi sociali e l'agricoltura, l'Ebraismo". 

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