BIBLIOTECA ARIOSTEA - Martedì 8 novembre alle 17 nella sala Agnelli
Saverio Campanini illustra 'L'armonia del mondo' di Francesco Zorzi
04-11-2011 / Giorno per giorno
Nuovo appuntamento con il ciclo di incontri 'Invito alla lettura' martedì 8 novembre alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17) per la presentazione del volume di Francesco Zorzi 'L'armonia del mondo' (Bompiani, 2011) curato da Saverio Campanini. All'incontro parleranno dell'opera con il curatore i docenti Franco Bacchelli dell'università di Bologna, Raphael Ebgi della Facoltà di Filosofia al S. Raffaele di Milano e il direttore dell'Istituto di Studi Rinascimentali Marco Bertozzi. L'evento è a cura dell'Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) - Apparso nel 1525, più volte ristampato e tradotto in francese, il De harmonia mundi totius Cantica Tria del francescano osservante Francesco Zorzi (Francesco Giorgio Veneto) rappresenta un culmine del pensiero rinascimentale. In tre cantici, dedicati a Dio (creatio), a Cristo (redemptio) e all'uomo in prospettiva escatologica (restitutio), l'autore propone una sintesi grandiosa dei motivi che erano stati al centro della rinascita nel segno della concordia promossa da Marsilio Ficino e Giovanni Pico della Mirandola e delle idee proprie del suo ordine. Vediamo così intrecciarsi agostinismo e scotismo a neoplatonismo e qabbalah nel tentativo, tanto generoso quanto apparentemente inefficace, di difendere e consolidare un metodo simbolico capace di pensare insieme l'unità e la molteplicità del reale, senza cedere alle istanze sempre più forti alla frammentazione che segnarono l'epoca sua. La chiave di questo trattato è collocata nell'armonia, certo come ripresa dell'antico tema neoplatonico, ma aperta a esplorazioni nell'inaudito come la tradizione esoterica ebraica che serviva a confermare la riducibilità del tutto a parola e di qui al numerus, nel molteplice senso di logos, ritmo e cifra. Un'evidente tendenza spiritualista, nonché una malcelata simpatia per gli allegorismi più audaci di Origene, unite alla sua peculiare persuasione che i misteri della qabbalah potessero svelare la chiave delle Scritture e, quindi, dell'intera realtà resero sospetto il capolavoro di Francesco Zorzi agli occhi dei censori contro riformati, ma il suo libro, seppure expurgatus, continuò a trovare lettori entusiasti e critici severi. Mancava sino ad oggi una traduzione italiana che potesse far apprezzare le qualità, anche poetiche, di quest'opera ingente e, allo stesso tempo, illuminare la straordinaria dottrina che la anima. Con questa edizione, a cura di Saverio Campanini, si pone rimedio a un oblio immeritato e, del resto, mai compiuto.