COORDINAMENTO NAZIONALE GARANTI DEI DETENUTI - Lanciato questa mattina, 22 novembre 2011, nel meeting nazionale di Ferrara
Appello per un Sottosegretario alla Giustizia che sia 'esperto della questione carceraria'
22-11-2011 / Giorno per giorno

Parte da Ferrara l'appello rivolto al nuovo governo Monti dal 'Coordinamento Nazionale dei garanti territoriali dei diritti delle persone limitate nella libertà personale' di un Sottosegretario alla Giustizia che sia un esperto della questione carceraria. La richiesta, chiara e netta, è emersa questa mattina al termine della riunione che aveva visto nella sala Zanotti del Municipio - ospiti del Garante ferrarese Marcello Marighelli e in rappresentanza degli oltre trentasei Garanti attivi a livello nazionale - i Garanti di Torino, Bolzano, Vicenza, Rovigo, della Regione Toscana e il difensore civico della Regione Emilia Romagna. La riunione era presieduta dall'on. Franco Corleone, che svolge la sua attività di garanzia per il Comune di Firenze e in qualità di coordinatore nazionale cura i rapporti con il Parlamento, il Governo, la Conferenza delle Regioni e con il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria.
"Abbiamo apprezzato le prime dichiarazioni giornalistiche della neo Ministra della Giustizia Paola Severino che sottintendono sensibilità e conoscenza del problema carcerario. - affermano nel loro appello il Garanti territoriali - Dichiarazioni che riteniamo essere in continuità con le importanti affermazioni dello scorso luglio espresse dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Il sistema penitenziario è afflitto da problemi enormi che richiedono iniziative immediate. Assistiamo da tempo sgomenti a un sovraffollamento che rende intollerabili le condizioni di detenzione. Preoccupante è il numero di suicidi e di morti tra i detenuti. Le condizioni igienico-sanitarie degli istituti di pena sono molto gravi. Il personale è affaticato e sotto-dimensionato.
È necessario - rimarca l'appello - che il sistema della esecuzione della pena abbia una guida istituzionale forte. Il tempo a disposizione non è molto e richiede che vi sia esperienza, motivazione e competenza. Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio senatore Mario Monti di nominare un sottosegretario alla Giustizia con delega alla amministrazione penitenziaria che sia autorevole, indipendente, appassionato, esperto anche a livello internazionale. Solo così potrà disporre di quel riconoscimento indiscusso senza il quale è difficile operare in una comunità complessa quale è quella penitenziaria."
"Sono 67.500 i detenuti nelle carceri italiane, segnale di un sovraffollamento determinato in gran parte dal nostro sistema normativo - ha ricordato poi l'on. Franco Corleone. - La nostra richiesta al nuovo Governo è di intervenire al più presto su alcuni nodi importanti che condizionano pesantemente la situazione dei reclusi. Benché privati della libertà, devono essere infatti loro assicurati i diritti fondamentali alla salute, alla vita, al reinserimento sociale previsti dalla nostra Costituzione. Occorre - ha aggiunto - incidere prima di tutto sul sovraffollamento, non costruendo nuove carceri, bensì cambiando le leggi criminogene oggi in vigore e avviando ad esempio percorsi di reinserimento attraverso le comunità per tossicodipendenti, consumatori di sostanze stupefacenti e così via. Bisogna poi puntare al superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari e, per sollevare il sistema dall'eccesso di affollamento e poter destinare maggiori energie e risorse al reinserimento, andrebbe usata meglio e di più la legge per la detenzione domiciliare (che ha finora interessato 3.500 detenuti). Il carcere che incattivisce non aiuta la salute collettiva. Deve pertanto offrire più opportunità possibili di studio, di lavoro, di contatto con la realtà del territorio circostante, aprirsi alle energie della città. Rivolgiamo queste richieste al nuovo esecutivo nazionale fiduciosi che possa emergere una risposta di attenzione a questo problema, un problema non irrilevante nel disegno della civiltà del nostro Paese dove il carcere non deve essere il sostituto di un 'welfare' che non c'è. Sono più che mai urgenti - ha poi ribadito il presidente del Coordinamento dei Garanti nazionali - una grande riforma e una nuova politica che considerino il carcere non come un luogo indifferenziato bensì come una realtà dove devono venire salvaguardate le diversità e le fragilità delle persone."
La riunione del 'Coordinamento Nazionale dei garanti territoriali dei diritti delle persone limitate nella libertà personale', che si è tenuta per la prima volta a Ferrara, ha affrontato i temi inerenti la scottante situazione carceraria. All'ordine del giorno l'esame degli impegni in materia penitenziaria già approvati dal Senato, lo stato di attuazione della Legge Smuraglia recante "Norme per favorire l'attività lavorativa dei detenuti" ed infine le iniziative per i reclami proposti dai detenuti sulla scia dell'ordinanza del Magistrato di Sorveglianza di Lecce che, in materia di determinazione del criterio di spazio vivibile all'interno delle celle, ha condannato il Ministero di Giustizia al risarcimento del danno in favore del detenuto per violazione delle norme che determinano tale spazio.
L'appuntamento ferrarese del presidente e dei membri del Coordinamento Garanti nazionali si è poi concluso nella sala Zanotti della residenza municipale per un'audizione con il presidente del Consiglio Comunale e con i consiglieri della quarta Commissione Consiliare presieduta da Enzo Durante.