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ASSESSORATO ALLA CULTURA - Domani mercoledi 30 novembre alle 20.45 alla sala Estense

Le 'Realtà italiane' documentate da Florestano Vancini alla terza serata

29-11-2011 / Giorno per giorno

La scoperta di "Realtà italiane" da parte di Florestano Vancini caratterizza la terza e conclusiva serata (domani mercoledi 30 novembre alle 20.45 alla sala Estense) dedicata alla proiezione dei documentari del regista ferrarese. Sono documentari realizzati in giro per l'Italia alla scoperta di situazioni umane e sociali, obiettivo dell'attività documentaristica di Florestano Vancini. Che è andato a "Zoppé" per scoprire un Paese del Cadore sperduto tra le montagne ed in Sicilia per fare conoscere alcuni aspetti attraverso tre documentari, "Luoghi e figure di Verga" ,"Più che regione" e "Portatrici di pietre" in programma mercoledì sera, che consentirà di conoscere una realtà umana di allora attraverso la descrizione di donne che in un paese di fronte alle isole Eolie si recavano sul greto del fiume per raccogliere e trasportare pietre sulla testa fino ad un camion per poter essere poi utilizzate per la costruzione delle case.
Vancini si è recato anche in Calabria per girare, tra gli altri, "Aria di Sila" i n cui scopre i villaggi dei boscaioli e dei pastori, simili a primitive capanne, e le donne che indossano il tradizionale costume calabrese. In "Tra Metauro e Marecchia"(1956) mostra i resti dell'Antico Montefeltro e la Rocca dantesca di San leo, mentre in "Vento dell'adriatico"(1957) è testimone della vita dura e drammatica dei pescatori di San Benedetto del Tronto. Va anche sul Monte Bianco per testimoniare il durissimo lavoro per la costruzione della funivia che unisce l'Italia alla Francia e in Abruzzo per documentare con "Asfalto"(1957) la vita dura e pericolosa dei minatori di quella regione. Un salto nell'Appennino bolognese per raccontare in "Gli ultimi cantastorie"(1957) - con il commento parlato dell'intellettuale bolognese Renzo Renzi - le vicende di quattro cantastorie bolognesi, ultimi narratori popolari di un mestiere che stava scomparendo. In Sicilia gira poi "Cossyra" sugli aspetti caratteristici dell'isola di Pantelleria, mentre a Ravenna gira "L'isola d'acciaio" (1958) dove racconta la vita degli addetti al 'terminale' dell'oleodotto costruito al largo della costa adriatica. Nella serata conclusiva della Rassegna dedicata all'attività documentaristica di Florestano Vancini, organizzata dall'assessorato alla Cultura del Comune e curata da Paolo Micalizzi, è previsto un intervento di Gloria Vancini, figlia del regista.