GIOVANI - Inaugurazione venerdì 2 dicembre alle 10,30 all'istituto Aleotti
"L'essere in divenire" raccontato da Silvia Sartori
30-11-2011 / Giorno per giorno

Si ispira alle metamorfosi di un luogo singolare come il palazzo degli Specchi l'installazione artistica di Silvia Sartori che venerdì 2 dicembre alle 10,30 sarà inaugurata nel cortile dell'Istituto Aleotti, di via Ravera 11.
L'opera, dal titolo 'L'essere in divenire', rientra tra le quattro selezionate e realizzate grazie al Bando Giovani Talenti, lanciato nei mesi scorsi dal Servizio Giovani del Comune di Ferrara, in collaborazione con le Circoscrizioni comunali e con un finanziamento straordinario della Regione.
L'appuntamento di venerdì 2, aperto a tutti gli interessati, vedrà la presenza, assieme alla giovane artista ferrarese autrice dell'installazione, anche delle autorità circoscrizionali e comunali, del dirigente scolastico, degli insegnanti e degli studenti dell'istituto.
LA SCHEDA a cura degli organizzatori
L'installazione nasce dall'esposizione collettiva intitolata 'Here we are. Il luogo è sempre specifico', risultato di un workshop tenutosi al Padiglione d'Arte Contemporanea di Ferrara, nel luglio 2010, con la docenza congiunta del gruppo artistico ZimmerFrei di Bologna e della curatrice milanese Martina Angelotti.
L'opera realizzata mediante il workshop è attualmente in progress e deriva da un incontro con uno spazio specifico nella città di Ferrara, il Palazzo degli Specchi.
Questo luogo, oltre a essere stato oggetto di travagliate vicende architettoniche, politiche, sociali rappresenta oggi un ottimo esempio di espressione di controcultura hip hop e underground. Pronto per essere abitato, l'edificio si è trasformato nel tempo in un dormitorio abusivo, per poi essere definitivamente chiuso e dunque divenire oggetto di vandalismo e demonizzazione. Attualmente si trova in stato di abbandono, ma la sua conformazione, sempre più fatiscente, si presenta drammaticamente fantastica.
Questa nuova specifica collocazione e la relativa rielaborazione progettuale mostrano uno spazio fisico umanizzato, frammentato, sezionato e ricostruito nei suoi aspetti più "intimi", una percezione "corporea" dell'architettura che, come un organismo, evolve nel tempo e nello spazio catalizzando attenzione, curiosità e visioni sempre diverse da parte dei fruitori che gravitando nella zona assistono quotidianamente ad una pubblica alterazione.
La realizzazione dell'opera in uno spazio "aperto" della Circoscrizione 2, ossia il cortile dell'Istituto Aleotti, rappresenta un intervento di riqualificazione visuale in senso lato, derivata da un incontro con un edificio tristemente simbolo della città, la cui identità storica potrebbe essere in parte decodificata proseguendo la sua evoluzione spaziale attraverso la messa in opera dell'intervento artistico nel contesto della città stessa.
In questo caso il luogo fisico diventerebbe parte integrante dell'installazione.
(Nella foto un'immagine dell'opera di Silvia Sartori)