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BIBLIOTECA ARIOSTEA - Giovedì 30 settembre 2021 alle 17 conferenza in sala Agnelli

'Per altezza d'ingegno': riflessioni sul viaggio dantesco con Gardenio Granata

28-09-2021 / Giorno per giorno

Prenderà il via da un approfondimento sull'espressione 'Per altezza d'ingegno', contenuta nel canto decimo dell'Inferno, la nuova conferenza del ciclo  'Dante '700', a cura di Gardenio Granata, che si terrà giovedì 30 settembre 2021 alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17 Ferrara).

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)

Tanti sono i modi per avvicinarsi a Dante e tutti hanno una loro dignità. Però occorre evitare di trasformare un poeta, seppur sommo, in un personaggio legato ai più variegati aspetti della contemporaneità, snaturandolo. Dante è l'espressione più intimamente profonda del Medioevo, sia a livello della sua sensibilità vuoi delle correnti di pensiero che lo attraversano. La vera "modernità" del Nostro sta dentro un viaggio e le sue inquietanti motivazioni. In particolare laddove nell' "incipit" ci narra di uno smarrimento che, nel cromatismo buio di quella selva, luogo delle paure e delle ansie, esemplifica il dramma di un uomo senza punti di riferimento, lacerato da una solitudine priva di conforti. Un uomo consapevole degli errori commessi, e soprattutto dell'infelicità quale esito inevitabile di colpe e peccati. Un naufrago bisognoso di un approdo. Lo troverà nella fattispecie in un altro grande poeta del passato che gli farà da guida.
Uno sguardo su Dante significa dunque la ineludibile necessità di non fermarsi, di iniziare un percorso accidentato dove fare i conti "in pro del mondo che mal vive". Ecco perché l'oltremondo è in continuo  rapporto con quello reale alla ricerca non del tempo perduto, ma di un futuro liberatorio che ha un prezzo da pagare con coraggio! Dante mai scorda il male fatto e patito e come un giudice chiama alla sbarra gli imputati lungo un ininterrotto e visionario catalogo degli scellerati d'ogni sorta e dei generosi che albergano ai piani alti, "dove tutto è paradiso", luminoso giardino dei beati. La metafora vegetale "in fieri" (dalla selva oscura alla candida rosa) non è solo un artifizio poetico d'alto livello, bensì indica le tappe di un viaggio della mente mai dimentica della propria città, dell'Italia, dell'universo umano. Qui si cercherà di seguirne le tracce "fantastiche" per rendere il giusto omaggio ad una grandezza senza pari. Una poesia che si presenta come una visione del mondo, l'immensa fatica di un pellegrino che affronta i propri e altrui casi umani in vista di una salvezza complicata ma non impossibile.

Per il ciclo "DANTE 700", in collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

v. anche CronacaComune del 27 settembre 2021

Immagini scaricabili:

dante_700.jpg