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POLITICHE SOCIALI - Protocollo d'intesa tra Comune, Casa circondariale e coop Il Germoglio. Ass. Coletti: "progetto che facilita il reinserimento delle persone detenute e previene il rischio di recidiva"

Attività formative in carcere: in arrivo a Ferrara le 'bici etiche' rimesse a nuovo con il contributo dei detenuti

05-11-2021 / Giorno per giorno

Non soltanto mezzo ecologico per eccellenza, ma anche strumento per favorire il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti. A Ferrara la bicicletta diventa protagonista di un protocollo d'intesa sottoscritto oggi, nella residenza municipale, dal Comune di Ferrara, rappresentato dall'assessore alle Politiche sociali Cristina Coletti, dalla Casa Circondariale "Costantino Satta" con la direttrice Nicoletta Toscani e dalla Cooperativa sociale Il Germoglio con la presidente Sabrina Scida e l'educatore Nicola Cirelli.
In base al protocollo, che si colloca nell'ambito delle attività formative rivolte ai detenuti del carcere cittadino, il Comune si rende disponibile a donare alla Cooperativa Il Germoglio, che dal 2017 gestisce all'interno del carcere il laboratorio 'Ricicletta', le biciclette rimosse per violazione del Codice della strada e acquisite al patrimonio comunale come oggetti abbandonati, non reclamati dai proprietari e privi di valore economico. "In questo modo - spiega l'assessore Cristina Coletti -  le biciclette non più in uso diventano per i detenuti materia prima su cui esercitarsi per acquisire nuove competenze, spendibili poi nel mondo del lavoro, al termine del percorso detentivo. Si tratta di un progetto di grande valore per tutta la comunità, poichè favorisce percorsi individuali di reinserimento delle persone  detenute, ne facilita il reintegro, promuove comportamenti responsabili e previene il rischio della recidiva".

"Si tratta - aggiunge la direttrice Nicoletta Toscani - di un percorso che partirà dalla città, con le biciclette dei ferraresi non più efficienti, passerà attraverso il carcere, con i detenuti impegnati nella manutenzione, e tornerà alla città con le biciclette nuovamente a disposizione di chi le vorrà acquistare. Saranno così biciclette di 'valore etico', perché porteranno dentro di loro tutti i valori sostenuti da chi ci ha lavorato e da chi ha reso possibile questo progetto: il carcere, il Comune e la cooperativa Il Germoglio. Questo, naturalmente - ha proseguito la direttrice - è solo uno dei tanti progetti che abbiamo messo in campo e che stiamo programmando assieme all'Amministrazione comunale".

"Quello dell'inclusione di persone svantaggiate - ha puntualizzato la presidente del Germoglio Sabrina Scida - è, anche dopo trent'anni di attività, un obiettivo sempre vivo per la cooperativa. Il nostro scopo resta quello di poter fare qualcosa di utile per le persone, per il territorio e anche per chi lavora nella cooperativa stessa. Con questo progetto in particolare lavoreremo per dare nuovo valore a un oggetto che sembra non avere più vita e allo stesso modo, per dare ai detenuti l'opportunità di tornare a una vita migliore".

L'attività del laboratorio si concretizza secondo un percorso formativo curato dalla Cooperativa Il Germoglio che si sviluppa in tre fasi: una prima fase teorica con un corso sulla sicurezza del lavoro; una seconda fase teorica in cui vengono definiti all'interno del gruppo le attrezzature necessarie, i materiali utilizzati, le procedure da seguire, le regole e i criteri d'impiego;  e una terza fase operativa in cui i detenuti si dedicano al recupero delle biciclette attraverso alcuni step di lavoro. In quest'ultimo ambito i partecipanti lavorano in particolare sui telai, procedendo allo smontaggio, alla pulizia, verniciatura e rimontaggio, fino all'uscita dal carcere del prodotto finito per il collaudo e la vendita da parte degli operatori di Ricicletta, nella sede all'interno di Factory Grisù in via Poledrelli 21 a Ferrara.

"Una parte del ricavato della vendita delle biciclette - ha precisato Nicola Cirelli - sarà utilizzata per il rimborso dell'acquisto dei pezzi di ricambio e una parte andrà invece come contributo ai detenuti che hanno lavorato per la manutenzione dei mezzi".

Il protocollo d'intesa, che avrà una durata di tre anni rinnovabile, prevede da parte della Casa circondariale l'impegno a individuare i detenuti da inserire nelle attività formative e a favorire il buon andamento dell'iniziativa.

 

Immagini scaricabili:

protocollo carcere_coletti_5nov2021