FERRARA ARTE - Presentato il programma delle prossime esposizioni
Sorolla e Antonioni: appuntamento nel 2012 con due maestri dell'arte ai Diamanti
07-12-2011 / Giorno per giorno

Primavera dedicata alla scoperta di Joaquín Sorolla, pittore spagnolo moderno al suo debutto in Italia, e autunno consacrato all'opera di Antonioni, per celebrare il centenario della sua nascita. Ferrara Arte torna a mettersi in gioco proponendo per il 2012 un doppio appuntamento con la grande arte a palazzo dei Diamanti, per svelare al pubblico le innumerevoli sfaccettature della creatività di due maestri del Novecento.
"Siamo molto orgogliosi - ha esordito stamani in conferenza stampa l'assessore alla Cultura Massimo Maisto - di aver ripristinato per il prossimo anno le due grandi mostre a palazzo dei Diamanti e in particolare di poter celebrare, con una rassegna di alta qualità, l'arte di Michelangelo Antonioni, al quale intendiamo dedicare l'intero 2012 con un ricco programma iniziative da organizzare con le associazioni del territorio".
"Ferrara Arte è un patrimonio importante della città" ha confermato il sindaco Tiziano Tagliani "in grado di ottenere, grazie alle sue altissime professionalità, risultati che nessuna società privata sarebbe capace di raggiungere con le stesse risorse a disposizione". Riferendosi poi agli interventi sulla gestione di Ferrara Arte apparsi sugli organi di informazione locali, il sindaco ha dichiarato "Non siamo gelosi delle quote o delle poltrone relative a questa realtà, poiché il ricavo viene reinvestito nella città. Dovremmo tutti sentirci azionisti della società, mentre ad esserlo è soltanto il Comune e partecipi dei dividendi sono le realtà economiche, soprattutto ricettive, che giovano dell'afflusso di visitatori creato dalle mostre. Il problema non è chiudere Ferrara Arte, ma tenerla aperta" ha aggiunto ancora Tagliani, che ha poi auspicato "ben venga l'aiuto del mondo privato, ma in assenza di investimenti in tal senso, a parte la Fondazione Carife fino al 2011, qualcuno deve prendersi la responsabilità di fornire risposte rispetto a un sistema non in grado di fare proposte alternative". E riferendosi quindi alla possibile introduzione di una tassa di soggiorno ha spiegato "nel 2012 assicuriamo di farci carico di tale responsabilità cercando di distribuire la tassa in modo che chi trae giovamento dalle iniziative si assuma anche parte dei sacrifici".
Tagliani ha infine sottolineato il successo della mostra su 'Gli Anni folli' in corso a palazzo dei Diamanti fino all'8 gennaio prossimo. "Sfido chiunque con le risorse che aveva a disposizione Ferrara Arte a creare un evento che può vincere la scommessa dei 125 mila visitatori (alla vigilia dell'8 dicembre sono 91.595 finora i frequentatori della mostra) e a far meglio nella promozione di eventi con uno spessore simile. Per questo, se chiude Ferrara Arte si chiude uno spazio della città sull'Europa e in un momento difficile come questo rinunciare a questa produzione di cultura e risorse economiche sarebbe un errore imperdonabile".
Un appello a rafforzare la collaborazione con il Comune su questo fronte è stato rivolto alle forze economiche cittadine anche dall'assessore comunale alle Attività produttive Deanna Marescotti, che ha sottolineato come l'identità di città d'arte e di cultura possa diventare il principale volano economico per Ferrara.
"Pur tenendo conto delle difficoltà del momento - ha aggiunto la capo ufficio di Gabinetto della Provincia, Manuela Paltrinieri - la Provincia non verrà meno al proprio impegno di sostenere le attività di Ferrara Arte, continuando a mettere a disposizione anche le, seppur poche, risorse a disposizione".
Riferendosi poi alla mostra dedicata a Sorolla, l'amministratore unico di Ferrara Arte Spa Mario Canella ha ricordato come nel corso della sua, ormai cinquantennale, attività espositiva palazzo dei Diamanti abbia in più occasioni proposto artisti poco noti in Italia, divenuti poi nomi di grande attrazione per il grande pubblico. "Questa rassegna sarà un'autentica scoperta - ha confermato la direttrice delle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea Maria Luisa Pacelli. - Sorolla è uno tra gli artisti più affascinanti della pittura spagnola tra '800 e '900, un esponente di spicco della Belle Epoque e un grande ritrattista, con molti punti in comune con Boldini. La mostra ferrarese si concentrerà in particolare - ha proseguito Pacelli - sugli anni della maturità e sulle sue riflessioni sul tema del giardino dopo l'incontro con la terra andalusa".
L'esposizione è organizzata da Ferrara Arte in collaborazione con il Museo de Bellas Artes dell'Alhambra di Granada e il Museo Sorolla di Madrid, che la ospiteranno dopo l'esordio italiano, ed è curata da un comitato di esperti composto da Tomás Llorens, Blanca Pons-Sorolla, María López Fernández e Boye Llorens.
Parlando infine della rassegna dedicata ad Antonioni, Pacelli ha sottolineato che l'intento sarà quello di valorizzare il grande patrimonio di materiali posseduto dalla città, al quale si coglierà l'occasione per dare sistemazione in vista anche dell'istituzione di una nuova sede espositiva stabile. "La mostra - ha dichiarato la direttrice - verterà in particolare sul continuo confronto del grande regista con le altre discipline artistiche: pittura, letteratura, fotografia, con la presentazione di opere da lui possedute o inserite nei suoi film".
LE SCHEDE a cura di Ferrara Arte
SOROLLA. Giardini di luce
Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 17 marzo - 17 giugno 2012
La mostra che Palazzo dei Diamanti ha in programma per la primavera 2012 presenterà per la prima volta nel nostro paese l'opera di Joaquín Sorolla (1863-1923), straordinario interprete della pittura spagnola moderna.
Esponente di spicco della Belle Epoque, celebrato ritrattista accanto a Sargent e Boldini, Sorolla è oggi considerato una delle personalità più affascinanti del panorama artistico spagnolo in quel periodo cruciale, tra Ottocento e Novecento, segnato dalla diffusione delle poetiche impressioniste e simboliste.
Ferrara Arte rende omaggio al maestro valenciano con una mostra organizzata in collaborazione con il Museo de Bellas Artes dell'Alhambra di Granada e il Museo Sorolla di Madrid, che la ospiteranno dopo l'esordio italiano, e curata da un comitato di esperti quali Tomás Llorens, Blanca Pons-Sorolla, María López Fernández e Boye Llorens.
L'esposizione mette a fuoco un momento cruciale della parabola creativa del pittore: gli anni della piena maturità e, in particolare, le opere nate dalla fascinazione del tema del giardino e dall'incontro con l'Andalusia. In questa fase della sua vita, nonostante il successo e gli incarichi ufficiali, Sorolla continua a riflettere sulle possibilità della propria pittura e sviluppa una produzione originale caratterizzata dalla poetica del silenzio e dell'intimità e da un linguaggio raffinato, che rivelano sorprendenti assonanze con la sensibilità simbolista e modernista del suo tempo. La rassegna indaga per la prima volta questo processo di introspezione e questa ricerca di essenzialità, gettando nuova luce sulla personalità artistica di Sorolla. Sarà, inoltre, l'occasione per approfondire il rapporto intercorso tra l'artista spagnolo e Giovanni Boldini.
Ad aprire la mostra sarà un'importante serie di ritratti della famiglia del pittore nella cornice di giardini con fontane: capolavori come María vestita da contadina valenciana, Saltando con la corda o Guardando i pesci, nei quali le figure si fondono nell'atmosfera sfavillante di pennellate di colore puro o disegnano sagome sinuose su lucenti specchi d'acqua, in un gioco di corrispondenze tra il soggetto e il paesaggio che preannuncia la modernità dell'ultima produzione di Sorolla.
Di fondamentale importanza nell'evoluzione del suo percorso artistico è la scoperta dell'Andalusia dove il pittore soggiorna ripetutamente tra il 1908 e il 1918. La suggestione che riceve da quei luoghi è così forte da segnare profondamente lo stile della sua tarda maturità, nel quale si coglie un progressivo passaggio dal naturalismo alla ricezione di risonanze simboliste. La mostra ricostruisce le tappe dell'incontro con quella terra e con quella cultura millenaria, a partire dal grandioso paesaggio della Sierra Nevada che offre materia per visioni liriche e cristalline, fino allo studio di soggetti andalusi come nella visione raccolta di Joaquína la gitana o nel più spettacolare Patio de artistas del Café, interpretazioni originali lontane dagli stereotipi del folklore locale.
Ma ad ispirare Sorolla in Andalusia sono soprattutto i patii e i giardini islamici dell'Alhambra e dell'Alcazar di Siviglia, come dimostra la straordinaria serie di dipinti che l'artista dedica a questi temi nel corso di un decennio, restituendo tutto il fascino di quei luoghi appartati e ad un tempo solenni, che avevano esercitato una profonda influenza anche sulla poesia e sulla musica spagnola dell'epoca. In queste composizioni, da cui è bandita la presenza umana, le architetture vegetali, i marmi, le ceramiche, le fontane, la luce e i colori danno vita a una polifonia sensoriale ricca di risonanze. Il pennello dell'artista si sofferma sui riflessi dell'acqua, sulla luce che sembra dissolvere le geometrie architettoniche e sul mosaico cromatico dei giardini, protagonisti di una pittura che parla una lingua sempre più pura e raffinata.
L'esperienza andalusa impone una profonda metamorfosi all'opera di Sorolla che culmina nelle opere ispirate al giardino della nuova casa di Madrid. L'anziano pittore aveva dedicato molte energie alla costruzione di questo luogo, che fu concepito sul modello degli angoli verdi di Siviglia e Granada, arrivando perfino ad importare dall'Andalusia fontane, ceramiche, colonne, statue, alberi da frutto e piante ornamentali, con una passione che ricorda quella profusa da Monet nel suo stagno di ninfee. E come Monet a Giverny, Sorolla trova nel proprio giardino una fonte inesauribile di spunti per tradurre sulla tela la lezione di essenzialità e lirismo appresa in Andalusia.
Nelle sale di Palazzo dei Diamanti si svilupperà un racconto avvincente, intessuto di rimandi all'esperienza biografica di Sorolla e alla cultura contemporanea, attraverso una selezione di circa 60 dipinti ed un piccolo nucleo di disegni e di preziosi documenti, provenienti da collezioni pubbliche e private, tra le quali spicca il Museo Sorolla di Madrid.
SOROLLA. Giardini di luce
Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 17 marzo - 17 giugno 2012
Mostra a cura di Tomás Llorens, Blanca Pons-Sorolla, María López Fernández e Boye Llorens, organizzata da Ferrara Arte in collaborazione con il Museo de Bellas Artes di Granada e il Museo Sorolla di Madrid.
Aperto tutti i giorni, lunedì incluso, dalle 9.00 alle 19.00.
Aperto anche Pasqua, Lunedì dell'Angelo, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno.
Info
Call Center Ferrara Mostre e Musei, tel. 0532 244949
diamanti@comune.fe.it
www.palazzodiamanti.it
Ufficio stampa
Studio ESSECI - Sergio Campagnolo, tel. 049 663499
info@studioesseci.net
www.studioesseci.net
Lo sguardo di MICHELANGELO ANTONIONI e le arti
Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 30 settembre 2012 - 6 gennaio 2013
Nato a Ferrara nel 1912, Michelangelo Antonioni è uno dei padri della modernità cinematografica che ha oltrepassato i confini della settima arte. La sua opera è stata profondamente ispirata dalle arti figurative ed ha esercitato a sua volta un notevole ascendente sull'arte e sul cinema di ieri e di oggi.
A questo protagonista della cultura del Novecento, Ferrara Arte e le Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, dedicano una grande mostra in cui l'opera del maestro ferrarese verrà indagata alla luce del rapporto con le altre discipline artistiche, dalla musica alla fotografia, dalla pittura alla letteratura, attraverso l'accostamento delle sue creazioni alle opere che lui ha ammirato, che ha scelto di far apparire nei suoi film o che egli stesso aveva collezionato.
L'esposizione è a cura di Dominique Païni, già direttore della Cinémathèque Française e verrà inaugurata nel giorno in cui si celebra il centenario della nascita di Antonioni, il 29 settembre 2012.
Michelangelo Antonioni ha contribuito, al pari di Roberto Rossellini, al passaggio dalla vocazione realista del cinema italiano alla sua ambizione di farsi pensiero, come testimoniano opere quali Cronaca di un amore, La signora senza camelie e Il grido, contraddistinte da una scrittura cinematografica fatta di rotture e di misteri, di disgregazione e fallimento. La trilogia in bianco e nero, costituita da L'avventura, La notte, L'eclisse, la sperimentazione cromatico-narrativa di Deserto rosso, i capolavori della maturità quali Blow-Up, Zabriskie Point, Professione: reporter e Identificazione di una donna, formano una costellazione di opere la cui forza non è stata ancora scalfita. Con film come questi egli ha sondato l'animo umano con sguardo innovatore, radiografando le inquietudini del mondo contemporaneo senza mai abbandonare eleganza e seduzione.
La mostra percorrerà la parabola creativa di Antonioni attraverso l'accostamento dei suoi lavori a opere di altri artisti e cineasti, in un inedito e suggestivo dialogo tra film, pittura, letteratura e fotografia. Il fulcro dell'esposizione sarà costituito dallo straordinario fondo di oggetti e documenti relativi alla vita e all'opera del regista di proprietà del Comune di Ferrara. Si tratta di oltre 47.000 pezzi: film e documentari, fotografie di scena, sceneggiature originali, la biblioteca e la discoteca di Antonioni, l'epistolario intrattenuto con i maggiori protagonisti della vita culturale del secolo scorso (da Roland Barthes a Luchino Visconti, da Andrei Tarkovsky a Giorgio Morandi), premi, oggetti personali e molti altri materiali, che permetteranno di documentare, con rara esaustività, la vita e l'arte di uno dei più grandi cineasti del Novecento. Ordinato in 11 sezioni tematico-cronologiche, il percorso espositivo sarà scandito da contrapposizioni che segnano la poetica del maestro: il periodo "del bianco e nero" e quello "del colore", la bellezza notturna della Bosè e la solarità della Vitti, le nebbie della nativa pianura padana e i deserti aridi e polverosi dei lungometraggi della maturità, il leitmotiv dell'"eroe malato" e il tema della vitalità della gioventù pop degli anni Sessanta, il fascino degli angoli nascosti dei parchi pubblici e quello dei rilievi misteriosi delle montagne incantate.
Lo sguardo di MICHELANGELO. ANTONIONI e le arti
Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 30 settembre 2012 - 6 gennaio 2013
Mostra a cura di Dominique Païni, organizzata da Ferrara Arte e dalle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara-Museo Michelangelo Antonioni in collaborazione con la Cineteca di Bologna
Info
Call Center Ferrara Mostre e Musei, tel. 0532 244949
diamanti@comune.fe.it
www.palazzodiamanti.it
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