ARCHIVIO STORICO COMUNALE - Aperta al pubblico fino al 27 gennaio
Una mostra documentaria ripercorre l'illustrazione e la satira dall'Unità d'Italia alla grande guerra
16-11-2011 / Giorno per giorno
Resterà aperta al pubblico fino al 27 gennaio 2012 all'Archivio Storico Comunale (via Giuoco del Pallone 8) la mostra documentaria dal titolo 'L'Italia con il sorriso. Illustrazione e satira dall'Unità d'Italia alla grande guerra', con allestimento a cura di Enrico Trevisani. Tre le sezioni nelle quali si sviluppa la rassegna: la prima dedicata ai fogli volanti, ai giornali "ufficiali" di guerra, ai manifesti e alle cartoline nella grande guerra; la seconda ai Giornali di Trincea e la terza infine alle opere di Francesco Corli, giovane artista ferrarese che attraverso l'illustrazione satirica ripercorre la storia dall'Unità d'Italia sino ai giorni nostri. L'iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Museo della Satira e della Caricatura di Forte dei Marmi, Collezione Dino Scaranari di Fiesso Umbertino, Collezione Francesco Maggi di Genova, Studio d'Arte Corli, Associazione Ricerche Storiche Pico Cavalieri di Ferrara e Associazione Zenobi di Trieste.
LA SCHEDA
Durante la Prima Guerra Mondiale l'illustrazione e la fotografia ricoprirono un importante ruolo in quella grande e nuova esperienza che può essere definita l'ultima guerra risorgimentale e la prima guerra moderna della storia. In una società in maggior parte analfabeta, questi mezzi utili a raccontare e documentare un importante momento storico, ebbero un forte impatto emotivo e suggestivo. Il Reparto Fotografico del Regio Esercito produsse una enorme quantità di materiale per tutta la durata del conflitto, affiancato nella sua opera dai numerosi soldati-fotografi che documentarono dall'interno e in modo spontaneo l'evento bellico. Unitamente alla fotografia anche l'illustrazione, molte volte satirica, (attraverso cartoline, giornali, fogli volanti e manifesti) venne utilizzata per sollevare il morale della popolazione e dei militari, in particolar modo dopo Caporetto, raccontando una guerra che altrimenti, a causa del diffuso analfabetismo, difficilmente avrebbe potuto essere letta.