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BENI MONUMENTALI - L'edificio restaurato dopo il sisma del 2012. Presenti all'incontro l'ass. Maggi, l'arcivescovo Perego, la soprintendente Guarnieri e Sgarbi (Ferrara Arte)

Chiesa della Madonnina restaurata, un bene religioso e artistico restituito alla città

22-02-2022 / Giorno per giorno

E' pronta per essere restituita al culto religioso e alla città la Chiesa della Madonnina restaurata con interventi di riparazione e rafforzamento post-sisma grazie a fondi regionali della ricostruzione e fondi assicurativi comunali per un totale di oltre 1 milione e 200mila euro (€ 812mila e  € 422mila). La presentazione dei lavori della chiesa di Santa Maria della visitazione, conosciuta come "la Madonnina", si è svolta martedì 22 febbraio 2022 sul posto, in piazzetta Giorgio Franceschini, a pochi passi dal perimetro est delle Mura estensi.

All'incontro con i giornalisti sono intervenuti l'assessore comunale ai Lavori pubblici Andrea Maggi, l'arcivescovo di Ferrara e Comacchio Gian Carlo Perego, Chiara Guarnieri (Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Ferrara e Reggio Emilia), il direttore dei lavori Enrico Puggioli, il presidente di Ferrara Arte Vittorio Sgarbi e la dirigente comunale del Servizio Beni Monumentali e Patrimonio Natascia Frasson.

"Apriamo oggi questa magnifica chiesa che si trova in uno dei contesti più belli e storici della città, vicino all'antico nucleo della città, il castrum - ha affermato l'assessore Maggi in avvio di incontro -. Oggi questa zona sarà presto oggetto di una riqualificazione importante grazie a un finanziamento che abbiamo appena ottenuto di 1.500 mila euro. Via Ippolito d'Este, via Baluardi, via Alfonso d'Este, via Porta Romana verranno riqualificate con percorsi ciclopedonali e la sistemazione e demolizione di edifici. Quindi oggi è una giornata di festa che fa felice non solo noi amministratori e i fedeli, ma tutta la città."

"Riaprire questa chiesa - ha sottolineato l'arcivescovo Perego - significa riaprire un angolo della città, un angolo di fede e ridare a tanti fedeli il luogo che li ha visti nascere, crescere e vivere la propria esperienza di fede. Come in precedenza, anche l'aspetto educativo è importante e sarà portato avanti dagli scout. Faremo ridiventare questa chiesa ancora la nostra chiesa".

"Grazie al mio ruolo - ha spiegato Chiara Guarnieri - ho avuto la possibilità di scavare all'esterno della chiesa e di raccogliere molti dati importanti. Tra questi abbiamo constatato che le strutture della chiesa sono state in parte costruite sulle strutture delle antiche mura trecentesche, tra cui Porta di Sotto. Questo è un elemento importantissimo dal punto di vista archeologico perché non abbiamo altri dati se non puntuali per ricostruire l'andamento della cinta muraria in questa zona."

Il direttore dei lavori Puggioli si è detto "molto onorato di aver potuto operare in questa sede e di aver potuto portare avanti il progetto del compianto architetto Gianni Pirani. Progetto che non sarebbe stato possibile ultimare senza l'aiuto e il contributo essenziale di ognuno dei soggetti che vi hanno preso parte, dallo staff dell'impresa a quello del Comune".

A esporre qualche critica nei confronti dei lavori di restauro, in particolare sulla scelta di intonacare di grigio le colonne prima in cotto a vista, è stato il presidente di Ferrara Arte Vittorio Sgarbi, che ha lanciato alcune riflessioni all'Amministrazione e alla Soprintendenza circa la decisione presa in contrasto con la memoria storica della chiesa. "Questo colore, che probabilmente è un'immagine di filologia puramente da laboratorio, contraddice con la memoria storica, quello che noi ricordiamo. Cinquant'anni fa questa chiesa, quando la visitai la prima volta, aveva una faces diversa, e cento anni fa aveva la stessa faces. Allora dobbiamo far prevalere quello che la chiesa è stata nella memoria, o quello che è il punto di vista di una filologia estrema? Qui forse sarebbe stato meglio far prevalere la memoria di una chiesa che i suoi fedeli hanno sempre visto rossa".

All'architetto Frasson il compito di lanciare un appello finale "Stiamo lanciando un art bonus per il restauro degli altari. Due dei nostri quadri più importanti sono ancora nei depositi e non possono essere ricollocati se i due altari laterali non vengono restaurati. Quando il progetto sarà pronto lanceremo quindi un art bonus e, se la città vorrà partecipare alla raccolta di fondi, potremo portare a conclusione la ricollocazione di opere importanti. In passato con questo strumento siamo riusciti a fare opere molto belle come il restauro della statua del Savonarola e la nike alata di San Bartolomeo e i cittadini sono stati molto contenti e generosi. Per il dibattito sulla cromia, questo intervento, assieme a altri lavori di intervento post sisma, saranno protagonisti al Salone del Restauro. Il Comune di Ferrara è stato infatti indicato come particolarmente virtuoso per aver fatto diventare il sisma un'occasione di restauro. Proprio il restauro della Chiesa della Madonnina si presterà a un dibattito interessante, dedicato non solo a ‘mi piace - non mi piace, mi ricordo - non mi ricordo, ma a cosa occorre fare o non fare davanti a un intervento di restauro che, ricordiamolo, è una vera e propria scienza."

DOCUMENTAZIONE >>Scheda con cenni storici e descrizione intervento. Disposizione opere pittoriche all'interno della chiesa ed estratto ricerca storica di Francesco Scafuri (file PDF scaricabile in fondo alla pagina)  

LA SCHEDA a cura di Servizio Beni Monumentali e Patrimonio/ Settore Opere Pubbliche e Patrimonio/ Assessorato Lavori Pubblici e Urbanistica

Cenni storici. La Chiesa di Santa Maria della Visitazione, conosciuta come "la Madonnina", sorge in uno dei contesti maggiormente storicizzati di Ferrara, all'estremità orientale di quell'area meglio nota come Borgo di Sotto. Il frammento di affresco con la testa e il volto della Madonna, miracolosamente salvatosi dall'abbattimento della Porta di Sotto, venne collocato per volontà di Alfonso I in un pilastro della vicina porta delle mura cittadine. L'anno seguente, nel giugno del 1511, dopo che l'immagine cominciò a fare miracoli, così come riportato dalla narrazione dell'epoca di Paolo Zerbinati (Annali di Ferrara), iniziò un massiccio pellegrinaggio di fedeli che accorrevano a vedere l'immagine miracolosa sia dalla città, sia da fuori.
Nel 1526 iniziarono allora i lavori per la realizzazione dell'oratorio che avrebbe dovuto ospitare l'immagine miracolosa.
Dieci anni dopo, nel 1536, la chiesa venne consacrata dal vescovo Ghillino Ghillini, «con l'intervento di molto popolo». Si trattava di un edificio di dimensioni ridotte rispetto ad altre chiese di origine cinquecentesca. Il primo dicembre 1527 fu fondata una confraternita o compagnia, detta società della Visitazione della Madonna della Porta di Sotto, che si proponeva il culto della Madonna venerando l'immagine miracolosa della Porta di Sotto. La titolatura della Visitazione con cui si avviava la nuova confraternita derivava probabilmente dal nome della chiesa che si stava realizzando, o del capitello che aveva ospitato l'immagine fino a quel momento e in cui, fin dal 1513, era presente «una tavola depinta con la visitacion de santa Elisabeth». La compagnia della Visitazione, per motivazioni al momento sconosciute, risulta estinta già nel 1621.Tra il novembre 1570 e la fine del 1574 Ferrara si trovò nell'area epicentrale di una lunga e forte sequenza sismica, con le maggiori scosse concentrate soprattutto tra il 17 novembre 1570 e la fine del febbraio 1571.
Anche la chiesa della Madonna della Porta di Sotto fu gravemente lesionata dal sisma.
Così come per la costruzione della chiesa, non esistono documenti d'archivio relativi agli interventi che si resero necessari dopo gli effetti del sisma; ciò che è documentato è che la facciata venne ricostruita su disegno dell'architetto ferrarese Alberto Schiatti a partire dal 1570.
Lo Schiatti aveva già lavorato presso la chiesa due anni prima, nel 1568, quando era stato chiamato per alcuni lavori di sistemazione dell'ancona centrale.

Descrizione dell'intervento. La Chiesa di Santa Maria della Visitazione, l'annessa Canonica e l'ex Convento a seguito degli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, hanno subìto danneggiamenti significativi in quanto era visibile un quadro fessurativo sia all'interno che all'esterno particolarmente articolato che riguardava le strutture portanti, che seppur verosimilmente in parte preesistenti, è stato aggravato e ampliato dai recenti fenomeni sismici, evidenziando quelle vulnerabilità tipiche di edifici come quelli in oggetto.
Gli interventi strutturali eseguiti sono stati i seguenti:
• COLLEGAMENTO DELLE MURATURE DELLA CHIESA CON CORDOLO METALLICO DI SOMMITA' tale da conferire all'edificio un comportamento scatolare, costituendo pure un'azione di contenimento delle spinte delle travi di copertura ed un collegamento con le stesse;
• CONSOLIDAMENTO DELLA FACCIATA per contrastarne l'azione di ribaltamento - in particolare della porzione che svetta di circa 3 metri dalla copertura - sono state predisposte delle catene metalliche ed una struttura reticolare sul retro del frontone atta a contenere il ribaltamento della muratura sia in direzione del sagrato sia della copertura della Chiesa;
• CONSOLIDAMENTO DEL PIANO DI COPERTURA e della relativa struttura portante migliorando le connessioni tra le travi principali;
• CONSOLIDAMENTO DELLE VOLTE IN LATERIZIO presenti all'interno della Chiesa con una tecnologia che prevede l'impiego di fibre di acciaio galvanizzato all'estradosso e l'ancoraggio delle strutture così consolidate alle murature d'ambito;
• RIPARAZIONE DELLE MURATURE quale intervento imprescindibile e prioritario attraverso la tecnica dello "scuci e cuci" o laddove possibile con tecnologie meno invasive;
• CONSOLIDAMENTO DEL SOLAIO DEL PRIMO PIANO DELL'EX CONVENTO "a secco" ovvero posizionando nuove travi lignee superiormente alle esistenti ed interponendo dei nuovi travetti tra quelli esistenti; a completamento dell'intervento si è provveduto all'installazione di un doppio assito incrociato e di un profilo metallico angolare sul perimetro.
Sono stati inoltre eseguiti interventi di restauro effettuati all'interno della Chiesa, che hanno interessato il completamento cromatico delle volte e delle pareti. Il restauro ha coinvolto anche i particolari architettonici presenti quali archi, nervature delle volte, trabeazione e le colonne, queste ultime comprensive di capitello e piedistallo.
Si fa presente che si sta predisponendo il riallestimento delle dieci opere d'arte rimosse a seguito degli eventi sismici del maggio 2012, attualmente conservate presso Palazzo Bonaccossi in via Cisterna del Follo e nel deposito dell'ex Seminario in via Cairoli, per poter riaprire definitivamente la Chiesa della Madonnina al pubblico e al culto nel corso del mese di gennaio 2022.

Importo complessivo dell'opera: 944mila euro + Iva. I lavori sono stati realizzati con Contributo della Regione Emilia Romagna, concesso dal Commissario Delegato della Ricostruzione, per € 812mila e fondi Assicurativi Comunali per € 422.500.

Nelle foto - scaricabili in fondo alla pagina - la Chiesa della Madonnina in diverse immagini che mostrano lo stato attuale, al termine dei lavori, confrontato con la condizione precedente, alcuni dipinti che verranno ricollocati

 

 

 

 

Immagini scaricabili:

Chiesa della Madonnina su via Formignana, a Ferrara: restauro interno dopo i lavori Chiesa della Madonnina su via Formignana, a Ferrara: restauro interno prima dei i lavori Chiesa della Madonnina su via Formignana, a Ferrara: il sagrato al termine dei lavori Chiesa della Madonnina su via Formignana, a Ferrara: il sagrato prima dei lavori Vela campanaria consolidata per la chiesa della Madonnina di Ferrara Fase di consolidazione della vela campanaria della chiesa della Madonnina di Ferrara Vela campanaria della chiesa della Madonnina di Ferrara prima del consolidamento

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