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MUSEO RISORGIMENTO E RESISTENZA (AGGIORNAMENTO) - Esposizione aperta al pubblico fino al 26 febbraio

In mostra le storie dei "Deportati politici ferraresi nei campi di sterminio nazisti"

24-01-2012 / Giorno per giorno

E' dedicata alle storie dei 'Deportati politici ferraresi nei campi di sterminio nazisti' la mostra storico documentaria che verrà inaugurata giovedì 26 gennaio alle 9,30 al Museo del Risorgimento e della Resistenza, nell'ambito delle iniziative ferraresi per il Giorno della memoria 2012.
La rassegna, promossa in collaborazione con l'Anpi provinciale di Ferrara, è curata da Davide Guarnieri.
All'appuntamento inaugurale interverranno il vice sindaco Massimo Maisto, la responsabile del Museo del Risorgimento e della Resistenza Delfina Tromboni e il presidente dell'Anpi provinciale di Ferrara Daniele Civolani. Seguirà una visita guidata all'esposizione con il curatore.
La mostra sarà visitabile fino al 26 febbraio prossimo

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
23.826 è il numero dei deportati politici italiani che varcarono la soglia di un Konzentrationslager (KL) individuato dal gruppo di ricercatori coordinato dai prof. Brunello Mantelli e Nicola Tranfaglia dell'Università di Torino e di questi 136, di cui 3 donne, erano nati in provincia di Ferrara.
Passarono per Dachau, Mauthausen, Buchenwald, Sachsenhausen, Flossenbuerg, Ravensbruck, Dora, Bergen-Belsen e per le decine di sottocampi che vennero appositamente creati spesso nei pressi di quelle fabbriche tedesche (BMW, Styer, Solvay, Siemens e molte altre) che sfruttarono la manovalanza dei deportati.
Tre sono le parti principali che compongono la mostra: una prima dedicata ai ferraresi emigrati a Sesto S. Giovanni, una seconda dove le notizie relative ai deportati sono state ricavate da interviste ed una terza dove a parlare sono soprattutto i documenti dell'Archivio di Stato di Ferrara. In chiusura un pannello raccoglie le fotografie di altri venti deportati. Oltre questi tre piccoli percorsi, un pannello è stato dedicato alla vicenda relativa ai rapporti tra l'IBM ed il governo nazista.

AGGIORNAMENTO del 31 gennaio 2012
a cura della responsabile del Museo del Risorgimento e della Resistenza Delfina Tromboni:
"I famigliari del deportato politico Attos Minarelli, che ha ricevuto domenica scorsa la medaglia del Presidente della Repubblica dalla Prefettura di Bologna (Minarelli, infatti, originario del Ferrarese, da cui fu deportato nel campo di Gusen, abita oggi a San Pietro in Casale) hanno consegnato oggi al Museo del Risorgimento, perchè vengano esposti nella mostra "Deportati politici ferraresi nei campi di sterminio nazisti", alcuni oggetti di particolare valore storico. Si tratta della targhetta e del bracciale in filo di ferro, con incisi il numero di matricola assegnato a Minarelli al momento del suo ingresso nel campo ed il "triangolo rosso" che contraddistingueva i deportati politici. Un oggetto che veniva tolto al deportato soltanto al momento della morte e che Minarelli ha conservato per tutti questi anni. Un oggetto che difficilmente si ha occasione di vedere dal vivo. Esso è ora esposto in una delle bacheche della mostra, insieme a medaglie e libri di proprietà dello stesso Minarelli, nonchè di uno storicamente prezioso portasigarette in metallo, che un compagno di prigionia russo regalò ad Attos dopo la Liberazione del campo, in segno di gratitudine per avergli il nostro Minarelli salvata la vita. Nel coperchio superiore del portasigarette è inciso il braccialetto esposto, con il numero di graticola, oltre al nome del campo e alla data. Preziosa testimonianza, per la sua storia e per la raffinata fattura, sia delle relazioni che all'interno delmondo disumano dei campi si potevano a volte miracolosamente instaurare, sia delle vocazioni artistiche di molti prigionieri, tornate in essere appena gli stessi hanno potuto tornare alla vita.
La mostra, curata dallo storico ferrarese Davide Guarnieri, sta raggiungendo già i 200 visitatori, in soli 5 giorni di apertura".