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TURISMO - Presentato il progetto durante il workshop in Castello Estense

Ciclovie ferraresi: accordo per completare e mettere a sistema la rete

14-03-2023 / Giorno per giorno

Ferrara, 14-03-2023. Completare le ciclovie e collegarle con le principali dorsali che attraversano il territorio provinciale.

È il senso dell'Accordo messo nero su bianco fra Regione, Provincia, Parco del delta del Po, Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara e i 21 Comuni, per mettere in rete le piste ciclabili del Ferrarese.

L'iniziativa si inserisce nell'ambito delle attività del progetto BOOST5, finanziato dal programma Interreg Italia-Croazia, ossia il programma europeo di cooperazione transfrontaliera tra i due paesi affacciati sull'Adriatico, con focus sul turismo sostenibile, di cui Sipro è partner, e fra le attività della Provincia per la formazione e approvazione del nuovo Piano territoriale di area vasta (Ptav).

Di questo si è parlato durante un convegno voluto da Ami (Agenzia per la mobilità), Sipro, Fiab e Tavolo provinciale dell'imprenditoria, con il patrocinio di Regione, Parco del Delta del Po, Provincia, Autorità di Bacino e Comune di Ferrara.

Una volontà territoriale a tutto campo dalle radici ben piantate, in primo luogo, su un terreno normativo e regolamentare che va dalla legge regionale del 2017, che disciplina gli "Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità", al Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) che riconosce alle due ruote un posto di tutto rispetto per la promozione turistica.

Un quadro regolamentare che, peraltro, va di pari passo con gli analoghi impegni e programmi che si stanno muovendo a livello nazionale ed europeo.
Senza contare che nel Patto per il lavoro e per il clima - Focus Ferrara, sottoscritto dai componenti della Consulta provinciale dell'economia e del lavoro nel novembre 2021, un occhio di riguardo è rivolto proprio alla mobilità ciclabile, traduzione in perfetta coerenza con uno dei pilastri che sorreggono il Patto: la svolta green.

Da qui, dunque, l'obiettivodell'Accordo di collegare le principali dorsali ciclabili che solcano la provincia estense - la destra Po-VenTo, la ciclovia del Sole e la Bologna-Ferrara - con la realizzazione di sette direttrici di collegamento, peraltro già indicate all'interno del Ptcp.
Contando che la Ferrara-Bologna, secondo i piani regionali (Prit), è da realizzare per il 2025 e che la Destra Po è sì esistente ma bisognosa di manutenzione e messa in sicurezza, la tabella di marcia ferrarese dell'Accordo mette, dunque,nel mirino un totale di nove ciclovie: del Panaro, Cento-Bondeno, Bologna-Ferrara, del Primaro, dei Lidi Ferraresi, del Reno, Po di Volano-Canale Navigabile, Po di Volano-Mesola-Goro e Destra Po.

I fondi per la realizzazione di questo programma sono indicati fra quelli del Pnrr espressamente dedicati a "Sviluppare un trasporto locale più sostenibile" (Missione 2), con 600 milioni nel cassetto proprio per il rafforzamento della mobilità ciclabile. A questi possono aggiungersi i 20 milioni stanziati dalla Regione Emilia-Romagna e destinati ai Comuni.

Ma l'impegno del territorio estense non si limita a un testo da sottoscrivere, perché nel frattempo l'Università di Ferrara, su incarico di Ami, ha già concluso uno studio con tanto di caratteristiche tecniche, costi e possibili ricadute economiche, per ciascun intervento delle nove piste ciclabili da tradurre in realtà.

"Un'occasione di crescita che coglie in pieno le potenzialità di un territorio in buona parte patrimonio Unesco", ha definito il progetto il presidente della Provincia, Gianni Michele Padovani.

Parole cui hanno fatto eco quelle dell'assessore comunale di Ferrara, Matteo Fornasini, che ha sottolineato "la collaborazione costante con Regione, Sipro, Ami, Provincia, sindaci e altre rappresentanze - ha detto - per un patrimonio straordinario che va messo a sistema".

L'amministratore unico di Ami, Antonio Fiorentini, non ha, poi, usato mezzi termini definendo il turismo "la più grande industria della provincia di Ferrara, con prospettive economiche enormi se si include lo sviluppo ciclabile".

"Sipro c'è pienamente in questo progetto - ha aggiunto l'amministratore unico Stefano di Brindisi - visto che siamo partner del progetto BOOT5, finanziato dal programma Interreg Italia-Croazia proprio sul turismo sostenibile e a forte trazione ciclabile".

"Se si estendesse il modello del Trentino Alto Adige a tutta Italia - ha ricordato il vicepresidente nazionale Fiab, Giuliano Giubelli, a titolo di esempio - con i suoi 3.250 chilometri di piste ciclabili e un miliardo di indotto economico, significherebbe quintuplicare i numeri su scala nazionale".

"Complimenti a Ferrara", ha concluso i lavori della mattinata in Castello Estense l'assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, che ha assicurato la firma di Viale Aldo Moro sull'Accordo presentato.

Firma che risponde, ha poi ricordato, "all'impegno della Regione sui grandi temi della sostenibilità e della qualità dell'aria, nei quali c'è lo sguardo puntato alla mobilità ciclabile".

Un settore che in regione vale 9 mila chilometri di piste ciclabili, con l'intento di portarli a 10 mila a fine legislatura, e 1,5 milioni di presenze turistiche.
Sul tasto finanziamenti, Corsini ha infine ricordato i 20 milioni finanziati da Viale Aldo Moro per i Comuni per la qualità dell'aria, i 24 milioni di fondi europei per la strategia Stami (aree montane e interne) sul capitolo ciclabili, con un cofinanziamento regionale pari a circa il 70 per cento, oltre ai 16 milioni di investimento con fondi Pnrr per la realizzazione della Vento, con l'obiettivo di ultimarla entro il 2026.
(Comunicato a cura di Ufficio stampa Provincia di Ferrara)

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