La Festa della Legalità 2023 ha avuto il piacere di accogliere, venerdì 5 maggio, una tavola rotonda dal titolo "Costruire una rete di servizi a tutela delle vittime di reato", incontro che ha visto la partecipazione di varie associazioni operanti sul territorio regionale al fine di tutelare le vittime di reati gravi. La dott.ssa Elena Zaccherini, direttrice della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, ha aperto l'incontro illustrando le attività e la storia della Fondazione, attiva sul territorio dal 2004. A seguire, gli interventi del dott. Marco Bouchard - presidente di Rete DAFNE Italia - e della dott.ssa Arianna Turco, presidente dell'Associazione Eccetera di Bologna. Dal confronto, è emersa la volontà delle associazioni partecipanti di "fare rete", ovvero di coordinarsi a livello regionale - ma non esclusivamente - per garantire alle vittime di reati assistenza e accompagnamento nella difficile fase che segue un episodio delittuoso.

Un'intenzione condivisa anche dalle esponenti del Centro Donna e Giustizia e dall'associazione Auto Mutuo Aiuto In Rete di Ferrara, che hanno partecipato alla tavola rotonda portando le esperienze riguardanti la violenza di genere esperite all'interno del territorio ferrarese. Presente all'incontro, in rappresentanza delle istituzioni, anche l'assessore alle Politiche Sociali, Politiche Abitative, Servizi Demografici e Stato Civile del Comune di Ferrara Cristina Coletti, che ha ribadito l'importanza dell'associazionismo locale nel supporto alle vittime di reati, sottolineando che "è soprattutto la voglia di esserci e di tramutare l'ascolto in azioni che portino il più possibile aiuto, sollievo e conforto alle persone colpite da un dramma che ci deve spingere, come istituzioni, a fare sempre più e sempre meglio".

L'intervento completo dell'assessore Cristina Coletti:
"Accompagnare le vittime sino al superamento del trauma, fornendo assistenza concreta e vitale nelle fasi più difficili delle tragedie che possono, purtroppo, toccare ciascuno di noi. Oggi si parlerà di tutto questo e  ringrazio la Regione e la Fondazione Emiliano-Romagnola per le vittime dei reati che ha voluto portare qui, a Ferrara, l'esperienza di una realtà tanto unica quanto fondamentale, che si pone sul territorio con preparazione, discrezione e sensibilità. Ed è soprattutto la voglia di esserci e di tramutare l'ascolto in azioni che portino il più possibile aiuto, sollievo e conforto alle persone colpite da un dramma che ci deve spingere, come istituzioni, a fare sempre più e sempre meglio. Per farlo occorre innanzitutto fare informazione e divulgazione, in primis per infondere il coraggio di denunciare alle persone che subiscono traumi. Condividere esperienze dolorose e drammatiche è infatti determinante per consentire alle istituzioni di intervenire tempestivamente, con i tanti percorsi già avviati ma anche valutandone di nuovi al fine di essere sempre più efficacemente al fianco delle vittime. Di qui nasce l'importanza dei servizi sociali e delle associazioni, sempre più unite nel mettere in campo interventi integrati che diano urgenti risposte ai cittadini. È un aspetto cruciale su cui dobbiamo lavorare sempre più duramente, sia per il presente ma anche per il futuro. Con la pandemia il sistema sociale si è complicato ancora di più e le violenze stanno drammaticamente avvelenando la società con aspetti negativi come odio e prevaricazione. Ringrazio chi agisce in aiuto dei cittadini, come la Fondazione, e chi, attraverso dibattiti come questo, tiene sempre alta l'attenzione su un argomento purtroppo sempre attuale".

(Comunicazione a cura del Centro di Mediazione del Comune di Ferrara)

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