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POLITICHE SOCIALI - Progetto sostenuto con contributo di 20mila euro dall’assessorato alle Politiche sociali. Ass. Coletti: “Grandi opportunità di crescita e conoscenza"

“Alimentare la vita”, per 600 giovani e 150 famiglie il cibo come strumento di sviluppo della propria personalità contro l’esclusione sociale

05-06-2023 / Giorno per giorno

La cucina come luogo di incontro in cui fare nuove conoscenze ed evitare l'esclusione sociale. Il cibo come strumento di valorizzazione della personalità creativa dei ragazzi e di educazione su tematiche strettamente attuali, come la cultura alimentare contro lo spreco delle materie prime. Tutto ciò è il laboratorio "Alimentare la vita", attività progettata dalla cooperativa Dives che in un anno e mezzo di attuazione ha visto il coinvolgimento diretto e la partecipazione di più di 600 bambini, giovani e oltre 150 famiglie. La progettualità è stata condotta anche grazie ad un contributo da 20mila euro concesso dall'assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Ferrara, a seguito della partecipazione dell'associazione ad un bando pubblico da 180mila euro finalizzato al rilancio della ripresa sociale post-pandemia.

"Un ottimo esempio - commenta l'assessore comunale alle Politiche sociali Cristina Coletti - di attività dalla grande valenza sociale, per l'importanza assunta con la volontà di far crescere i cittadini, sin da piccoli, con i sani valori di una società inclusiva e sostenibile. Ringrazio Dives per avere pensato al cibo come un qualcosa che potesse offrire ai giovani enormi opportunità di crescita, conoscenza, sviluppo relazionale e delle proprie attitudini. Questa iniziativa ha dato esito positivo nei numeri e ha lasciato dentro qualcosa a tutti i partecipanti. Nei più giovani, in particolare, è stato piantato un seme che fra qualche anno darà frutti importanti a beneficio dell'intera comunità".

Il progetto si è svolto attraverso la realizzazione di diversi laboratori pensati in base alle caratteristiche dei destinatari. Uno è stato dedicato a persone con difficoltà psico-motorie e sensoriali, un altro è stato invece ideato per riunire in cucina le tre diverse generazioni - dai nipoti ai nonni - di famiglie di giovani a rischio di esclusione sociale, in modo da farne emergere il protagonismo tramite il confronto intergenerazionale sulla tradizione gastronomica ferrarese. Genitori e figli insieme hanno dato vita ad un laboratorio finalizzato all'accrescimento della consapevolezza della cultura del gusto e della convivialità, mentre l'inclusione socio-lavorativa è stata al centro dell'attività di cucina interculturale. Una quinta linea di sviluppo ha portato alla creazione di un percorso che intendeva costruire nei partecipanti la consapevolezza di un'alimentazione sana. "In questo caso - spiega Giuseppe Salcuni, presidente della cooperativa Dives - il concetto espresso con ‘Alimentare la vita' va visto come un alimentare la persona in sé. Il cibo è stato utilizzato come strumento educativo per rigenerare le vite, per far esprimere le persone ed inserirle in un contesto lavorativo". Nel progetto, complessivamente, sono state coinvolte diverse figure operative: 1 operatore responsabile della cucina; 4 tirocinanti a supporto delle attività di pulizia degli spazi di lavoro; 20 volontari; 15 anziani; 4 educatori coadiuvati da esperti di educazione alimentare e lotta allo spreco. Questi si aggiungono ai 600 giovani e alle 150 famiglie che hanno partecipato ai laboratori proposti.

Immagini scaricabili:

L'assessore Cristina Coletti alla cooperativa Dives