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Sintesi di una complessa opera di archiviazione di documenti di proprietà dell'ASP

Con le "Le carte della carità" va in mostra l'assistenza sociale attraverso i secoli

15-03-2010 / Giorno per giorno

Un nuovo tassello della storia di Ferrara sarà d'ora in poi a disposizione della città e degli studiosi. Mercoledì 17 marzo alle 11 all'ASP (corso Porta Reno 86) sarà inaugurato l'allestimento "Le carte della carità delle opere pie dell'Azienda servizi alla Persona", una mostra curata da Tito Manlio Cerioli come sintesi di un complesso lavoro archivistico da lui svolto per organizzare documenti conservati all'interno della struttura a partire dal 1400.
Durata circa sei anni con un dispiego di energie notevoli, la complessa opera di ricostruzione dell'archivio storico (sintesi dei fondi delle istituzioni ferraresi 'La congregazione di carità' 1859-1937, 'Ente comunale assistenza' 1938-1982, 'Casa di ricovero e industria' 1848-1982) è stata presentata questa mattina nella sede del Centro Servizi dal presidente dell'azienda Sergio Gnudi, dal vicesindaco Massimo Maisto e dal curatore Tito Manlio Cerioli.
"Un archivio troppo importante, testimone delle tappe evolutive dell'assistenza a Ferrara, che andava ordinato e restituito all'intera città. - ha affermato il presidente Sergio Gnudi che ha completato un percorso avviato dal predecessore - E a lavoro di catalogazione quasi concluso la mostra è stata l'indispensabile formula per valorizzare e per richiamare tutta l'attenzione possibile su questo nuovo strumento a disposizione dei nostri studiosi".
"Tanti problemi del sociale di oggi, come l'accattonaggio, la povertà, i minori abbandonati - ha ricordato il curatore Tito Manlio Cerioli - erano già presenti in passato e avevano avuto risposte paragonabili a quelle che proviamo a dare noi attualmente. L'intento della mostra - ha aggiunto - è stato in particolare quello di trasmettere un'idea dell'amministrazione dell'assistenza soprattutto nei due secoli che ci precedono. La nostra città, anche se periferica e sprovvista delle emergenze presenti altrove, ha confermato di avere posto in atto diverse situazioni di eccellenza e soluzioni degne di nota".
L'allestimento "Le carte della carità delle opere pie dell'Azienda servizi alla Persona", aperta fino al 31 marzo all'interno del nuovo "Centro diurno Alzheimer", oltre che come sintesi del complesso lavoro di sistemazione sarà anche l'occasione per inaugurare il nuovo comparto che entrerà presto in funzione. Il nuovo Centro diurno, riservato con carattere semi residenziale a venti affetti da Alzeheimer, si propone di sostenere le abilità relazionali e il benessere emozionale della persona, di supportare i famigliari e di mantenere le persone nel proprio contesto ambientale prevenendo l'istituzionalizzazione.

Schede a cura degli organizzatori

Presentazione di Sergio Gnudi, Presidente ASP
Le Carte della Carità, dalle Opere Pie all'Azienda di Servizi alla Persona rappresenta il tentativo di rendere visibile e fruibile ai ricercatori e al pubblico i numerosi documenti e carteggi, conservati nell'archivio storico di ASP, che dal 1400 ai giorni nostri testimoniano le tappe evolutive dell'assistenza a Ferrara.
Si tratta di un patrimonio che assume per il nostro territorio un valore storico e culturale per l'importanza sociale di cui è intriso. Oggi il tempo della carità appare lontano con colori ormai sbiaditi e contenuti che appartengono al passato. Nell'epoca del welfare in rete, che coinvolge una miriade di attori sociali nella concertazione e condivisione di obiettivi e di azioni, il fine volge ad accompagnare le persone che vivono nel disagio verso l'autonomia per l'acquisizione di un ruolo socialmente riconosciuto.
Credo che la polvere che negli anni ha ricoperto e nascosto queste fonti di memoria storica debba essere sollevata non solo per riportare alla luce e agli occhi degli estimatori reperti che guidano la ricerca alla scoperta della verità e dell'autenticità. Ritengo che questi testi, che emanano un fascino reverenziale, scritti con un linguaggio arcaico su carta ormai ingiallita e impecorita, segnalano anche la testimonianza dell'evoluzione del concetto di assistenza.
Non nascondo che i lavori per la sistemazione dell'archivio storico di ASP, che iniziano con la precedente amministrazione dell'IPAB, hanno comportato un impegno oneroso in termini di tempo, risorse umane ed economiche. Penso, però, che la restituzione alla cittadinanza di una parte di storia che le appartiene abbia un valore immensamente maggiore.
Le cittadinanze cambiano con l'avanzare del tempo ma permane il senso dell'appartenenza alla cittadinanza. Cambia il modo di percepire l'altro e di pensare e di agire l'assistenza alla persona che vive nel disagio, nella sofferenza e ha bisogno di aiuto. Il senso della solidarietà permane e si tramanda; certo, cambia forma insieme alla cultura che guida l'esperienza protesa all'inclusione sociale. La storia della cultura dei servizi sociali e l'immagine collettiva che ne riflette l'evoluzione ci aiutano a conoscere e a capire.
Rivolgo un doveroso e sincero ringraziamento a Tito Manlio Cerioli che ha curato la mostra e questo catalogo e che quotidianamente 'respira' la polvere del nostro archivio storico. È grazie alla sua passione e dedizione per la ricerca che questo patrimonio di valore storico culturale e sociale è oggi visibile anche per aiutarci a riflettere.


Mostra: Le Carte della Carità, dalle Opere Pie all'Azienda Servizi alla Persona
di Tito Manlio Cerioli

L'esposizione si articola in sei sezioni ciascuna delle quali corrisponde ad una diversa tappa nella costruzione di una gestione unica centralizzata degli interventi assistenziali nell'area di Ferrara.
L'intento della mostra non è tanto quello di tracciare un percorso esaustivo della storia dell'assistenza a Ferrara, ma bensì quello di dare un'idea dell'amministrazione dell'Assistenza soprattutto nei secoli XIX e XX. La nostra città, anche se periferica ed in questo campo sprovvista delle emergenze di altre città, presenta diverse situazioni di eccellenza ed alcune peculiarità degne di nota. A Ferrara, infatti, abbiamo un esempio di continuità amministrativa a partire dal 1798 fino ai giorni nostri nonostante i profondi mutamenti politici, sociali ed economici che caratterizzano un tempo così lungo. L'unico vero iato nella gestione della pubblica assistenza risale al R.D. 31 luglio 1862 che riorganizza l'amministrazione delle opere pie di Ferrara con la creazione di un'amministrazione separata degli Orfanotrofi e Conservatori, creando una divisione che è stata ricostituita soltanto al momento dell'istituzione dell'attuale Azienda Servizi alla Persona (A.S.P.). Neppure la trasformazione della Congregazione di Carità in Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.) nel 1938 ed il riassetto amministrativo subito nel secondo dopoguerra segna un'autentica rottura. Si tratta piuttosto di un graduale adeguamento delle competenze e dei servizi dell'Ente al mutare delle condizioni. Questa situazione potrebbe dare l'impressione di un certo immobilismo e di una incapacità di adottare le novità che si presentavano nel campo dell'assistenza. L'impressione è subito smentita dal continuo favore dimostrato dai ferraresi alla Congregazione e alla Casa di Ricovero ed Industria attraverso infiniti legati e lasciti.
Particolare attenzione meritano le Scuole Serali (1855-1901 ca.) che costituiscono un momento di eccellenza ed hanno riscosso successo anche fuori della città.
Il costante aggiornamento ed il dialogo con le altre amministrazioni di tutta la penisola è dimostrato dal Carteggio conservato nell'archivio storico, dalle numerose copie di Regolamenti di pie istituzioni di altre città e dai molti interventi ed articoli relativi alla Congregazione ferrarese ospitati sulla prestigiosa Rivista della Beneficenza, pubblicata dal 1873 al 1895.


L'archivio storico di A.S.P. Centro Servizi alla Persona, di Tito Manlio Cerioli

L'archivio riunisce i fondi di tre diverse istituzioni ferraresi: la Congregazione di Carità (1859-1937), l'Ente Comunale Assistenza (1938-1982) e la Casa di Ricovero ed Industria (1848-1982). Per tutte queste esiste anche una serie separata di Contabilità. Le carte della Congregazione di Carità e dell'Ente Comunale Assistenza sono ulteriormente divise in due serie denominate: Protocollo e Documenti. Nella prima si trova il carteggio amministrativo mentre nelle seconda vi sono gli atti di proprietà ed i titoli giuridici. Oltre agli atti relativi alla storia dell'assistenza sono presenti anche altre tipologie documentarie. La presenza di un rilevante patrimonio agricolo ad esempio, comporta la creazione di tutta una documentazione di grande interesse per la storia dell'agricoltura e lo studio delle trasformazioni del territorio.
Oltre ai fondi succitati però esistono ance i seguenti "aggregati":
- Eredità Pie (secoli XV-XVIII).
- Beneficenza Pubblica (1798-1815).
- Istituto Elemosinario (1815-1859).
- Opera Pia Bonaccioli (1855-1982) con precedenti dal XVIII secolo.
- Famiglia Bertocchi e Maria Bertocchi (secolo XIX).
- Luigi Pareschi (secoli XVIII-XX).
Proprio da questi ultimi proviene la documentazione più varia e significativa. Spesso, infatti, agli atti di provenienza delle varie proprietà si uniscono documenti relativi alle vicende personali dei vari benefattori e delle loro famiglie che costituiscono veri e propri spezzoni d'archivi privati. Cito a titolo d'esempio, per la serie delle Eredità Pie, gli archivi delle Eredità di Mesino e Stefano Forni (secoli XVI-XVIII) o le poche carte dell'Eredità Caterina Forni. Queste però contengono diversi frammenti dell'archivio della famiglia Prisciani relativi per la maggior parte al feudo delle Prisciane nel territorio di San Bellino (Rovigo). Sempre per la serie delle Eredità Pie va citata la serie di registri contabili che spaziano dal XVI al XVIII secolo particolarmente utile per comprendere le modalità di gestione patrimoniale dei vari lasciti prima della riunione sotto un'unica amministrazione.
Due altri archivi degni di nota sono quelli dell'Opera Pia Bonaccioli e dell'Eredità Luigi Pareschi arricchiti oltre che dai registri contabili relativi alla gestione del patrimonio dei due benefattori da una copiosa sezione cartografica.