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BIBLIOTECA ARIOSTEA - Venerdì 29 e sabato 30 settembre 2023 in via Scienze 17 a Ferrara

Festival Internazionale a Ferrara 2023: all'Ariostea presentazioni di libri e incontri con gli autori

28-09-2023 / Giorno per giorno

In occasione del Festival "Internazionale a Ferrara 2023" anche la biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17 Ferrara) ospiterà una serie di incontri con autori e presentazioni di libri.

- Venerdì 29 settembre 2023, ore 17
"Il silenzio di mio padre"
Presentazione del libro di Doan Bui, giornalista e scrittrice francese di origini vietnamite
Insignito del Prix de la Porte Dorée e del Prix Amerigo Vespucci nel 2016, Le silence de mon père è stato pubblicato in Italia nel 2023 da Ischìre con il marchio Sillabari grazie alla traduzione di Alice D'Anella.
Ne parla con l'autrice Junko Terao, editor italogiapponese, già collaboratrice del "Riformista", del "Manifesto" e freelance con diverse testate come socia di "Lettera 22". Laureata in lingue e letterature orientali, lavora a Internazionale dal 2010.
Evento in francese, con traduzione consecutiva grazie al contributo dell'Institut française d'Italie

LA SCHEDA - In seguito a un ictus, il padre di Doan Bui ha perso la capacità di parlare e ora vive avvolto nel silenzio. Doan si rende improvvisamente conto di non sapere nulla di lui, del suo passato, delle sue origini. Come giornalista, ha intervistato migranti provenienti da diversi Paesi. Ma non ha mai osato fare domande a suo padre. Non sa nulla, o non ha mai voluto sapere, della storia della sua famiglia. Così le è stato insegnato: «Parlare significa perdere la faccia». Inizia in questo modo l'indagine di Doan. In una ricerca meticolosa e straziante, dissotterrando archivi e risalendo a testimoni dei suoi giorni giovanili, l'autrice riesce a ricostruire il passato perduto di suo padre, dall'infanzia in Vietnam all'ardente giovinezza in Francia. Uno dopo l'altro, svela i segreti che hanno pesato così tanto sulla sua famiglia. Dalle torri dell'Olympiades nella Chinatown parigina ai centri commerciali di Le Mans, passando per i vicoli di Hanoi, la narratrice, "bambina banana, gialla all'esterno e bianca dentro", ci accompagna in un viaggio indimenticabile nella memoria e nell'identità.

- Sabato 30 settembre 2023, ore 12
"Il sesto continente. Le migrazioni tra natura e società, biodiversità e pluralismo culturale"
Presentazione del libro di Paolo Vineis, pubblicato nel 2023 da Aboca nella preziosa collana "International Lectures on Nature and Human Ecology"
Ne parla con il coautore Edoardo Vigna, caporedattore al "Corriere della Sera", responsabile dell'Attualità nella redazione di "Sette" e titolare dell'editoriale "Globalist".
Evento in italiano.

LA SCHEDA - È possibile applicare alle culture le riflessioni, le teorie, i criteri interpretativi normalmente utilizzati dalla biologia? È lecito fare parallelismi e analogie tra la circolazione dei virus e quella degli esseri umani? Ci sono somiglianze tra le migrazioni di specie ittiche dal mar Rosso al mar Mediterraneo, con le loro conseguenze sulla popolazione indigena, e le attuali migrazioni umane all'incirca dalle stesse zone e nelle stesse direzioni? Chi vince e chi perde quando si fa un bilancio dei movimenti migratori? E si vince e si perde allo stesso modo tra le specie animali e tra i più evoluti sapiens? Sono queste le domande a cui si propongono di rispondere tre scienziati e ricercatori di livello internazionale: Stefano Allievi, sociologo dell'Università di Padova, Giacomo Bernardi, biologo e docente a Santa Cruz e Paolo Vineis, epidemiologo all'Imperial College di Londra. Attraverso le loro riflessioni scopriremo che, di fatto, coloro che emigrano costituiscono una specie di sesto continente che non si muove secondo la deriva geologica ma è composto da persone che si spostano per lo più individualmente, talvolta in gruppi. Naturalmente è un continente senza confini attestati e di cui occorre regolamentare il tipo di sovranità: i diritti, ma pure i doveri, anche se privo di Costituzione comune poiché manca di rappresentanza, e persino della volontà di averla.
Un mondo per ora senza regole, ma che ha necessità di venire regolamentato.

-Sabato 30 settembre 2023, ore 15
"L'Africa e la nascita del mondo moderno. Una storia globale"
Presentazione del libro di Howard W. French (Rizzoli, 2023), corrispondente estero di lungo corso al New York Times e dal 2008 professore presso la Columbia University Graduate School of Journalism
Dialoga con l'autore Francesca Sibani, giornalista dal 2004 di Internazionale di cui cura la newsletter Africana.
Evento in inglese, con traduzione consecutiva

LA SCHEDA - Cos'ha portato alla nascita del mondo moderno? La storiografia tradizionale tende a rispondere elencando una serie di fattori: l'impatto delle grandi scoperte geografiche del XV secolo, che aprirono le rotte verso il Nuovo Mondo e resero più intensi i collegamenti tra Oriente e Occidente; lo sviluppo del metodo scientifico e delle innovazioni industriali; il diffondersi di nuove abitudini alimentari e di consumo; il ruolo giocato dalle società del Vecchio Continente, con la loro ingegnosità e inventiva, e il fermento dei grandi ideali civili... Una ricostruzione che ci appare ormai quasi scontata, ma è in realtà parziale e lacunosa, e a lungo ha minimizzato, banalizzato o colpevolmente ignorato un aspetto fondamentale della questione: il ruolo cruciale giocato dall'Africa, dalle sue società e dai suoi abitanti nello sviluppo di quella che oggi chiamiamo - con un certo orgoglio - «modernità». È a questa mancanza che intende rimediare Howard French con il suo saggio. In un'ampia narrazione che abbraccia oltre sei secoli, dalle prime relazioni commerciali tra Portogallo e Africa all'abolizione delle leggi Jim Crow negli Stati Uniti, French ci ricorda che il destino dell'Occidente è stato forgiato sfruttando risorse e manodopera africane. Le prime mete ad attirare i navigatori europei furono le coste dell'Africa, dove prosperavano società ricche di oro. E la rivoluzione industriale non sarebbe stata nemmeno pensabile senza i prodotti delle grandi piantagioni, come la canna da zucchero e il cotone, capaci di cambiare per sempre la vita di europei e americani. Ma la «merce» più importante e dall'impatto maggiore furono i dodici milioni di schiavi deportati dall'Africa come manodopera a bassissimo costo. È al loro sacrificio che dobbiamo non solo l'ascesa economica dell'Europa, ma anche lo sviluppo e la diffusione degli ideali illuministici prima e democratici poi. Unendo il fiuto e l'attenzione tipici del reporter alla freschezza narrativa del grande divulgatore, French ci propone un'analisi tanto documentata quanto illuminante, per restituire a un intero continente il ruolo che gli spetta nelle pagine della storia.

-Sabato 30 settembre 2023, ore 17
"AI 2041. Scenari dal futuro dell'intelligenza artificiale"
Presentazione del libro di Chen Qiufan (Luiss University Press, 2023), pluripremiato scrittore di fantascienza cinese
Dialogano con il coautore lo storico Giuliano Milani (docente all'Università Gustave Eiffel di Paris Est) e la giornalista Viola Stefanello (collaboratrice dal 2018 del TPI, The Post Internazionale).
Evento in inglese, con traduzione consecutiva

LA SCHEDA - L'intelligenza artificiale (IA) è la tecnologia fondamentale del nostro presente, ma rappresenta soprattutto il nostro inevitabile destino. Entro poco più di due decenni molte abitudini della nostra vita quotidiana, così come molti aspetti del funzionamento delle nostre società, saranno stravolti e resi irriconoscibili dall'uso massiccio dell'IA. L'interazione tra uomo e macchina rivoluzionerà l'intera scienza medica, modificherà i metodi di apprendimento nell'istruzione pubblica, così come cambierà per sempre il modo di fare comunicazione e intrattenimento. È possibile che l'IA presto ci liberi dalla dura routine del lavoro mettendo, rapidamente in discussione i principi del nostro sistema economico e sociale. Eppure, insieme a questi imminenti progressi, l'IA porterà con sé anche numerosi rischi: da armi sempre più autonome e intelligenti a sistemi di sorveglianza massificati e totalmente invasivi. Ecco perchè per Kai-Fu Lee, ex presidente di Google Cina, e Chen Qiufan, astro nascente della fantascienza cinese, il tema principale non è l'IA, ma l'umanità. Del resto, se l'intelligenza artificiale ci ha portati oggi a un punto di svolta epocale, la responsabilità di realizzare i suoi incubi o le sue promesse continua a spettare a noi umani. Per darne una dimostrazione Kai-Fu Lee e Chen Qiufan scrivono dieci racconti ambientati nell'imminente futuro. A San Francisco nasce una nuova industria intelligente per aiutare degli sfollati, mentre a Mumbai un adolescente si ribella all'IA che spia le sue relazioni d'amore. A Seoul dei robot diventano insegnanti di due gemelli orfani, mentre a Monaco uno scienziato informatico mette in pericolo il mondo intero. Guardando verso un orizzonte non troppo lontano, AI 2041 ci ricorda che l'uomo continuerà a essere l'unico artefice del suo destino.

â–º Il programma completo degli appuntamenti culturali della biblioteca comunale Ariostea di Ferrara alla pagina: http://archibiblio.comune.fe.it

Immagini scaricabili:

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