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POLITICHE SOCIALI - Ass. Coletti: "iniziativa fondamentale per creare una società comprensiva e unita nel supporto ai giovani che non vanno lasciati soli”

"Dillo con amore": dal Comune un sostegno al progetto dell'associazione Kairos per la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare

09-10-2023 / Giorno per giorno

Favorire una conoscenza più approfondita dei disturbi del comportamento alimentare nei contesti socio-educativi e sanitari, e allo stesso tempo aumentare un approccio multidisciplinare e integrato nella cura delle problematiche, che hanno conosciuto picchi di incidenza molto alti a seguito della pandemia. Su questo impegno si fonda il progetto "Dca - Dillo con Amore. Dalla consapevolezza della malattia a interventi educativi e di cura integrati sul territorio", realizzato dall'associazione Kairos con un contributo di 16mila euro dell'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Ferrara, erogato nell'ambito di un avviso pubblico del Terzo Settore. Il titolo della progettualità vuole trasformare l'acronimo DCA, Disturbi del Comportamento Alimentare in Dillo Con Amore, per spingere le persone che ne soffrono a non isolarsi.

Tutti i dettagli dell'iniziativa sono stati illustrati oggi in conferenza stampa dall'assessore alle Politiche Sociali Cristina Coletti, assieme alla presidente dell'associazione Kairos Elisabetta Zerbini, al primario del Centro DCA dell'Ausl di Ferrara Stefano Caracciolo, e alla responsabile dell'Uonpia (Unità Operativa Neuropsichiatria Psicologia Infanzia Adolescenza) dell'Ausl di Ferrara Franca Emanuelli.

"I Disturbi del Comportamento Alimentare - dice l'assessore alle Politiche Sociali Cristina Coletti - comprendono malattie che segnano la persona che ne soffre sia dal punto di vista fisico che psicologico. Per affrontare queste difficoltà occorrono conoscenza, consapevolezza e sensibilità. In questo progetto, Kairos mira a creare un percorso realmente consapevole e integrato, sia a livello sanitario, ma anche scolastico e istituzionale. Il contributo economico dell'Amministrazione è una segno di vicinanza e di ringraziamento perché per troppo tempo questi problemi sono stati taciuti, anche per la vergogna di parlarne da parte di chi ne soffre. Questa progettualità sarà fondamentale per creare una società comprensiva e unita nel supporto ai giovani che non vanno lasciati soli". 

"L'Associazione Kairos, fondata nel 2015 - ha spiegato Elisabetta Zerbini -, opera attivamente sul territorio con l'obiettivo di offrire sostegno a chi soffre di disturbi alimentari e ai loro familiari e caregiver. L'individuazione precoce del problema riveste un ruolo fondamentale, poiché costituisce il primo passo verso la risoluzione di questi disturbi. Riteniamo essenziale che questo progetto venga presentato nelle scuole, dove intendiamo implementare programmi di alfabetizzazione mediatica per insegnare ai giovani a valutare in modo critico i messaggi veicolati dai media e dai social, i quali possono avere un impatto devastante sulla mente di chi è ancora in fase di crescita e può facilmente cadere vittima di meccanismi che favoriscono lo sviluppo di malattie psicologiche."

Kairos ha articolato il progetto in 3 specifici step, in ciascuno dei quali sono previsti interventi formativi, educativi e di sensibilizzazione.  La prima fase, di prossima partenza, prevede un ciclo di incontri formativi nella scuola primaria, rivolti ad insegnanti e psicologi scolastici. In questo senso è stata preparata anche una mini-guida con le indicazioni e i consigli su come affrontare il tema dei DCA in ambito scolastico, per favorire l'inclusione sociale dei ragazzi e degli adolescenti che ne soffrono le conseguenze. Le attività previste sono finalizzate alla corretta percezione del proprio schema corporeo, all'individuazione precoce e alla tempestiva presa in carico della problematica.

"Aderire a questo progetto - ha dichiarato Stefano Caracciolo - è già un modo per dialogare con i pazienti, con i loro familiari e con le strutture del territorio. L'anoressia è una malattia molto seria e negli ultimi anni abbiamo registrato un aumento della sua incidenza nelle fasce più giovani della popolazione. Ogni anno il nostro Centro segue tra i 150 e i 200 pazienti adulti, al 99% donne, e la maggior parte di loro riesce a guarire".

"L'intervento nelle fasi precoci - ha confermato infine Franca Emanuelli - è fondamentale per prevenire l'instaurarsi di questo disturbo. Condividiamo appieno principi e metodologie di questo progetto e ci aspettiamo un riscontro positivo, sperando di essere incisivi. Negli ultimissimi anni abbiamo notato un abbassamento dell'età di esordio di questa malattia, che è passata dai 15-16 anni ai 10-11, soprattutto dopo il Covid, con un aumento del 122% di casi in età infantile, non solo in Italia, ma anche del resto del mondo".

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Kairos2.jpg Foto kairos 1-3.jpg Foto kairos 1-3.jpg dca locandina