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Domenica 21 marzo terzo appuntamento con le visite alle chiese cittadine

Alla scoperta dei tesori di Santo Stefano

19-03-2010 / Giorno per giorno

Il grande rosone rinascimentale alla sommità della facciata la rende inconfondibile, mentre la tela dello Scarsellino e il monumento sepolcrale di Costantino Ranieri ne arricchiscono gli interni. La chiesa di Santo Stefano conclude, domenica 21 marzo, la prima triade del 2010 di visite agli edifici di culto cittadini organizzate da Comune e Arcidiocesi. Dopo le prime seguitissime conversazioni a Santa Francesca Romana e a San Girolamo, il responsabile dell'Ufficio Ricerche storiche del Comune Francesco Scafuri e il curatore dei Musei civici d'Arte antica Giovanni Sassu danno appuntamento a ferraresi e turisti la prossima domenica alle 11, per un nuovo percorso alla scoperta delle opere d'arte e delle vicende storiche dell'edificio di culto di piazza Saint Etienne.
La partecipazione all'iniziativa, con ritrovo sul sagrato della chiesa, è gratuita e aperta a tutti gli interessati e si terrà anche in caso di maltempo.
Per informazioni contattare l'Ufficio Ricerche storiche del Comune: tel. 0532 419300 oppure l'Urp Informacittà: tel. 0532 419770.

LA SCHEDA a cura di Francesco Scafuri e Giovanni Sassu
Chiesa di Santo Stefano
(Piazza S. Etienne angolo via Cortevecchia)
Domenica 21 marzo, alle 11
Luogo di ritrovo: Sagrato della Chiesa

Costruita nell'XI secolo, la chiesa primitiva venne donata nel 1083 al Capitolo della Cattedrale, a cui appartenne fino al secolo successivo. Alcune fonti riportano la notizia che, a seguito di un crollo, il campanile fu rifatto nel 1275 nelle forme attuali. La chiesa subì notevoli danni a causa del terremoto del 1570, tanto che venne ricostruita e ampliata a tre navate. Dal 1657 risulta officiata dai Padri Filippini, la cui congregazione fu soppressa nel 1796, tuttavia rimase aperta al culto. Nel 1825 il prospetto principale dell'edificio sacro, oggetto di vari interventi, venne abbellito con un pregevole portale proveniente dalla Chiesa di San Silvestro. Nel Novecento la chiesa di Santo Stefano fu interessata da alcuni restauri, tra i quali ricordiamo quelli intrapresi nell'immediato dopoguerra all'interno, a causa del bombardamento del 1944, che fece crollare il tetto.
La facciata è suddivisa in tre scomparti secondo la tradizione medievale ferrarese, con un arco a tutto sesto al centro e due rampanti ai lati, ma è l'abilissimo uso delle decorazioni in cotto a nobilitare lo spartito architettonico: vengono definiti di notevole interesse, tra l'altro, il grande rosone rinascimentale nella parte centrale (che racchiude il monogramma raggiato di Cristo) e i due medaglioni laterali finemente lavorati, che ospitano i busti della Vergine (a sinistra) e di Santo Stefano (a destra).
L'originaria armonia dell'interno è stata danneggiata irrimediabilmente dai bombardamenti della Seconda Guerra mondiale. Tuttavia, testimoniano degli originari fasti seicenteschi la bella tela raffigurante "San Leone papa con i santi Francesco di Paola e Antonio da Padova", opera giovanile di Giacomo Parolini dipinta nel 1689, collocata nella prima cappella a destra, ed anche il barocco Monumento sepolcrale di Costantino Ranieri, visibile nella navata destra, che commemora il generale della armate Pontificie morto a Ferrara nel 1679.
A seguito dei restauri post bellici in Santo Stefano hanno trovato dimora opere provenienti da altri complessi, come la seicentesca tela dipinta dallo Scarsellino e dal padre Sigismondo effigiante i Santi Giovanni Evangelista e Paolo, frontale di una Madonna col Bambino di epoca precedente, collocata sul primo altare a sinistra.