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PALAZZO DIAMANTI - In mostra fino al 17 giugno le opere del maestro valenciano

A Ferrara il debutto italiano di Joaquín Sorolla, protagonista della pittura spagnola moderna

16-03-2012 / Giorno per giorno

(Comunicato a cura di Studio Esseci)

La mostra che Palazzo dei Diamanti ha in programma per la primavera 2012 presenterà per la prima volta nel nostro paese l'opera di Joaquín Sorolla (1863-1923), straordinario interprete della pittura spagnola moderna.
Esponente di spicco della Belle Époque, celebrato ritrattista accanto a Sargent e Boldini, Sorolla è oggi considerato una delle personalità più affascinanti del panorama artistico spagnolo in quel periodo cruciale, tra Ottocento e Novecento, segnato dalla diffusione delle poetiche impressioniste e simboliste.
Ferrara Arte e le Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara rendono omaggio al maestro valenciano con una mostra organizzata in collaborazione con il Patronato de l'Alhambra y Generalife di Granada, il Museo Sorolla e la Fundación Museo Sorolla di Madrid, che la ospiteranno dopo l'esordio italiano, e curata da un comitato di esperti quali Tomàs Llorens, Blanca Pons-Sorolla, María López Fernández e Boye Llorens.
L'esposizione mette a fuoco un momento fondamentale della parabola creativa del pittore: gli anni della piena maturità e, in particolare, si concentra sulle opere nate dalla fascinazione per il tema del giardino e dall'incontro con l'Andalusia. In questa fase della sua vita, nonostante il successo e gli incarichi ufficiali, Sorolla continua a riflettere sulle possibilità della propria pittura e sviluppa una produzione originale caratterizzata da una poetica del silenzio e dell'intimità e da un linguaggio raffinato, che rivelano sorprendenti assonanze con la sensibilità simbolista e modernista del suo tempo. La rassegna indaga per la prima volta questo processo di introspezione e questa ricerca di essenzialità, gettando nuova luce sulla personalità artistica di Sorolla. Sarà, inoltre, l'occasione per approfondire il rapporto intercorso tra l'artista spagnolo e Giovanni Boldini.
Ad aprire la mostra sarà un'importante serie di ritratti della famiglia del pittore nella cornice di giardini con fontane del 1906-07: capolavori come María vestita da contadina valenciana, Saltando la corda o Guardando i pesci, nei quali le figure si fondono nell'atmosfera sfavillante di pennellate di colore puro o disegnano sagome sinuose su lucenti specchi d'acqua, in un gioco di corrispondenze tra il soggetto e il paesaggio che preannuncia la modernità dell'ultima produzione di Sorolla.
Di fondamentale importanza nell'evoluzione del suo percorso artistico è la scoperta dell'Andalusia dove il pittore soggiorna ripetutamente tra il 1908 e il 1918. La suggestione che riceve da quei luoghi è tale da segnare profondamente lo stile della sua tarda maturità, nel quale si coglie un progressivo passaggio dal naturalismo alla ricezione di risonanze simboliste. La mostra ricostruisce le tappe dell'incontro con quella terra e con quella cultura millenaria, a partire dal grandioso paesaggio della Sierra Nevada che offre materia per visioni liriche e cristalline, fino allo studio di soggetti andalusi come nella visione raccolta di Joaquina la gitana o in altre interpretazioni originali, lontane dagli stereotipi del folklore locale.
Ma ad ispirare Sorolla in Andalusia sono soprattutto i patii e i giardini islamici dell'Alhambra di Granada e dell'Alcázar di Siviglia, come dimostra la straordinaria serie di dipinti che l'artista dedica a questi temi nel corso di un decennio, restituendo tutto il fascino di quei luoghi appartati e solenni, che avevano esercitato una profonda influenza anche sulla poesia e sulla musica spagnola dell'epoca. In queste composizioni, da cui è bandita la presenza umana, le architetture vegetali, i marmi, le ceramiche, le fontane, la luce e i colori danno vita a una polifonia sensoriale ricca di risonanze. Il pennello dell'artista si sofferma sui riflessi dell'acqua, sulla luce che sembra dissolvere le geometrie architettoniche e sul mosaico cromatico dei giardini, protagonisti di una pittura che parla una lingua sempre più pura e raffinata.
L'esperienza andalusa impone una profonda metamorfosi all'opera di Sorolla che culmina nelle opere ispirate al giardino della nuova casa di Madrid. Il pittore aveva dedicato molte energie alla costruzione di questo luogo, che fu concepito sul modello degli angoli verdi di Siviglia e Granada, arrivando perfino ad importare dall'Andalusia fontane, ceramiche, alberi da frutto e piante ornamentali, con una passione che ricorda quella profusa da Monet nel suo stagno di ninfee. E come Monet a Giverny, Sorolla trova nel proprio giardino una fonte inesauribile di spunti per tradurre sulla tela la lezione di essenzialità e lirismo appresa nel sud della Spagna.
Nelle sale di Palazzo dei Diamanti si svilupperà un racconto avvincente, intessuto di rimandi all'esperienza biografica di Sorolla e alla cultura contemporanea, attraverso una selezione di dipinti ed un piccolo nucleo di disegni e di documenti, provenienti da collezioni pubbliche e private, tra le quali spicca il Museo Sorolla.


SOROLLA. Giardini di luce
Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 17 marzo - 17 giugno 2012


A cura di
Tomàs Llorens, Blanca Pons-Sorolla, María López Fernández, Boye Llorens

Organizzatori
Ferrara Arte
Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara
Patronato de la Alhambra y Generalife di Granada
Museo Sorolla di Madrid
Fundación Museo Sorolla di Madrid

Aperto tutti i giorni, lunedì incluso, dalle 9.00 alle 19.00
Aperto anche Pasqua, Lunedì dell'Angelo, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno

Informazioni e prevendita
Call Center Ferrara Mostre e Musei, tel. 0532 244949
diamanti@comune.fe.it

www.palazzodiamanti.it


NOTE BIOGRAFICHE

Joaquín Sorolla Bastida nasce a Valencia nel 1863. Qui frequenta l'Accademia di Belle Arti dal 1878 al 1881.
Inizia a dipingere en plein air incoraggiato da uno dei suoi insegnanti, Gonzalo Salvá e, successivamente, dal pittore Ignacio Pinazo Camarlench. Nel 1884 vince una medaglia di seconda classe all'Esposizione Nazionale di Belle Arti e ottiene una borsa di studio per l'Italia assegnata dalla Amministrazione provinciale di Valencia. Nel 1885 si reca a Roma e, da lì, a Parigi, dove entra in contatto con le poetiche naturaliste. Di ritorno in Italia visita diverse città. Nel 1887 si stabilisce ad Assisi e, in quella occasione, comincia a realizzare scene di ambientazione valenciana sotto l'influenza di José Benlliure y Gil.
Nel 1888 sposa Clotilde García del Castillo.
Nel 1889 ritorna a Parigi per visitare l'Esposizione Universale. Ha modo di conoscere meglio le moderne tendenze pittoriche del realismo e del naturalismo che esercitano sull'artista una notevole influenza, sia dal punto di vista stilistico che contenutistico. Si dedica quindi alla pittura sociale che caratterizzerà in buona parte la sua produzione successiva.
In questi anni si afferma anche grazie alla partecipazione alle esposizioni nazionali e internazionali dove riceve importanti riconoscimenti: nel 1895 un suo dipinto, Il ritorno dalla pesca, viene acquistato dallo Stato francese per il Musée de Luxembourg. Si dedica in misura sempre crescente al ritratto, genere del quale diverrà un esponente di spicco.
Nel 1890 nasce la sua prima figlia, María Clotilde, nel 1892 Joaquín e nel 1895 la terzogenita Elena.
Nel 1900 partecipa all'Esposizione Universale di Parigi dove vince il Grand Prix. In tale occasione conosce i pittori John Singer Sargent, Anders Zorn e Giovanni Boldini dei quali diviene amico; la conoscenza della loro opera è determinante per Sorolla che in questi anni si impone come uno dei più celebri ritrattisti della Belle Époque. Il pittore spagnolo è al culmine della carriera, la sua produzione è brillante, la sua sensibilità e la velocità di esecuzione gli permettono di creare opere di grande fascino in cui la luce ha un ruolo fondamentale. Oltre ai ritratti, che gli garantiscono buoni guadagni, Sorolla si avvicina al paesaggio, viaggiando in diverse regioni spagnole per cogliere le sfumature di ciascun luogo. Dal 1906, inizia ad interessarsi al tema del giardino, che diventerà uno dei fili conduttori della produzione della tarda maturità. Dal 1908 al 1918 soggiorna a più riprese in Andalusia, soggiogato dall'intensità della luce e dalla magia dei patii e dei giardini di Siviglia e Granada: ad essi si ispirano alcune serie di dipinti che testimoniano una personale assimilazione delle poetiche simboliste.
Il successo internazionale del pittore è sancito da una serie di mostre personali nelle principali città europee e statunitensi. Tra queste Parigi (1906); Berlino, Düsseldorf e Colonia (1907); Londra (1908) New York, Buffalo e Boston (1909); Chicago e Saint Louis (1911).
Nel 1911 Sorolla riceve un'importante commissione dalla Hispanic Society of America di New York per un imponente progetto decorativo dal titolo Le province spagnole, conosciuto oggi come Visione della Spagna. Per realizzarlo, viaggia per quasi otto anni alla scoperta degli usi e costumi iberici da tradurre nella sua opera. In questo periodo il pittore e la sua famiglia si trasferiscono nella casa di Paseo del General Martínez Campos, dove attualmente si trova la casa-museo a lui dedicata. Ispirandosi ai patii e ai giardini della Spagna meridionale, Sorolla progetta il suo giardino come uno scenario intimo in cui poter sperimentare le infinite possibilità della sua arte, cercando sempre nuove strade per interpretare la luce.
Dopo essere stato colpito nel 1920 da emorragia cerebrale, Sorolla si spegne il 10 agosto 1923 a Cercedilla (Madrid).