BIBLIOTECA ARIOSTEA - Giovedì 22 marzo alle 17 in sala Agnelli incontro con Bertozzi e Daddabbo
'La storia della follia di Foucault cinquant'anni dopo'
20-03-2012 / Giorno per giorno
Appuntamento con la storia della filosofia giovedì 22 marzo alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Marco Bertozzi e Leonardo Daddabbo parleranno della 'Storia della follia di Foucault cinquant'anni dopo'. L'incontro è a cura dell'Istituto Gramsci di Ferrara.
LA SCHEDA a cura degli organizzatori
«Alla fine del Medioevo la lebbra sparisce dal mondo occidentale. Ai margini della comunità, alle porte delle città, si aprono come dei grandi territori che non sono più perseguitati dal male [
] Per secoli e secoli queste distese apparterranno all'inumano. Dal XIV al XVII secolo aspetteranno e solleciteranno, attraverso strani incantesimi, una nuova incarnazione del male, un'altra smorfia della paura».
Con questa prosa barocca Foucault inizia, nel 1961, la 'Storia della follia nell'età classica', una di quelle rare opere che aprono alla filosofia territori mai percorsi in precedenza. Foucault propone in sostanza un'inversione dello sguardo: guardare alla ragione dal punto prospettico della follia. Questo rovesciamento permette di vedere non solo la storia della follia, ma soprattutto un'altra storia della ragione, dove non c'è alcun posto per un'evoluzione lenta, continua e rassicurante del pensiero. Foucault mostra invece come la ragione si muova per brusche cesure, tagli, colpi di forza, e i luoghi della sua affermazione non siano la coscienza e il sapere, ma il potere delle strutture di internamento e di esclusione. Questo è il territorio aperto dalla 'Storia della follia', ma percorrerlo non è affatto semplice, perché bisogna anche inventare un metodo nuovo, che permetta di scrivere un'opera di ragione, come un libro è destinato ad essere, senza ripetere i colpi di forza della ragione. La forza di questi problemi si conserva ancora intatta dopo cinquant'anni.