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POLITICHE SOCIALI - Obiettivo è realizzare una fiction in 6 puntate. L’assessore Cristina Coletti: “Modo di riscatto personale, che prosegue la valorizzazione teatrale già attuata nella struttura della nostra città”

‘Attuando Vite Nuove’, i detenuti del carcere di Ferrara diventano sceneggiatori

21-02-2024 / Giorno per giorno

Un progetto che vede Ferrara come città pioniera, mirato alla rieducazione dei carcerati attraverso lo strumento della scrittura cinematografica. Si chiama ‘Attuando Vite Nuove' ed è il progetto, finanziato per 43mila euro da Cassa Ammende, che vede la città di Ferrara pilota per un'azione volta ad utilizzare il linguaggio cinematografico e teatrale come strumento di reinserimento sociale per i detenuti della Casa Circondariale Costantino Satta. L'azione appresenta un'opportunità significativa per la riconquista della dignità personale, in quanto gli stessi detenuti sono chiamati a scrivere una sceneggiatura.

L'intento, al termine del corso tenuto dalla sceneggiatrice Heidrun Schleef - che in carriera ha collaborato con registi del calibro di Michele Placido, Nanni Moretti, Roberta Torre, Gabriele Muccino, già vincitrice di 2 Nastri D'Argento e Palma d'Oro al Festival di Cannes -, è realizzare una fiction in 6 puntate recitata da attori reali.

‘Attuando Vite Nuove', ideato dalla Direttrice del carcere di Ferrara Maria Nicoletta Toscani, vede come soggetti partner il Comune di Ferrara - tramite l'Assessorato alle Politiche Sociali -, la Fondazione Teatro Comunale, il Coordinamento Regionale Teatro Carcere e il Teatro Nucleo. L'azione è stata presentata questa mattina in residenza municipale.

"Dopo anni di valorizzazione del teatro - ha detto l'assessore comunale alle Politiche sociali Cristina Coletti - come strumento rieducativo grazie all'impegno del Teatro Nucleo, Ferrara diventa città capofila di un progetto che intende dare pieno atto a quella che è la funzione del carcere, che intende favorire anche nella cittadinanza la visione di questo come un luogo di reinserimento. Attraverso il linguaggio cinematografico, i detenuti avranno modo di essere messi di fronte ad opportunità concrete di riscatto personale e di preparazione alla vita che li attende una volta scontata la pena. Grazie all'idea della direttrice della Casa Circondariale di Ferrara, Maria Nicoletta Toscani, è nato, grazie anche al coinvolgimento di una delle sceneggiatrici più note sul panorama cinematografico come Heidrun Schleef, un vero ponte verso la società civile, ed un'occasione per abbattere lo stereotipo di carcere come periferia sociale. Grazie a questa stretta sinergia, il tempo della detenzione può offrire spazi di crescita e la speranza è che Ferrara possa essere presa a modello anche da altre realtà".

L'obiettivo è quello di creare un gruppo integrato di sceneggiatura e teatro all'interno del carcere, facendo diventare Ferrara un punto di riferimento per progetti culturali e artistici inclusivi in Emilia-Romagna. Lo scopo è che questa attività artistica di alto livello possa portare benefici all'istituto stesso, migliorandone l'immagine complessiva e contribuendo al suo indirizzo formativo e riabilitativo.

"La nostra struttura - ha evidenziato Maria Nicoletta Toscani, Direttrice della Casa Circondariale Costantino Satta di Ferrara - ha sempre supportato attività culturali. Questo progetto nasce da un humus consolidato, che è il Teatro Nucleo. Grazie al coinvolgimento di Heidrun Schleef l'obiettivo è far scrivere qualcosa che possa essere arte, da cui far nascere una fiction. Ciò per fare in modo che i detenuti escano con un percorso culturale visibile da tante persone".

A lei ha fatto eco Marco Luciano, Teatro Nucleo e vicepresidente del Coordinamento regionale Teatro Carcere Emilia-Romagna: "Quello di oggi non è un traguardo, ma un nuovo inizio. Negli ultimi 4 anni il lavoro è cresciuto tanto, sia in termini quantitativi che qualitativi. I laboratori teatrali coinvolgono circa 40 detenuti, sono state realizzate 6 produzioni nuovi che hanno incontrato 2mila spettatori. Durante il lockdown abbiamo realizzato una webserie, esperienza rara in Europa. Con questo progetto si amplia il ventaglio di conoscenze delle persone che vi partecipano".

"Mi sono trovata davanti persone con un bagaglio umano vasto, che hanno tanto da raccontare. I detenuti sono stati divisi in 4 gruppi, sono molto solidali, si aiutano e discutono fra loro, riuscendo a trovare soluzioni alle questioni. Da loro mi aspetto grandi cose" ha sottolineato la sceneggiatrice e coordinatrice del progetto Heidrun Schleef.

Strategica è anche la partnership con la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara: "L'obiettivo - ha dichiarato il Direttore artistico della Fondazione, Marcello Corvino - è creare un sistema della cultura ferrarese. Il teatro, la musica e la cultura servono a migliorare la qualità di vita. Cultura è anche confrontarsi con livelli alti del nostro pensiero. La possibilità di devianza si abbassa, se le persone sono coinvolte in attività culturali".

Soddisfazione anche per Marco Bonfiglioli, Direttore Ufficio detenuti e trattamento Prap Emilia-Romagna e Marche: "Il carcere ha bisogno della cultura perché il carcere ha bisogno di migliorare la qualità della vita. Questo è un progetto virtuosissimo per la vastità di soggetti coinvolti: una fondazione attenta, un teatro importante, una sceneggiatrice con grande sensibilità sociale, il lavoro della Direttrice Toscani e c'è un Amministrazione, che non è scontato. Oggi viviamo un allontanamento degli Enti Locali dal carcere, trovare un percorso di consapevolezza e attenzione è notevole".

Immagini scaricabili:

Presentazione progetto Attuando Vite Nuove Presentazione progetto Attuando Vite Nuove Presentazione progetto Attuando Vite Nuove