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SICUREZZA E SALUTE - Iniziativa al Ridotto del Teatro con vicesindaco Lodi e assessore Coletti

DefibrilliAMO Ferrara, successo per la serata di beneficenza: 11 dispositivi DAE donati al Comune di Ferrara

04-04-2024 / Giorno per giorno

Una serata all'insegna della beneficenza quella di mercoledì 3 aprile 2024 il Ridotto del Teatro Comunale, dove si è svolto un incontro aperto ad associazioni, aziende e privati interessati a donare un defibrillatore nell'ambito del progetto ‘Ferrara città Cardioprotetta'. Numerosi gli ospiti che sono intervenuti durante la serata ‘DefibrilliAMO Ferrara', a partire dal vicesindaco Nicola Lodi e l'assessore alle Politiche Sociosanitarie Cristina Coletti.

Per Ausl hanno preso parola il responsabile del 118 Ausl Ferrara Maurizio Giacometti e il responsabile infermieristico del 118 Ausl Ferrara Marco Orioli. Presenti anche Marco Tartaglione e Federico Moro, anestesisti rianimatori dell'ospedale Maggiore Bologna che si trovavano in Darsena nel luglio 2023, quando un uomo venne colpito da malore. Come testimoni, per raccontare l'importanza dei dispositivi DAE, Orsola Cipro (rianimata con defibrillatore), Loretta Pretto (rianimata sul posto di lavoro), Emanuela Celeghini, moglie di rianimato con defibrillatore. Presente anche Nicola Bianchi, marito di Loretta e giornalista per il Resto del Carlino, media partner dell'iniziativa. Ha moderato l'evento Francesco Paparella, dirigente del Settore Affari Istituzionali del Comune di Ferrara.

Alla fine della serata, al Comune di Ferrara sono arrivate undici adesioni per donare altrettanti defibrillatori. Tra i donatori aziende e associazioni, ma anche privati cittadini che hanno voluto aderire all'iniziativa.
L'evento è stata organizzato come prosieguo di un lungo percorso iniziato ufficialmente con l'accordo siglato - tra Amministrazione e Ausl - il 24 gennaio scorso e, successivamente, con la serata del 20 febbraio, in cui il Rotary Club Ferrara e Ferrara Est hanno donato tre defibrillatori, diventati poi sei.

"Con questa iniziativa di beneficenza abbiamo voluto rendere partecipi le realtà del territorio su questo enorme passo avanti per la salute e per il bene di tutti - ha spiegato il vicesindaco Nicola Lodi - . Nel 2023, sul territorio comunale di Ferrara sono stati 178 gli arresti cardiaci, di cui rianimati 14 (circa il 7,8%). Di questi, 24 sono avvenuti in luoghi pubblici. Per questo motivo ritengo sia fondamentale che in tutto il territorio comunale vengano installati dei dispositivi e, grazie alle richieste di donazione pervenute stasera, siamo sempre più vicini all'obiettivo".

"Ringrazio le numerose realtà, imprenditoriali, associative e i tanti privati cittadini, che con la loro partecipazione hanno mostrato interesse a questo progetto fortemente voluto dall'Amministrazione comunale e supportato dalla nostra Azienda sanitaria - ha detto l'assessore alle Politiche Sociosanitarie Cristina Coletti -, manifestando concreta sensibilità a un progetto che è una vera e propria assunzione di responsabilità. Donare un defibrillatore è un atto che può portare a salvare tante vite umane. Grazie alla sinergia fra il pubblico e il privato riusciremo a creare una rete estesa di dispositivi salvavita pubblici, dimostrando che Ferrara oltre a diventare una città cardio protetta sarà una città sempre più responsabile."

I responsabili di 118 e Ausl Maurizio Giacometti e Marco Orioli hanno snocciolato i dati salienti sulle morti causate da arresti cardiaci e l'importanza dei defibrillatore nei luoghi pubblici: "In caso di malore - hanno spiegato - il fattore tempo è fondamentale: un intervento tempestivo fa la differenza, perché ogni minuto di ritardo riduce la possibilità di sopravvivenza del 10%. L'uso del defibrillatore triplica la possibilità di sopravvivenza di una persona colta da arresto cardiaco".

Presenti anche Federico Moro e Marco Tartaglione, anestesisti rianimatori dell'ospedale Maggiore di Bologna, che si trovavano in Darsena quando, nel 2023, un uomo ha avuto un arresto cardiaco: "Attraverso l'App della Regione Emilia-Romagna, DaeResponder, abbiamo ricevuto un'allerta per una persona che si era sentita male. Sul posto abbiamo trovato un uomo molto giovane in arresto cardiaco e Antonio Tancredi, infermiere del Pronto Soccorso di Cona che stava già eseguendo la rianimazione cardiopolmonare. Dopo 5 minuti lo abbiamo defibrillato con un dispositivo DAE vicino a noi. Abbiamo fatto quello che avreste fatto tutti voi al nostro posto, non serve essere medici per prestare soccorso", ha spiegato Moro.

Infine, sono intervenute Emanuela Celeghini, moglie di un rianimato con il defibrillatore, Orsola Cipro e Loretta Pretto, entrambe rianimate in seguito a un arresto cardiaco. Il comune denominatore delle loro storie è quello di trovarsi "nel posto giusto al momento giusto", vicino a un dispositivo DAE o a persone in grado di eseguire una rianimazione cardiopolmonare in attesa dei soccorsi. "Dopo l'arresto cardiaco di mio marito - ha affermato Celeghini -, i medici mi hanno detto che la tempestività dell'intervento con il defibrillatore ha fatto la differenza tra la vita e la morte. Se non si fosse sentito male appena fuori dall'ospedale e non lo avessero rianimato dopo solo due minuti, oggi racconterei una storia diversa".

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