Comune di Ferrara

venerdì, 09 maggio 2025.

Dove sei: Homepage > Lista notizie > Aldo Galli racconta uno dei capolavori della scultura del Quattrocento a Ferrara

MUSEO CATTEDRALE - Conferenza venerdì 13 aprile alle 17 a Palazzo Bonacossi

Aldo Galli racconta uno dei capolavori della scultura del Quattrocento a Ferrara

11-04-2012 / Giorno per giorno

Saranno le sculture del monumento sepolcrale di Giacomo Sacrati le protagoniste del terzo appuntamento con 'I venerdì del Museo della Cattedrale. Conferenze in memoria di Berenice Giovannucci Vigi' previsto per il prossimo 13 aprile alle 17, nel Salone d'onore di Palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo 5). L'appuntamento rientra nel ciclo di quattro incontri organizzati dal Museo della Cattedrale per diffondere gli esiti del lavoro di restauro che negli ultimi anni ha interessato la gran parte della propria collezione conservata nell'ex chiesa di San Romano.
Dopo le conferenze di Massimo Ferretti sulla 'Madonna della melagrana' di Jacopo della Quercia e di Ivana Cambi sulle sculture del pulpito della Cattedrale, il prossimo ospite del museo ferrarese sarà Aldo Galli, professore di storia dell'Arte moderna all'Università degli Studi di Trento, fra i più noti esperti italiani di scultura medievale e moderna.
"Oggetto della conferenza - spiega il curatore del Museo della Cattedrale Giovanni Sassu - saranno le bellissime statue che ornavano il monumento sepolcrale di Giacomo Sacrati, un tempo custodito in San Domenico, e oggi esposte tra il Museo della Cattedrale e Casa Romei. Attribuite recentemente all'operosa bottega di Filippo Solari e Andrea da Carona, la 'Madonna col Bambino e i santi Giorgio, Giacomo, Filippo e Antonio Abate' rappresentano uno degli apici raggiunti dalla scultura a Ferrara nel Quattrocento, quando la città estense si apre a stili e tendenze che provengono dalla Lombardia, dal Veneto e dalla Toscana, divenendo uno dei centri artistici più originali e rilevanti del sistema delle corti italiane".
Il ciclo si concluderà venerdì 20 aprile con il restauratore Fabio Bevilacqua e con lo stesso Giovanni Sassu, che si occuperanno dei restauri eseguiti negli ultimi anni e di una singolare scultura commissionata, probabilmente, da Borso d'Este.