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domenica, 05 maggio 2024.

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INTITOLAZIONE - Cerimonia nella mattinata di sabato 27 aprile 2024 all'angolo tra via Pomposa e via Caldirolo a Ferrara

Il giardino davanti al Monumento ai Caduti del Mare sarà intitolato ai "Marinai d'Italia"

24-04-2024 / Giorno per giorno

Con il ripristino, avvenuto due anni fa, a Ferrara, del Monumento dedicato ai "Caduti del Mare", i Marinai ferraresi hanno voluto intitolare l'area verde intorno al monumento a "Giardino Marinai d'Italia". La cerimonia avverrà sabato 27 aprile 2024 alle 10, con la Santa Messa officiata da Don Luca Piccoli nella Chiesa di Santa Caterina Vegri (via Pacinotti, 54), al termine si formerà il corteo per il Monumento ai Caduti nel Mare (angolo via Caldirolo/via Pomposa), si procede con l'Alza Bandiera e la deposizione di una corona e infine lo scoprimento della Targa "GIARDINO MARINAI D'ITALIA", da parte di una Guardiamarina e di un Cadetto dell'Accademia Navale di Livorno.
Alla cerimonia interverrà anche il Vicesindaco di Ferrara in rappresentanza dell'Amministrazione comunale.

Cittadini, giornalisti, fotografi e video operatori sono invitati

LA SCHEDA
Questo Monumento voluto dal Comandante "Giorgio Zanardi", Venne inaugurato il 22 settembre 1985. Il Monumento rappresenta la Nave "Maestrale", (nave dove era imbarcato il Comandante Zanardi), e come vedete la Prua è puntata verso Nord-Ovest (dove soffia il vento Maestrale). La Nave fu varata nel 1934 nei cantieri navali di Ancona.
Il 10 giugno 1940, all'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale, era caposquadriglia della X Squadriglia Cacciatorpediniere, di cui facevano parte anche le gemelle GrecaleLibeccio e Scirocco. Nel corso del secondo conflitto mondiale operò sia con le forze da battaglia, che nella scorta ai convogli per la Libia.
Il 9 gennaio 1943 il Maestrale salpò da Napoli al comando del capitano di vascello Nicola Bedeschi per scorta convoglio in Tunisia, ma mentre il convoglio si trovava una quarantina di miglia ad est di Biserta, il Maestrale venne colpito da un siluro, perdendo la poppa (per una lunghezza di 12 metri) e ritrovandosi immobilizzato. Raggiunto poi dalle unità di soccorso, il cacciatorpediniere fu trainato a Biserta dove trascorse due settimane per le prime riparazioni provvisorie.
L'armistizio sorprese la nave ancora ai lavori, in bacino di carenaggio; il 9 settembre 1943 fu autoaffondato dall'equipaggio.
Ringraziamo l'Amministrazione Comunale per aver consentito di ridare giusta dignità all'immagine simbolo del sacrificio dei Nostri caduti per la Patria.

(Comunicazione a cura dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia - Gruppo di Ferrara)