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CITTA' DIGITALE -SICUREZZA - Ferrara lavora ancora per migliorare gli obiettivi di digitalizzazione individuati

Ferrara tra le prime 10 amministrazioni virtuose d'Italia a più alta maturità digitale

22-05-2024 / Giorno per giorno

È CIÒ CHE EMERGE DAI RISULTATI DELL'"INDAGINE SULLA MATURITÀ DIGITALE DEI COMUNI CAPOLUOGO" CONDOTTA DA FPA PER DEDA NEXT E PRESENTATA OGGI AL FORUM PA 2024

Roma, 22 maggio 2024 - Ferrara è tra i comuni capoluogo italiani più maturi dal punto di vista digitale. È quanto emerge dall'Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo, realizzata da FPA, società del gruppo DIGITAL360, per Deda Next, società di Dedagroup impegnata nell'accompagnare la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione e delle aziende di pubblico servizio, presentata oggi a FORUM PA 2024.

La ricerca, giunta alla sesta edizione, offre un'affidabile analisi aggiornata all'aprile 2024 dello stato di avanzamento delle principali amministrazioni comunali italiane negli obiettivi di digitalizzazione individuati dalle strategie nazionali, secondo il modello Ca.Re. (Cambiamento Realizzato) di Deda Next. Un benchmark con cui i Comuni possono valutare il proprio grado di maturità e uno strumento operativo per misurare i risultati raggiunti e indirizzare nuovi investimenti per lo sviluppo di servizi digitali di nuova generazione.

Il risultato è una classificazione dello stato di maturità digitale di 110 amministrazioni capoluogo in base al loro posizionamento su tre dimensioni: l'offerta online di servizi (Digital public services), l'integrazione dei sistemi comunali con le piattaforme nazionali (Digital PA) e la maturità su dati e interoperabilità, misurata con il nuovo indice Digital Data Gov che sostituisce il precedente Digital Openness. All'interno del terzo indice, in questa edizione, sono state integrate anche misurazioni sull'adozione delle piattaforme SEND (Piattaforma notifiche digitali) e PDND (Piattaforma Digitale Nazionale Dati). Modifiche che costituiscono un ulteriore innalzamento dell'asticella, dopo quello già operato nel 2023, e che riflettono i più elevati obiettivi di digitalizzazione a cui sono chiamate oggi le amministrazioni, come effetto dei traguardi posti dal PNRR.

Dall'analisi emerge che Ferrara ha un indice Ca.Re. pari a 81 (in miglioramento rispetto a 77 del 2023). Un risultato ottenuto grazie alle performance registrate nelle tre dimensioni considerate: l'Indice Digital Public Services pari a 100 raggiunge il massimo punteggio, l'Indice Digital PA si attesta a 75 e il nuovo Indice Digital Data Gov con un punteggio di 67 cresce dell'11%.

(La valutazione è basata su un punteggio da 0 a 100)

Il Sindaco di Ferrara commentando i risultati raggiunti ha ricordato che la sfida digitale è stata uno degli obiettivi del mandato, su cui il Comune ha lavorato da subito. L'obiettivo era rendere concretamente il Comune più vicino alle persone. I dati dimostrano che si tratta di una sfida vinta: partendo da un livello pari allo zero, abbiamo fatto crescere il numero dei servizi online rivolti al cittadino, tramite il nuovo Sportello Telematico Polifunzionale per snellire la burocrazia. Ora Ferrara, in Emilia-Romagna, è la città che ha raggiunto l'offerta maggiore di servizi, sia come la più presente digitalmente, con 264 servizi complessivi e 173 di competenza comunale nel 2023, che quella con più piattaforme proprie presenti online (63,6%).

Ferrara inoltre è quella, in tutta la Regione, con la maggiore interattività (72,6%). In questa prospettiva si è compiuta la migrazione a un nuovo sito, più funzionale e accessibile, dei dati del vecchio sito del Comune, che risaliva agli anni Novanta e non era più conforme ai requisiti richiesti dalle linee guida AGID. Sono stati fatti investimenti per digitalizzare oltre 400 metri lineari di faldoni di pratiche edilizie, ed è stato creato un sito apposito per la vendita di pacchetti turistici; ora si sta lavorando per creare una nuova piattaforma per i musei di Ferrara per valorizzare il patrimonio culturale ferrarese.

"Il PNRR si sta confermando un'occasione unica per innovare il settore pubblico, sia per quanto riguarda gli enti locali, che per la PA centrale, che possono sfruttare la digitalizzazione per operare una rivoluzione della cultura del servizio al cittadino e alle imprese. In questo senso, l'adesione alla PDND, che promuove la condivisione e l'interoperabilità delle informazioni tra le amministrazioni, è un tassello chiave per modernizzare definitivamente i servizi pubblici e favorire lo sviluppo di soluzioni innovative costruite sulla base di fonti certificate e univoche. I dati, quando sono interoperabili, diventano il motore di un'innovazione che ha al suo centro le persone, perché abilitano una PA puntuale ed efficace, alleata di cittadini e imprese, con un'offerta di servizi efficiente e facilmente accessibile, alla portata di tutti, proattiva nei confronti dell'utente. Una PA più equa. Per raggiungere questo traguardo dobbiamo costruire un ecosistema collaborativo in cui pubblico e privato condividono risorse e conoscenze per generare valore e benessere su tutto il territorio" sottolinea Fabio Meloni, CEO di Deda Next.

"Ferrara con cui collaboriamo per la valorizzazione dei dati georeferenziati in ottica sostenibile e degli open data, è tra le prime 10 amministrazioni più virtuose di Italia e continua a lavorare per migliorare ulteriormente la propria maturità digitale".

I TREND DI DIGITALIZZAZIONE DEI COMUNI CAPOLUOGO

Servizi digitali. Secondo l'indagine, migliora l'offerta dei servizi online erogati dai Comuni, sia in termini quantitativi che qualitativi. Ad esempio, a livello qualitativo, il numero di Comuni che rispettano almeno parzialmente i principali requisiti del template di sito comunale di Designers Italia è cresciuto dai 19 del 2023 ai 61 del 2024. A livello quantitativo, sul totale dei 25 servizi nella misura 1.4.1 del PNRR, ne sono mediamente disponibili 13 (erano 11 nel 2023), ma la media sale a 15 se si considerano anche SUAP e SUE (servizi reintrodotti in questa edizione dell'indagine).

Piattaforme nazionali. Si confermano i trend di crescita nell'adozione delle piattaforme abilitanti, un dato ormai costante dal 2021. Su 19 servizi monitorati, la media di quelli per cui è prevista l'autenticazione tramite SPID sale dal 6,9 del 2023 al 7,7 del 2024, mentre quelli con accesso CIE passano da 5,6 a 6,7. Le transazioni su pagoPA a marzo 2024 raggiungono i 67,7 milioni, contro i 46,1 dello stesso periodo dell'anno precedente, con un incremento pari al 47%. I Comuni che espongono servizi su appIO (almeno un servizio) sono 108 (uno in più rispetto alla rilevazione 2023), mentre i servizi erogati tramite l'app crescono dai 1.987 del 2023 ai 2.957 del 2024 (+49%). La neonata SEND, attivata a luglio 2023, può già contare l'adesione di 70 dei 110 Comuni capoluogo, con una media di 2 servizi di notifica integrati per città aderente.

Open Data. Salgono da 55 a 57 i Comuni capoluogo che pubblicano dataset sui loro portali, ma arrivano a 75 (+4 rispetto al 2023) se si considerano anche le città che pubblicano open data solo attraverso il portale della propria Regione. A livello complessivo, il numero di dataset rilasciati dai Comuni in formato aperto è 16.938, +2% rispetto al 2023. Tuttavia, il livello qualitativo, calcolato sulla base delle funzionalità dei portali Open Data, della loro integrazione con il portale nazionale dati.gov.it e della conformità dei dataset pubblicati al framework DCAT-AP it scende leggermente, passando da 10,2 del 2023 a 9,9 nel 2024 (su un massimo di 15).

PDND - Interoperabilità. Sebbene il lancio della PDND sia relativamente recente (ottobre 2022), la piattaforma ha visto una crescita progressiva, con 5.907 Comuni aderenti e oltre 6.500 e-services esposti sul catalogo. Tra questi ci sono 31 Comuni capoluogo, per un totale di 147 servizi esposti. Già 97 Comuni utilizzano e-services esposti da altre amministrazioni e fruiscono in media di 4,4 servizi tra quelli esposti sulla PDND. Complessivamente, l'e-service più utilizzato è il servizio di notifiche digitali di SEND (85 città capoluogo), seguito dal servizio di consultazione dei domicili digitali di INAD (46) e da quello di accertamento della residenza (24).

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